4. Cuori Infranti

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Il sole era alto su Ville Parnasse. La mattinata era cominciata in maniera decisamente tranquilla, anche per chi lavora nella polizia.

Marcel Gautier era seduto alla sua scrivania in Rue Villon n.1, nel commissariato del novecentesco quartiere dei Boulevardes Parnassiens. Le finestre erano aperte e l'aria fresca di prima mattina entrava nella stanza. Le macchine sfrecciavano sull'elegante e romantica strada alberata, mentre si potevano distinguere le voci dei venditori di crepes o raclettes provenienti dai chioschi.

Il commissario era seduto in maniera scomposta sulla sedia del suo ufficio, con i piedi poggiati sulla scrivania. Guardava con aria orgogliosa tutte le teche affisse al muro. Una laurea conseguita col massimo dei voti ad Harvard, una specialistica in criminologia e un master in psicologia comportamentale gli ricordavano ogni giorno di essere un grande lavoratore, un uomo di successo. Prese il pacco di sigarette dal taschino e ne sfilò una. La accese con rapidità e iniziò a boccheggiare guardando verso il soffitto.

Il suo sguardo impenetrabile talvolta lasciava trapelare sorrisi perfetti, talvolta il nulla. Eppure, Gautier pensava intensamente a qualcosa.

Un agente bussò alla sua porta.

"Sì?".

La porta si aprì bruscamente ed entrò, quasi cadendo, il poliziotto Marchand, un ometto goffo e robusto, sbarbato e dai capelli castani, noto nella polizia per i modi un po' ridicoli e impacciati e la palese ingenuità.

"Mi perdoni commissario, ma stavo controllando i verbali della polizia. Ieri ero presente in casa Martin e, in merito alla scomparsa di ieri, lei ha redatto pochissimi dettagli sulla vicenda. Forse sarebbe il caso di riportare tutti i dettagli" suggerì il poliziotto.

Gautier diede un'altra boccata di fumo mentre l'uomo parlava e poi lo fissò:

"Caro Marchand, mi fa piacere sapere che tu sia stato molto attento nel riportare con dovizia i dettagli ma"...

"Grazie signore, vede... io ho riportato anche le dichiarazioni delle ragazze su ciò che avevano visto nel bosco"...

"Fammi finire la frase... Bene i dettagli ma... chi è il capo qui?" chiese Gautier con aria sarcastica.

"Lei commissario" disse rassegnato.

"Chi ha risolto il caso?" chiese con tono superbo e beffardo il "capo".

"Lei signore" sussurrò a voce bassa il poliziotto. "Signore, con tutto il rispetto...in realtà lei non ha risolto il caso... è semplicemente tornata la ragazza"...

Gli occhi di Gautier si spalancarono, sembrando ancora più glaciali, e tirò un pugno sulla scrivania.

Marchand balzò per lo spavento.

"Chi è che fa le domande qui ehhh???" urlò Gautier.

"Lei signore".

"Chi è il responsabile di tutti i casi in questo fottuto commissariato?" urlò ancora di più.

"Lei naturalmente".

"E allora zucca vuota, mettiti bene in testa che qui le domande le faccio io, e anche le osservazioni!! Siamo d'accordo??" sbraitò stavolta all'ennesima potenza.

"D'accordo", Marchand fece uscire un filo di voce.

"Bene, mi fa piacere". Gautier tornò magicamente sereno, come un cielo soleggiato dopo la tempesta.

Il poliziotto fece cenno per salutare e si voltò.

"Marchand!"

"Sì commissario".

Cabala - Il Segreto Degli AngeliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora