2. ROCKIN' AROUND THE CHRISTMAS TREE (SCORBUS)

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Hogwarts era meravigliosa sotto le vacanze di Natale.

Mancavano due giorni alla fine delle lezioni, alcuni studenti tornavano a casa per le feste per poi rientrare a Gennaio.

Quell'anno Scorpius Malfoy aveva deciso di restare ad Hogwarts. Suo padre Draco era all'estero, Parigi per la precisione, per gestire la nuova azienda di pozioni magiche.

Scorpius adorava il Natale. Era il suo periodo preferito dell’anno, le luci, gli addobbi, i regali e le coperte pesanti, la cioccolata calda, il camino…. E poi era anche la settimana del suo compleanno. Adorava tutto.

Stava entrando in Sala Grande per la colazione quando notò con la coda dell'occhio Albus Potter. Il giovane aveva i capelli arruffati e stava sbadigliando pesantemente.

Doveva essersi vestito di fretta perché aveva la cravatta allentata e tre bottoni della camicia ancora aperti.

Scorpius si ritrovò a fissare la pelle bianca che faceva capolino e si leccò le labbra, emozionato.

Aveva una cotta per Albus da un anno, ormai, ma Potter non lo guardava nemmeno, troppo impegnato a fare il cascamorto con tutte le ragazze che frequentavano Hogwarts.

Lui si era tenuto tutto dentro, magari con il tempo le cose sarebbero migliorate, Scorpius per primo avrebbe potuto trovare un altro ragazzo, ma.. non era successo.

Scorpius Malfoy aveva una cotta stratosferica per Albus Potter e la cosa temeva non sarebbe scemata tanto presto. Soprattutto se vedeva Albus con i capelli spettinati, lo sguardo assonnato e la camicia aperta.

Avrebbe tanto voluto prenderlo, trascinarlo in un posto buio e baciarlo fino a restare senza fiato. Ma certi desideri erano impossibili da realizzare. Almeno, erano amici. Gli bastava quello.

Temeva che magari dicendogli la verità ovvero che era attratto da lui, l'amico potesse allontanarsi o peggio rompere l’amicizia.

“Hey Albus, che faccia che hai” disse Scorpius con un ampio sorriso.

“Non ho chiuso occhio” borbottò il moro passandosi le mani sul viso e gemendo quando sentì la barba pungergli le dita.

“Notte intensa?” Chiese Scorpius con un sorriso, anche se dentro stava urlando disperato.

“Macché. Ho studiato tutta la notte per quel dannato esame di recupero di Erbologia. Tanto non lo passo! E quindi sai cosa? Ho deciso di restare ad Hogwarts. Non torno a casa questo Natale. Tanto anche tu resti qui, no? Possiamo farci compagnia…”

Scorpius avvampò.

“Oh, mi dispiace che non vedi la tua famiglia… e… grazie se resti qui per me, ma non devi….”

Venne interrotto da un ragazzo di tassorosso che stava raggiungendo il tavolo accanto.

“Ciao Scorpius” disse.

Scorpius avvampò.

“C-ciao” balbettò Malfoy, rischiando anche di inciampare nei suoi piedi, se Albus, con un grugnito scontento, non lo avesse afferrato per un braccio.

“Lorcan non ti basta fare gli occhi dolci a mio zio?” Chiese il moro mentre sollevava una gamba per sedersi sulla panchina.

Il giovane tassorosso alzò gli occhi al cielo.

Scorpius aggrottò le sopracciglia.

“Che ti prende? Mi ha solo salutato” disse Scorpius mentre osservava il tavolo riempirsi di cibo per la colazione.

Il tetto della Sala Comune quel giorno era grigio e stava nevicando.

Scorpius sollevò la testa e fissò la neve incantato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 25, 2023 ⏰

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