POV di Lauren
Era un lunedì mattina soleggiato qui a New York. Mi sono svegliata e ho iniziato la mia routine quotidiana delle cinque del mattino indossando i pantaloni da yoga e il reggiseno sportivo. Sono corsa al piano di sotto per preparare il mio frullato proteico mentre tentavo contemporaneamente di raccogliere i miei capelli in una coda di cavallo stretta. Alla fine ho preso il mio tappetino da yoga e mi sono diretta verso la palestra al terzo piano del mio hotel, camminando verso l'ascensore e premendo il pulsante designato per scendere.
All'improvviso ho sentito un "Aspetta!" che mi fece alzare lo sguardo per vedere una piccola bruna che camminava a tutta velocità verso le porte con un'enorme borsa sportiva in una mano e una bottiglia d'acqua nell'altra. Alla fine riuscii a smettere di guardare l'affascinante volto della donna dagli occhi castani mentre il mio piede bloccava il portale.
"Whow! Grazie mille! Non avrei voluto fare le scale" disse senza fiato mentre si sistemava una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio.
"Nessun problema. A che piano vai?" Ho chiesto.
"Oh, vado al terzo piano" ha detto.
Assolutamente non è possibile, pensai. "Wow, anch'io. Ho una lezione di yoga tra circa 10 minuti e sto andando a prepararmi. Ho sentito che abbiamo una nuova istruttrice di yoga, l'ultima si è licenziata perché in qualche modo si è rotta l'anca" glielo spiegai ridacchiando.
"Sì, anch'io devo andare a preparare delle cose. Scusa ma non ho capito il tuo nome"
"Duh, scusa. Sono Lauren" Mi presentai tendendo la mano. Lei la scosse con una presa delicata ma ferma.
"Io sono Camila. Piacere di conoscerti, Lauren" disse sorridendo ampiamente.
Signore, le sue mani sono davvero morbide. Il pannello dell'ascensore squillò, spezzando i nostri sguardi. "Bene, ci vediamo in giro Lauren" uscì attraverso le porte dell'ascensore, allontanandosi dondolando i fianchi, ma poi si voltò per mandarmi un veloce occhiolino. Sono rimasta lì senza parole a contemplare ciò che era appena successo. Attraversai l'atrio ed entrai nella palestra, trovandola vuota. Meno male.
Ho steso il tappetino a pochi centimetri dalla parete anteriore, mi sarei trovata direttamente di fronte all'istruttore. Ho la capacità di attenzione di un cucciolo appena nato, quindi dovevo essere sempre davanti per assicurarmi che l'istruttore mi tenesse sempre sotto controllo. Passarono dieci minuti ed ero seduta sul tappetino, stavo controllando il telefono quando alcune donne iniziarono ad entrare dalla porta.
Il vicedirettore dell'hotel entrò dietro l'ultima delle ragazze e si schiarì la gola, dicendo che la nuova istruttrice sarebbe arrivata a breve, ma chiese se potevamo iniziare facendo i nostri esercizi di stretching per riscaldarci. E con quel messaggio se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle. Circa cinque minuti dopo, ho sentito la porta di legno aprirsi cigolando.
Dalla mia posizione di stretching non potevo vedere chi fosse, soprattutto perché ero piegata di fronte alla parete di fondo. Ho sentito un fischio basso. "Dannazione Laur" sentii dire la voce familiare dietro di me mentre balzavo in piedi dalla mia posizione, con la faccia rossa come una barbabietola, come potevo vedere nello specchio del muro. Mi voltai lentamente per vedere a chi apparteneva la voce, i miei pensieri erano corretti.
"Camila? Cosa ci fai qui?" Mi guardò dall'alto in basso prima di parlare di nuovo.
"Signora Cabello per te Jauregui" disse in modo severo ma giocoso. Poi ha battuto le mani.
"Signore salve, sarò sono la vostra nuova istruttrice di yoga" rimasi a bocca aperta per l'improvvisa scoperta
"Alcuni di voi potrebbero aver sentito lo sfortunato incidente che ha avuto la signora White. Se qualcuno di voi ha qualche domanda non esitate a chiedere, non mi dispiacerebbe sapere di più su ognuno di voi" alzò lo sguardo dal blocco che aveva in mano. "Lauren, mi stai ascoltando?"