6. (parte prima)

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Da oggi Enrico ha il ciclo diventerà Daniela ha il ciclo

Parte 1 - Un monotono giovedì

Era un monotono giovedì d'estate privo di aspettative per il fine settimana. Il Marchese non era ancora arrivato, quanti giorni erano passati dall'ultima visita? Due settimane? Tre settimane? Enrico non teneva conto dei giorni che passavano dalla conclusione dell'ultimo all'inizio del nuovo; quella era Daniela. Daniela, invece, aveva ricevuto la visita.

A dirla tutta non sapeva nemmeno che esistessero delle app per monitorare i giorni, appuntare i sintomi e/o voglie indicibili e leggere consigli. Non sapeva come prendere la faccenda: come avrebbe dovuto interpretare quei consigli? Dopotutto erano stati scritti e formulati esclusivamente per un pubblico femminile.

"Gli uomini scherzano sulla sindrome mestruale o sanno poco del processo biologico in atto. È arrivato il momento di parlare di quello che viene considerato un problema femminile. Il ciclo mestruale può influenzare significativamente la vita del partner."

Ah.

Aveva scaricato MioCiclo e stava leggendo il suggerimento del giorno. Pensò di lasciare una cattiva recensione ma non poteva scrivere certo "Sono un ragazzo e mi sento discriminato da tutto questo".

Eppure il suo segreto cominciava a pendere pericolosamente da un lato.

"Joline, gli sono venute le sue cose, sono così felice" aveva ancora stampate nelle testa le parole di sua madre. Dal giovane adolescente scellerato si era trasformato nella signorina a cui sono venute le sue cose. L'entusiasmo che sua madre aveva tirato fuori negli ultimi mesi lo metteva abbastanza a disagio. Per di più aveva la vaga impressione che sua madre avesse usato la sua problematica per riavvicinare Joline.

"Sarai sempre mio figlio" gli aveva detto suo padre poco prima di partire di nuovo per lavoro. Per quanto possibile voleva evitare ulteriori imbarazzi e di questo glie ne era grato. A farlo sentire vivo invece c'era Daniela, Daniela e gli scarabocchi con cui riempiva pagine e pagine del suo sketchbook. Aveva sviluppato un certo interesse per il mondo dell'arte: quel ritratto di Daniela era diventato leggenda, non solo per il cuore della comunità undrground.

C'era molto di più dietro quei tratti spezzati.

"Amore andiamo da Joline?", dopo pranzo arrivò un messaggio da Daniela.

Joline cazzo no.

"Ok amò".

Avrebbe dissentito ma non sapeva più come scalare gli specchi, forse era arrivato il momento di affrontare le cose di petto e far prevalere la sua mascolinità. Si sono pronto, pensava tra sé, oggi la affronterò a testa alta. Oggi andrò da Joline e la guarderò a testa alta.

Così, colmo di tetre aspettative e all'ombra di arcani maggiori negativi, si avviò verso il bar di Joline. Quelle pareti gialle, quei mari intrappolati nei quadri e quei sguardi fugaci dei presenti lo soffocarono.

Sentì poi un guaito e si trovò un Rupert scodinzolante e bavoso.

«Deve averti sentito arrivare».

Enrico alzò lo sguardo.

«Come stai Enrino? È da un po' che non ci vediamo».

In quel momento ad Enrico passarono davanti agli occhi tutte le figure più imbarazzanti della sua breve vita. Momenti fugaci come lucciole sfarfallanti e sotto i peggiori acidi della storia, il suo Io era preda di un vero e proprio attacco dittatoriale.

Enrico ha il ciclo [MOMENTANEAMENTE SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora