O N E

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Premessa:

Qualcuno appenda i festoni con sopra Babbo Natale al posto mio, perché la sottoscritta si occupa già di scrivere, non posso anche pensare a decorare. Eddai.

E' che a volte devo darvi una storia con dei bambini, non riesco a resistere. Soprattutto, come imparerete a capire, Tiana è così assolutamente adorabile da non poterla dimenticare facilmente. Bazzica nella mia testa già da un po', pensate. E questa non è nemmeno l'unica storia di Natale che avrete! Ma ve lo spiego nelle note.

Questo è l'ultimo capitolo con quella che potremmo definire una data programmata. Ehi, sono in vacanza anche io. E contemporaneamente in sessione. Però dirò anche vacanza fino a Capodanno, chiaramente, e poi. A me fare i regali piace tantissimo.

Tenete d'occhio la mia bio, che il titolo nuovo spunterà come un fungo. Sapete come funziona e non potete scappare da me, non ve lo permetto ancora.

Ci sentiamo nelle note per altre piccole info, adesso divertitevi a leggere. Baci baci e tanto amore, è ufficialmente Natale x

***

Harry sta mangiando delle patatine fritte quando sente un colpo vigoroso alla porta, che lo fa sobbalzare.

Ci sono un paio di ragioni per le quali è spaventato. Prima di tutto, è l'una del mattino ed è a casa da solo. In secondo luogo, non avrebbe assolutamente dovuto ordinare tutto il cibo spazzatura che ha davanti, sul tavolino tra il divano e la televisione. Ma ha diciotto anni ed è a casa da solo per il fine settimana e avrebbe potuto fare cose molto più gravi di quelle. Per esempio, un festino al quale si sarebbe auto-invitata tutta la scuola, mandando la casa sottosopra, con fiumi di alcool, di musica e di casino, lamentele dai vicini, mobili rotti, gente dispersa e bottiglie di vodka in giro, pendenti dai gradini delle scale come decorazioni. Invece, niente di tutto questo. Ha solo ordinato McDonald's per tre persone, ed è da solo. Ma di nuovo, diciotto anni. Ormoni. Può sempre dire a sua madre che Soleil e Niall erano con lui, se mai trovasse le cinque buste nella spazzatura.

(Non mangerà tutto adesso. Ha preso qualcosa al McCafé per colazione.)

Quindi, adesso Harry ha conseguentemente delle domande. Chi è? Perché non crede che sua madre sia tornata con un giorno d'anticipo. Gemma l'avrebbe avvisato. Eppure ha ancora le due lavatrici da caricare, la cucina da ripulire e ah, sì, giusto, tutto quel cibo lì davanti. E, anche, indossa il pigiama che aveva quando ha chiuso loro la porta. E' fottuto.

(O forse è un tizio che vuole ucciderlo, ma, di nuovo, Harry ha diciotto anni e crede fermamente, senza nessuna base pratica che possa supportare la sua teoria se non il fatto che non abbia niente a cui pensare alle tre del mattino, che potrebbe perfettamente uscire vivo da quella situazione. Finché non è sua madre.)

Molla le patatine e si pulisce le dita con la punta delle labbra, poi sulla maglietta (okay, davvero, non giudicate, ha la vostra età, lui sa che non siete niente di meglio), correndo ad aprire mentre quasi scivola con i calzini sul parquet. Quando controlla allo spioncino, la sua faccia è probabilmente sconvolta, perché quella è l'ultima persona che si aspetterebbe di trovare sull'uscio di casa sua.

(Sempre dopo il serial killer, chiaramente.)

''Soleil?'', domanda a mezza bocca, invitandola ad entrare senza parlare. La sua migliore amica, con un pantalone del pigiama a righe e un maglione blu, si passa le mani tremanti sul mascara colato, una busta di plastica stretta nel pugno. ''Soleil'', ripete, e non è una domanda, adesso, non più. E' preoccupazione. Perché Soleil è sempre a casa sua, sempre, non sta scherzando, si conoscono da quando hanno due anni ed Harry ha dato un pugno a un bambino che le tirava i capelli (Harry, poi, ovviamente, ha iniziato a piangere e ha raccontato a sua madre che all'asilo, quel giorno, aveva quasi perso la mano), se Soleil non è da Harry Harry è da Soleil, dove c'è uno c'è l'altra, come quei due tizi inquietanti di Alice nel Paese delle Meraviglie, tipo. Sono costantemente attaccati e informati della vita uno dell'altra, se non sono presenti in classe i professori chiedono all'altro il motivo (e molto spesso chi è in classe mente, spudoratamente), se escono Harry e Soleil sbucano fuori sempre dalla stessa casa, se uno dei due deve fare qualcosa di nascosto è, agli atti, a passare la notte a casa di, con tanto di fotografie scattate qualche giorno prima da mandare alla madre di turno per non sollevare alcun sospetto. Perché loro hanno due facce d'angelo e nessuno deve mai pensare che siano niente di distinto da un agnellino in fasce, innocente e privo di cattive intenzioni. Più o meno. Questo è il piano.

With Your Loving, There Ain't Nothing That I Can't Adore ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora