8. Partiamo a mezzanotte🍺

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🤎Max🤎
15 settembre

22:20

«Sei sveglio?» Si apre la porta e la stanza viene illuminata da una luce artificiale. È notte fonda.

«Si» Rispondo a bassa voce.

«Da quanto?» Le gambe lunghe di Elisa entrano a far parte del mio campo visivo. Dio quanto è bella.

«Poco più di un'ora, penso. Non ho guardato l'orologio»

«Perché non sei venuto a salutarmi?»

Perché? Il perché non lo so neanche io, forse per non rendere il tutto più reale di quel che è. Lascerò il posto più bello al mondo e le persone che amo. Perché deve essere tutto così complicato?

«Ho visto che non eri a letto e pensavo stessi facendo qualcosa di più importante» Alzo le spalle.

«No...» Risponde prontamente. «Mi sono addormentata con Ken sulla spiaggia. Abbiamo acceso un falò e bevuto un po'. Non mi ero neanche resa conto di che ora si era fatta»

«Capisco. Lui come sta?» Elisa si stende sul mio petto e io arrotolo una ciocca dei suoi capelli sul mio dito.

«Un po' così, a volte felice e spensierato altre più riflessivo. Non penso che Malibù faccia per lui, ma non si tirerebbe mai indietro quando si parla di te»

«Sai che non lo obbligo, però ho bisogno di lui per realizzare i miei sogni, voglio averlo al mio fianco»

«Lo so Max, ma è anche molto egoista»

«Egoista?» Esordisco a gran voce sorpreso ma soprattutto ferito.

Sto andando in una città stupenda piena di gente che non conosco.
Non gli avevo neanche chiesto di venire che già mi seguiva a ruota verso una nuova destinazione. Ma io avrei fatto lo stesso d'altronde.

Non è un pensiero egoistico, so che ci divertiremo un sacco insieme.

«Si Max, vuoi darmi torto?» Si allontana bruscamente lasciandomi un senso di vuoto.

«Elisa vuole venire anche lui, e poi che cos'ha qui?»

«Ma ti senti quando parli? Lo stai descrivendo come un orsacchiotto di peluche che puoi sballottolare dappertutto perché tanto sei l'unica cosa che ha!»

«Cazzo Elisa! Tra qualche ora devo partire e tu fai queste sceneggiate adesso?» Mi tengo la testa tra le mani e mi mordo il labbro per provare a sbollire la rabbia, ma so che non servirà a nulla. Odio essere contrariato.

«Adesso? Ti sto dicendo dall'inizio che questa storia non mi piace e che la trovo una stupidissima cazzata che non ti riserverà nulla di nuovo»

Avete appena sentito un bicchiere di vetro cadere a pezzi e frantumarsi in mille pezzi? No perché quello non era un bicchiere qualunque. Era il mio cuore. Che dopo aver sentito dalla persona che credevo di amare più in assoluto quelle parole in cui mi disprezzava e soprattutto in cui non credeva in me si è spezzato e in un certo senso mi ha reso più freddo di quel che già ero.

Ci avevo messo mesi e mesi per sbloccarmi con lei, per non sentirmi giudicato per ogni singola azione, per essere me.

E adesso non poteva dirmi così, non poteva.

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