2. La strana scomparsa

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Erano le 19 e Simon e Maryam erano in macchina alle porte di Ville Parnasse, di ritorno dalla conferenza di Marsiglia. Simon, al volante, ruppe il silenzio. "Che bella serata, complimenti, il capo del Dipartimento sembrava veramente fiero del tuo lavoro" disse orgogliosamente Simon.

"Grazie, effettivamente era circa un anno che lavoravo a questo progetto. Non è stato facile reperire e catalogare il materiale storico che ho raccolto. C'è un grande scavo archeologico di età romana che si trova tra la periferia della città e la vecchia foresta. È l'antico sito archeologico di Parnasium. La città si chiamava così perché era devota al culto del dio Apollo, che per l'appunto veniva originariamente venerato sul Monte Parnaso in Grecia. La sovrintendenza archeologica mi ha commissionato un lavoro di ricostruzione della mappatura della città e"...

"Ehi, vedi che mi è bastato ascoltarti per due ore, vuoi fare il bis?", scherzò il marito.

"Sei tu che hai detto che la conferenza era bella. Quindi adesso mi ascolterai" disse la donna sorridendo. "Parnasium è l'antico nome latino di Ville Parnasse. La città fu fondata nel 39 a.C., per necessità agricole e di commercio, nei dintorni di Marsiglia. Negli scavi abbiamo trovato tanti oggetti tipici della vita quotidiana dell'epoca; cocci, vasi, fermagli per capelli ancora integri, ovviamente anche moltissimi resti umani, tombe. Dai simboli antichi e dalle Catacombe, noi archeologi abbiamo potuto anche comprendere che Parnasium è stata per tanto tempo un rifugio per i cristiani perseguitati. Ci sono infatti numerosissimi sepolcri che lo testimoniano. Ma la cosa strana"... Si interruppe Maryam.

"La cosa strana?" chiese Simon con aria interrogativa.

"Di cose strane ce ne sono ben due in verità. Innanzitutto in quasi tutti gli scavi del mondo, i resti della cristianità antica presentano tutti i classici simboli religiosi: la Croce Costantiniana, l'Ichtùs (ovvero il pesce in greco antico), i simboli dell'Alfa e Omega. Ma qui c'è una singolarità... oltre a questi simboli ve n'è un altro. Il simbolo dell'Albero della Vita con le dieci sfere della Creazione presente nella Cabala ebraica, ma con all'interno una stranezza: il terzo globo, quello di sinistra, risulta essere nero e con un occhio disegnato all'interno. Solo in altri due scavi al mondo, abbiamo trovato questa singolarità che anche qui a Ville Parnasse è presente.

In tutto sono tre. Uno a Roma, uno a Shiraz, nel mio paese d'origine, e uno qui. Questi tre luoghi hanno una connessione profonda tra loro e io devo scoprire di cosa si tratta.

"Non potrebbe essere una semplice coincidenza? Magari un'usanza dell'epoca" osservò Simon.

"Non credo, perché tutte le successive raffigurazioni cristiane o dell'albero della Vita, perfino quelle cabaliste medievali, non presentano questa particolarità".

"Capisco" aggiunse pensieroso l'uomo.

"Poi, come dicevo, c'è un altro dilemma. In una delle tombe vicine a questa singolarità, è stato ritrovato un antico manoscritto in una lingua sconosciuta che sto cercando di decifrare. Non appartiene a nessuna delle lingue antiche conosciute nel mondo".

Simon guardò perplesso sua moglie: "Com'è possibile?".

"Infatti è molto strano. Non mi sono mai imbattuta in qualcosa del genere in tanti anni della mia carriera. Sai qual è la cosa più assurda e inquietante?

"No Mary, dai non fare la misteriosa con me".

"Questo alfabeto potrebbe essere stato inventato, altrimenti dovrei arrivare alla conclusione che abbia delle origini poco 'umane'", disse Maryam squadrando Simon, con uno sguardo tra il comico e l'incredulo, "sì non c'è dubbio, è stato inventato, altrimenti dovrei concludere che questo alfabeto non provenga da una civiltà umana", ribadì a se stessa l'archeologa per autoconvincersi.

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