F I V E

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Il giorno allo studio in cui Louis ha detto a Tiana quella cosa, in una decina di minuti in cui Harry era al telefono (quanto aveva successo, con la sua macchina fotografica? I clienti lo chiamavano in continuazione), nella sua testa si rincorrevano due diverse linee di pensiero. Ha cinque anni, quanto ci metterà a dirlo?, ed era vagamente terrorizzato. Non era assicurato da nessuna parte che uno come Harry potesse volere uno come lui, e aveva paura che, se Tiana avesse mai parlato, l'altro si sarebbe allontanato da lui. Per rendere chiaro il concetto.

L'altra, scandalosamente ottimista, pensava esattamente la stessa cosa: ha cinque anni, quanto ci metterà a dirlo?, ma con intonazione totalmente diversa. L'ha detto Harry stesso, che la sua vita è stata concentrata praticamente solo su Tiana, fino a quel punto. Forse ha solo bisogno di una minuscola conferma per poterlo condurre fino a lui. È così? Non lo sapeva, ma nel dubbio si era gettato di petto sulla questione, sperando.

"Devo dirti una cosa" aveva fatto tap tap con le dita sul mobile in costruzione e Tiana aveva rizzato le orecchie.

"Un segreto?", aveva chiesto a voce più bassa. Furba, la bambina. Louis aveva rimuginato (ecco che si rivela l'utilità della sua sudata laurea in Psicologia con specializzazione in Infanzia ed Età Adolescenziale), poi aveva sorriso:

"Più o meno. Scegli tu. Lo vuoi sentire?"

''Certo che lo voglio sentire!'' era stata la replica, poi Tiana si era alzata, solo per poggiare il mento alla sua spalla, Louis ancora seduto a terra con le gambe incrociate. L'altro aveva fatto un sorriso e aveva spostato di poco la faccia per confessare: ''Lo sai che tuo zio mi piace proprio tanto?''

Tiana aveva fatto una faccia curiosa, poi aveva annuito: ''Anche a me lo zio piace tanto. Tipo, è davvero una delle mie persone preferite al mondo. La seconda solo dopo la mamma. Credo sia davvero difficile che non ti piaccia lo zio. Devi essere una persona cattiva. Ma voi non siete già amici? Perché per me non era un segreto, ma forse per te sì, ed è molto carino, ma se io non penso sia un segreto forse non è un segreto molto solido, non credi anche tu?''

''Forse. Però a me piace in maniera diversa'' aveva provato a specificare, sorridendole appena. Tiana si era presa qualche secondo per riflettere, poi aveva capito con un battito di ciglia, sbattendo le palpebre di stupore prima di prendergli il maglione: ''A te piace lo zio!''

''Sì, mi pare di averlo detto un minuto fa'' aveva ridacchiato allo strattone leggero ai suoi vestiti, prendendole il polso con una presa delicata: ''Mi raccomando, come ti ho detto, va bene?'' e Tiana aveva annuito, premendosi una mano sulle labbra mentre ridacchiava.

''E questo succedeva quando abbiamo montato la libreria?'' domanda Harry al telefono, in quel momento. Louis, ancora immerso nel ricordo, annuisce, prima di ricordarsi che Harry non può davvero vederlo. ''Sì'', risponde allora, accoccolato al suo divano, la valigia ancora da disfare, eppure sorride come un idiota al suono della risata di Harry: ''Ha resistito molto più di quanto pensassi. Se avessi avuto il minimo sospetto, le avrei fatto il solletico fino a farglielo sputare.''

''Sei crudele.''

Un suono di gola: ''Sono efficiente. Tu, piuttosto, sei arrivato a casa? Tutto bene?''

''Venti minuti fa, quando mi hai chiamato ero appena entrato'' Louis sprimaccia un cuscino e si stende, calciando le Vans per guardare il soffitto. Ricorda: ''Non guidavo io il treno, H. Non era compito mio riportarmi sano e salvo alla dolce, soleggiata e calorosa Londra.''

''Ho solo fatto una domanda, mi pare.''

''Lo so! E quando ti preoccupi hai un tono di voce davvero adorabile, quindi continua, mi fai sentire apprezzato. Considerando che starò qui per due giorni, tutto solo, io e il mio studio'' si lamenta con finta voce disillusa, ed Harry sospira. Non vuole, ma sorride da un orecchio all'altro.

With Your Loving, There Ain't Nothing That I Can't Adore ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora