Capitolo 5 - Alleanze inaspettate

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Universo di Alita

Iron City era diventata un'arena di battaglia frenetica. Oltre ad Alita e McTeague, cacciatori di taglie e braccatori giungevano da ogni parte per unirsi alla lotta. La notizia della ricompensa aveva fatto eco attraverso Zalem, con la promessa di 5000 crediti per ogni 10 macchine nemiche distrutte. La competizione e l'entusiasmo per guadagnare quel premio si mescolavano al caos della battaglia, trasformando Iron City in uno spettacolo di combattimento senza quartiere.

I centurioni si erano ritirati nel loro hangar, segno che Nova non considerava necessario il loro intervento, evitando di logorarli in uno scontro inutile. Anzi, probabilmente, la mossa di Zalem di mettere una taglia sulle macchine che avevano invaso la città sembrava mirare a sfoltire la popolazione di Iron City e a effettuare una sorta di scrematura tra i cacciatori di taglie, eliminando quelli più deboli che sarebbero morti in battaglia in una sorta di selezione naturale.

Alita, con agilità e precisione, continuava a sfrecciare tra le macchine, sbaragliandole con destrezza. Improvvisamente, notò un bagliore con la coda dell'occhio. Un'energia luminosa, diversa da quella delle macchine nemiche, attirò la sua attenzione.

Con fermezza negli occhi, Alita si preparò ad affrontare qualsiasi minaccia. Vide una cabina blu danzare nell'aria, una visione del tutto fuori dal comune per Iron City. La sua mente di guerriera iniziò a scartare le possibilità: "Volare su Zalem è proibito... deve essere uno stratagemma di Nova. Ma cosa ci fa qui? E chi o cosa c'è dentro?" Senza esitazione, Alita decise di affrontare l'inaspettato, spazzando via le macchine nel suo cammino mentre si dirigeva risoluta verso la cabina blu, pronta ad affrontare la nuova minaccia che si profilava nel cielo di Iron City.

Nel mezzo del tragitto, tutto d'un tratto, in una parte della periferia al di fuori della città, vide un esplosione di macchine nemiche che volavano in aria frantumate in pezzi. Qualcuno con una forza straordinaria stava facendo un massacro tra le macchine. Senza esitazione, si diresse verso il caos, decimando qualsiasi minaccia metallica si ponesse nel suo cammino. Tra il caos crescente e le macerie, vide un uomo massiccio, dalla pelle verdastra, completamente privo di parti meccaniche. Aveva dei tatuaggi rossastri tribali per tutto il torace nudo e muscoloso che metteva in luce tutta la sua potenza fisica. Saltando agilmente da una macchina all'altra, strappava i loro componenti meccanici mentre le più piccole le frantumava a terra con una furia distruttiva fuori dal comune.

Il guerriero utilizzò abilmente le macchine circostanti come un intricato trampolino, saltando da una più piccola a una più grande, come se stesse scalando una scala improvvisata. Con agilità sorprendente, si spostò tra le macchine, accumulando slancio per poi lanciarsi in un salto impressionante sulla più grande.

La macchina, alta una ventina di metri, bipede e armata di una pericolosa motosega circolare, lanciava globuli di energia mentre avanzava minacciosamente. Arrivato in cima alla macchina, afferrò componenti vitali elettronici e meccanici, penetrando con la mano nuda nell'attaccatura del collo. La scena era uno spettacolo di forza e abilità.
Alita, incantata e spaventata, si chiese se quell'uomo fosse un alleato o una minaccia. Improvvisamente, l'uomo la notò e le urlò: "Bambolina, attenta!"

Una macchina letale aveva fatto la sua comparsa alle spalle di Alita, pronta a colpirla mortalmente con la sua enorme motosega. Sfruttando l'avvertimento dell'uomo, Alita fece una capriola laterale mentre l'uomo si lanciò dalla macchina appena distrutta per circa venti metri, trafiggendo la macchina con i suoi possenti pugnali da combattimento e facendola esplodere.

"Tutto bene, bambolina?" chiese l'uomo. Nonostante la sua stazza imponente, aveva un'espressione e dei modi di fare quasi infantili. Alita rispose: "Sì, tutto bene. Se non fosse stato per te, sarei rimasta gravemente ferita."

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