~pov. Nicole (6)

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Non appena entrai nell'edificio dedicato alla letteratura, lo scenario che mi si presentò davanti mi assorbì completamente: tra le colonne e le scale a ciocciola fatte di marmo c'erano delle finestre, o meglio delle vetrate colorate formate da piccole piastrelle quasi come dei mosaici, che davano vita un favoloso gioco di luci.
Scrollando la testa, mi riportai alla realtà, abbassai lo sguardo soffermandomi a osservare gli studenti: alcuni in uniforme, altri no, alcuni camminavano a testa alta, sghignazzando di quelli che, invece, percorrevano l'enorme corridio velocemente e a capo chino.
Fui scossa dai miei pensieri quando la ragazza con i capelli rossi, Isa, richiamò l'attenzione su di se, sorridendo:
<<Vedo che sei rimasta colpita dalla straordinaria e incantevole bellezza della nostra scuola. Beh sono felice ti piaccia, si vede che hai buon gusto... Peccato che ti debba già salutareti, sai, devo correre all'ala di scienze, ci vediamo dopo vero Nic?>>. Non sapei con certezza se voleva una risposta ma non riuscii neanche a proferire parola che mi sorrise nuovamente e se ne andò rincorsa dalla biondina.
Guardai perplessa il ragazzo corvino che come me non aveva parole per quanto successo poco prima.
<<E adesso che c'è?>> chiesi del tutto esausta dei temperamenti dei ragazzi di questa scuola.
Mentre Stephan si limitò a osservare il pavimento, Lewis, il tipo socievole, mi prese sottobraccio e mi trascinò davanti la porta dell'aula dove da lì a poco si sarebbe svolta la lezione.
<<Beh, mia cara Nicole>> incominciò a dire il ragazzo ancora incollato al mio braccio.
<<Sai, sei la nuova attrazione qui, devi stare attenta.>>
Poi mi lasciò il braccio per dirigersi al suo banco.
<<Su una cosa concordo pienamente,>> sibilò dal nulla Stephan,
<<devi tenere gli occhi aperti.>> disse infine seriamente sorpassandomi per entrare in classe.

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