Capitolo 18

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Ennesima notte, ennesima volta in quel postaccio

-colpiscimi su- -cosa?- -colpiscimi ho detto- non te lo facesti ripetere due volte e mirasti alla faccia ma, come ti aspettavi, ti ritrovasti buttata per terra -in piedi. Di nuovo-.

Andaste avanti per cinque minuti così -di nuovo- -basta sono stanca- -ti sembra che mi interessi? Non vuoi uccidere quello con tutte quelle cicatrici?- -e tu come lo sai?- -io so tutto principessa. Forza, di nuovo- sbuffasti e ti ritirasti su un pò dolente.
Passata un'altra mezz'ora ti stancasti veramente tanto e una volta che ti buttò di nuovo per terra non ti rialzasti più -in piedi veloce- -no- -no?- -no.- affermasti decisa, anche se un pò intimorita dalla sua figura -non te lo ripeterò due volte principessa. Avanti, in piedi- -ma se non mi dici come fare è ovvio che mi stanco dopo un pò- -volevo che lo scoprissi da sola- disse incrociando le braccia gurdandoti dall'alto -non ce la faccio- -alzati- continuò -no- -non fare la bambina avanti- il suono tono era stranamente calmo ma faceva comunque paura -no. Se ci tieni tanto alzami tu- in un battito di ciglia ti prese dalla maglietta e ti sollevò come se nulla fosse -avresti potuto strapparmela- -preferivi dai capelli? Scusami, prossima volta farò cosi. Ora in guardia e resta concentrata- sbuffasti alle sue parole e l'occhio ti cadde sui tuoi vestiti.

Eri fradicia, tutta l'acqua sul pavimento ti aveva inzuppato il pigiama, ovvero una maglietta larga e dei pantaloncini, -guarda che hai fatto, sono zuppa- -non è colpa mia se cadi- -mi spingi- -sei scarsa- disse sempre con le braccia incrociate.
-Si certo, ora sono tutti appiccicosi e mi da fastidio essere bagnata- -allora togliteli- ti guardò ghignando, con aria di sfida, nulla di nuovo dopotutto -toglimeli tu- continuasti reggendogli il gioco.
Sukuna non se lo fece ripetere due volte e ti prese dai fianchi, minacciando i lembi della tua maglietta, stette per tirare su ma gli arrivò un bel pungo in faccia, stavolta l'avevi preso in pieno, uscì anche un pelino di sangue e gli tagliasti il labbro -pensavi veramente che te l'avrei lasciato fare?-

Si pulì il sangue con l'avambraccio, gesto che considerasti più attraente del dovuto, e ti guardò ghignando -però, ragazzina. Non ti facevo così astuta- -mi sottovaluti troppo- -hai ragione forse l'ho fatto. Non riaccadrà più promesso- ti fece un occhiolino e arrossisti al gesto; -sembri accaldata, serve che ti rinfreschi un'altra volta?- -ho tutta l'acqua che voglio a disposizione, grazie- -oh ma io avevo intenzione di farti bagnare in un altro modo- commentò riavvicinandosi a te -vuoi un altro pugno?- -in realtà vorrei qualcos'altro- disse sempre con quel sorrisetto sulle labbra -te ne do veramente un altro- non rispose ma continuò solamente a guardarti con quegl'occhi pieni di lussuria -staccati- -e se non volessi?- provasti a tirargli un'altro pugno ma bloccò entrambi i tuoi polsi dietro la tua schiena.

Iniziasti a sudare freddo, sembrava fare sul serio, girasti la faccia ma con la mano libera ti prese il mento costringendoti a guardarlo -non dirmi che hai paura di me?- -si, tanta, molta, troppa- pensasti in meno di un secondo, non riuscisti a rispondergli però.
-Ti ho già detto che non ti torcerò più un capello- -finche non sarà alla pari- -perchè tu sei convinta di riuscire ad arrivare al mio livello? Che vanitosa- -lasciami- sfregò leggermente le labbra sulle tue, lasciò liberi i tuoi polsi e mise le mani sui tuoi fianchi -no- affermò -non fare il bambino- -copi le mie battute adesso?- -hai iniziato tu-

Fece scontrare le vostre labbra e ti baciò, non il più casto che tu abbia mai ricevuto ma nemmeno il più aggressivo che ti abbia mai dato. -visto? Non ti stacchi da me- sussurrò -perchè me lo impedisci idiota- -ma non mi sembra che tu ci abbia almeno provato- -perchè sono stanca- commentasti, eri pessima nel cercare scuse -sei proprio patetica certe volte- -io patetica?-  -non dirmi che ti sei offesa- disse prendendoti in giro -può darsi- -e allora fammi perdonare- riposò le labbra sulle tue e fece scivolare le mani sulle tue natiche e strinse leggermente, facendoti ansimare nella sua bocca -basta- dicesti provandoti a staccare, ma lui ti raggiunse e come se non bastasse, approfondì il bacio.

