Sei: Waiting for Love.

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I'll be waiting for love, waiting for love to come around
We are one of a kind, irreplaceable
How did I get so blind and so cynical?
If there's love in this life, we're unstoppable
No, we can't be defeated

I'll be waiting for love, waiting for love to come aroundWe are one of a kind, irreplaceableHow did I get so blind and so cynical?If there's love in this life, we're unstoppableNo, we can't be defeated

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P.S= Foto scattata da me, per favore no screen.
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Atto sesto:
"La prima volta che mi ha detto Ti Amo"

La prima volta che Giulia ha detto a Carlos Ti amo e gli ha aperto completamente il suo cuore è stato il primo giugno del duemilaquindici a Roma, sulla terrazza di Monte Ciocci, mentre il tramonto li avvolgeva con il suo calore.

Il giorno prima Giulia aveva raggiunto Carlos fino a Faenza, dove avrebbero trascorso qualche giorno insieme, prima di separarsi nuovamente per raggiungere lui il Canada e lei l'autodromo di Imola, il suo secondo preferito dopo Monza, perché correva davanti alla sua gente, alla sua patria.

Non era ben chiaro a nessuno dei due il programma di quei due giorni di tocca e fuga, ma gli importava relativamente poco, soprattutto a Carlos, che in quel momento l'aspettava intrepido sull'uscio della porta, pronto a riabbracciarla dopo esser stato lontano da lei per ben ventisette interminabili giorni in cui si sono semplicemente sentiti per messaggio o in videochiamata, ritagliandosi momenti in cui si guardavano un film nonostante fossero lontani, dormivano insieme bruciando la batteria del cellulare e, perché no, giocavano. Carlos non scorderà facilmente i due balletti da cheerleader che Giulia gli aveva regalato la domenica mattina prima di una gara o gli spogliarelli sexy tornato in hotel alla fine del weekend. Sicuramente non era come averla con lui, ma a mali estremi estremi rimedi, e quei rimedi erano indubbiamente piaciuti ad entrambi a giudicare dai loro respiri affannati quando si rimettevano a parlare la domenica sera.

«Carlos!»

A destarlo da quei ricordi era stato proprio l'oggetto dei suoi pensieri impuri. Giulia era uscita dall'ascensore come una furia, lasciando cadere tutto per buttarsi fra le braccia di quello che, ormai, era il suo ragazzo.

«Guarda qua che hai combinato» aveva riso, riferendosi alla valigia e alla borsa sbattute a terra, mentre la stringeva forte a lui, «Hai fatto cadere tutto Giu»

«Mi sei mancato così tanto precisino» si era appoggiata con la fronte sulla sua, sfiorandogli la mandibola con i polpastrelli.

«E allora dammi un besito» aveva sfregato il naso sul suo, inalando tutto il buon profumo della mora.

Giulia, con un sorriso sornione, aveva contornato il suo viso con le mani e fuso le labbra su quelle dello spagnolo, risentendo nello stomaco e nel cuore quella sensazione di calore che le era mancata come l'aria in quel mese. Lo aveva seguito nella prima gara di Campionato, quella in Australia, ma poi, nonostante la Formula4 riaprisse i battenti a inizio maggio, lei si era dovuta dedicare alla ripresa del lavoro in fabbrica e al simulatore, rinunciando a seguire il madrileno in Qatar e Vietnam, rivendendolo per poco solo al Gran Premio di Montmeló.

Her for the First and Last time. ~Carlos Sainz~ [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora