☔︎Uno☔︎

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Kai's pov

Cammino velocemente per arrivare al college, la pausa pranzo è quasi finita e non ho voglia di beccarmi una sgridata o un assenza per la pioggia, specialmente non essendo in Corea o comunque nella mia scuola.
Ma proprio quando sto per svoltare nella via diretta al college l'acquazzone si intensifica d'improvviso e sono costretto a fermarmi sotto il tendone di un bar.
"E ma che cavolo! Mi prenderò il ritardo o un'assenza così!" Mi lamento innervosito, con la cartella pesante in spalla, i vestiti ed i capelli bagnati ed i minuti che passano e che mi fanno tardare sempre più a lezione.
"Per quale cavolo di motivo non mi sono portato un ombrello?! Sono a Londra! Piove ogni giorno, sono qua da tre settimane e ho ancora il vizio di dimenticarmi l'ombrello!" Continuo a lamentarmi, come se per miracolo smettesse di piovere, così che mi tocca comunque correre a scuola.
Come se non bastasse ero nell'estremità peggiore del tendone, schiacciato nell'angolo più esterno, dove meno della metà del mio corpo è coperto.
"Eddai smetti!" Dico sperando che qualche potere superiore ascoltasse le mie preghiere e facesse smettere di piovere.

Nemmeno un secondo dopo sento la pioggia che mi infradiciava i capelli fermarsi, un alone bianco sopra la mia testa, alzo lo sguardo vedendo l'ombrello di uno sconosciuto samaritano, mi giro e vedo un ragazzo alto, dai capelli corvini e all'apparenza poco più grande di me che mi sorrideva gentile.
"Ho pensato che ti servisse, sono Soobin" Si presenta il ragazzo chinandosi.
"Grazie, piacere di conoscerti, sono Kai" Mi presento, chinandomi a mia volta.
"Piacere di conoscerti anche per me, sembri un po' di fretta, dove devi andare?" Mi chiede calmo, calmando il mio nervosissimo.
"Al college infondo alla strada, sono in ritardo per la lezione" Spiego velocemente.
"Meglio sbrigarsi allora, facciamo la strada insieme, andiamo" Dice Soobin incamminandosi con me subito accanto a lui.
Camminiamo velocemente per raggiungere la scuola, conoscendoci un po' nel mentre, per non rendere il tutto troppo strano.
"Posso chiederti quanti anni hai?" Chiedo.
"Diciassette, tu invece?" Mi chiede.
"Sei mio hyung! Io quindici" Dico sorridente.
"Posso chiederti che ci fai a Londra da solo? Vivi qui per caso?" Chiede e io ridacchio, a volte mi dimentico quanto posso sembrare occidentale agli occhi di altri coreani.
"No, non vivo qui, sono in scambio per un paio di mesi qui a Londra, vivo all'interno del college, quindi non ho molti problemi" Spiego velocemente "Tu invece?" Gli domando.
"Sono in vacanza con degli amici" Risponde semplicemente, fortunato.
"Quindi sei coreano anche tu" Mi chiede Soobin.
"Si, più o meno, vivo in Corea da quando avevo sette anni, mia madre è coreana e mio padre è americano, nato in Brasile... Io mi sento per lo più coreano" Racconto in breve.
"Ouh, interessante! Comunque siamo arrivati, buona lezione Kai" Mi congeda.
"Grazie, buona vacanza Soobin, è stato bello incontrarti, ciao!" Lo saluto correndo nell'edificio.
"È stato bello incontrarti anche per me!" Sento Soobin urlare, prima di entrare a scuola.

Appena entrato in classe l'insegnante stava facendo l'appello.
"Scusi il ritardo, la pioggia mi ha fermato per un po'" Dico quasi senza fiato.
"Bene arrivato! Sei cinque minuti in ritardo e sei zuppo! La prossima volta portati un ombrello e vedi di essere più puntuale" Mi raccomanda la prof.
"Si certo" Dico chinandomi in segno di scuse e sedendomi al mio posto, ovviamente sono in banco da solo dato che, per qualche motivo, nessuno vuole sedersi nel banco di fianco al mio.
Pensavo di trovare un ambiente un più accogliente qui a Londra dato che sono in scambio per imparare meglio l'inglese e dato che sembro quasi completamente occidentale, ma a quanto pare le cose non cambiano nemmeno qui, anzi qui sono troppo asiatico per i loro gusti... Ci sarà mai un posto dove non sono troppo ne l'uno ne l'altro o sono condannato a vita?

Under the same Umbrella ||Sookai Story|| [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora