12. Scia di Sangue

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Nonostante la pioggia cadesse senza sosta, Francois e Ibrahim sudavano per la tensione, appostati nei pressi della porta. Aspettavano nervosamente le indicazioni del criminale

Nel frattempo, lo scagnozzo di Mathis, il cui nome era Henri, si era cambiato indossando un rispettabile completo blu e, come un cliente qualsiasi, si era accodato alla fila dello sportello bancario dietro ad alcune persone. Allo sportello vi era un uomo panciuto, stempiato e con occhiali, che a vederlo sarebbe sembrato lo stereotipo dell'impiegato di banca. Fortunatamente, la quantità di gente nell'edificio era così elevata che chiunque si sarebbe distratto in maniera sufficiente da non notare nulla di strano.

Henri era specializzato nel maneggiare una pistola e utilizzarla senza che nessuno se ne accorgesse. Non a caso, si era guadagnato l'appellativo di 'fulmine' tra i suoi colleghi di malavita. Avrebbe agito in maniera veloce e senza far intuire nulla di strano.

Dopo circa dieci minuti, finalmente fu il turno di Henri. L'impiegato sorrise all'uomo e gli chiese:

"Buongiorno Signore, è qui per gestire il suo conto corrente o si tratta di altre pratiche? Sono a sua disposizione".

Henri fece finta di non sentire.

"Mi scusi ma c'è molta gente e non ho sentito, potrebbe avvicinarsi all'orecchio?".

Come il dipendente fu vicino al viso di Henri, si sentì stringere il collo con le dita.

"Ehi ma che fa? È impazzito?".

"Stai zitto, guarda attentamente cosa ho all'altezza dei pantaloni".

La pistola era infilata nel cinturino nascosto dalla giacca. L'impiegato sbiancò e si ammutolì.

"Dii una sola parola o alza ancora la voce, e ti faccio un buco in fronte. Sono stato abbastanza chiaro?".

L'uomo annuì spaventato.

"Ora seguirai le mie istruzioni e faremo finta di niente. Tu ti scuserai coi dipendenti e dirai a tutti che sono un cliente importante, che ha bisogno di tempo, e inviterai tutti a fare la fila accanto. Perciò chiudi immediatamente lo sportello. Ehi... niente passi falsi, ho uomini armati sul retro, pronti a crivellare qualsiasi cosa in movimento".

"D'accordo" disse l'impiegato la cui fronte era bagnata di sudore.

Dall'esterno, non era trapelato nulla di strano. Henri aveva abbracciato l'impiegato in un modo tale che sembrasse una chiacchierata confidenziale tra amici, più che una minaccia occultata nel migliore dei modi, tant'è che i clienti dietro di lui si erano quasi stizziti.

"Gentili signori e signore, ci scusiamo per il disagio ma ora devo chiudere lo sportello. Potete continuare a fare la fila allo sportello adiacente. Abbiamo un cliente importante da servire".

Qualcuno dalla folla protestò.

"Vergogna! Siete i soliti banchieri! Vi interessa solo aiutare la gente ricca!!".

Henri si mise a ridere e poi fece un cenno all'impiegato.

"Permesso, prego signore si accomodi sul retro".

Non appena ebbero girato l'angolo del corridoio, dove non c'era nessuno, Henri scattò e in un baleno puntò la pistola contro la schiena dell'uomo.

"Continua a camminare!".

"Lo sai che ci sono le telecamere vero?".

"Lo sai che abbiamo offuscato il segnale di sorveglianza con un apparecchio radio... vero?" rispose Henri ridendo a squarcia gola. L'uomo sbuffò.

"Forza, muoviti! Portami all'uscita di sicurezza vicina al Caveau. Lo so che hai un pass con il quale puoi aprire solo tu quella porta, come so che solo tu e il direttore conoscete il codice di sicurezza per sbloccare l'entrata del Caveau e la cassaforte. E non provare a fottermi sul tragitto, perché ho studiato tutte le entrate e uscite di sicurezza, quindi se cercherai di prendermi in giro, lo saprò in anticipo".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 25 ⏰

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