-fermati- ripetesti; stavolta si staccò -è... è sbagliato- continuasti -solo perchè sono il 'cattivo' nella tua storia?- -si proprio per questo- si tolse da te -e chi ti dice che tu non sia il mio nella mia di storia. Dopotutto il tuo clan è stato uno dei tanti ad uccidermi- -ma non sono stata io- -da una parte si. Quella donna che è sopravvissuta, probabilmente è tua madre- -cosa?- chiedesti sorpresa -bhe, si spiegherebbe perchè il clan dopo tutti questi anni non si è riformato- spiegò -e aveva più di mille anni quindi?- ancora non capivi come fosse possibile -no, sarà stata un umana qualsiasi. Probabilmente impossessata da chissà quale spirito- - e questo spiegherebbe chi ha fatto fuori tutto il resto del clan- -probabile- i puntini si stavano collegando.
-Quindi... sono figlia di una maledizione?- -dubito, altrimenti avresti avuto... bhe... non ti avrei scopato di certo- ridacchiò -l'hai fatto solo per il mio fisico?- -no. Sto solo dicendo che hai troppi tratti umani per essere figlia di una maledizione, e poi il tuo professorino se ne sarebbe già accorto, non credi- spiegò -ha esplicitamente detto che non lo abbiamo fatto solo perchè sono una gran figa?... Sono proprio vanitosa ha ragione...- pensasti tra te e te -quindi lo spirito che perseguitava mia madre l'avrà lasciata in pace prima della mia nascita- continuasti -probabile- -avrei le capacità di ucciderti quindi?- continuasti con un sorrisetto in faccia -in teoria si, in pratica no- -ma se hai detto che mi allenerai- -non se ti stanchi dopo cinque minuti- -ma un colpo l'ho centrato- affermasti stringendo i pugni -mi avevi distratto- -bisogna rimanere concentrati in battaglia- continuasti punzecchiandolo -impari in fretta vedo- ti canzonò lui -sono una studente modello e ho un buon insegnante- dicesti facendogli l'occhiolino.

Ti staccasti da lui, stranamente te lo lasciò fare, ti guardava in modo curioso; ti girasti dandogli le spalle e guardasti in fondo -avrà una fine sto coso?- -a boh- disse da dietro di te -come fai a non saperlo- -non mi faccio certe domande- -certo che sei strano- -ah si?- -non dirmi che ti sei offeso?- dicesti girandoti verso di lui -ancora con sta storia?- ridacchiò -ancora con sta storia?- gli facesti il versetto -non farmi venire là- -non farmi ven...- in un attimo te lo ritrovasti davanti ma decidesti comunque di finire la frase -...venire là- -quanto coraggio che abbiamo- disse gurdandoti, in risposta gli facesti un mezzo sorrisetto -hai detto che potrei batterti- -bhe adesso proprio no- -ma ho le potenzialità- -guarda che mica uno solo del tuo clan mi ha ucciso, saranno stati ventimila contro uno- -non dirmi che hai paura di me?- dicesti ripetendo le sue parole -dovrei?- -non lo so, cerchi scuse- -non sto cercando scuse- -hai paura che possa diventare più forte del Re delle Maledizioni- ridacchiasti, prenderlo in giro e stuzzicarlo era uno dei tuoi passatempi preferiti -ne dubito- -Hai paura, paura. Sukuna Ryomen ha paura- canticchiasti.

Evidentemente si era stufato e aveva perso la pazienza, dato che ti riprese e ti buttò per terra mettendosi sopra di te -quanto coraggio che abbiamo- -zitta- si fiondò sul tuo collo, non lasciandoti nemmeno il tempo di realizzare cosa stava veramente succedendo, ti prese le guance e ti inclinò la testa in modo tale da lasciargli più spazio - a-aspetta ma che fai- -ti distruggo. Cazzo se lo faccio-


Hello people. Stavo pensando... Ma lo faccio un altro smut cap?

Idk

Sukuna  x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora