Wildest Dreams

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Come up to meet you, tell you I'm sorry,You don't know how lovely you are.I had to find you, tell you I need you,Tell you I set you apart.[...]Questions of science, science and progress,Do not speak as loud as my heart. And tell me you love me, come back and haunt me,Oh and I rush to the start.[The Scientist- Coldplay]


Jane

Austen è ritornato ad essere il tuo rifugio segreto esattamente come

l'anno precedente, quando un terribile incidente d'auto si portò via il

tuo migliore amico.
Quei romanzi tanto lontani e tanto attuali ti fanno precipitare un un mondo parallelo. Lo hanno sempre fatto.
Sai perfettamente che se Wells fosse qui, ti starebbe prendendo a calci in culo. Senti la sua voce echeggiarti nella mente "la grande Clarke, si fa sopraffare dai sentimenti per un cretino?!?".

In questo momento avresti bisogno di lui, più che mai. Scuoti la testa

violentemente, sperando di scacciare la risata di scherno del tuo

amico, per poterti di nuovo concentrare sul tuo libro.
-Pronta per il ballo?- saltella Octavia alla tua destra.
Davvero

pensa che tu possa avere anche solo un briciolo di intenzione di

andarci? E per cosa, per guardare le coppiette pomiciare, mentre tu te

ne stai appoggiata ad un tavolo... e magari vedere anche Bellamy con

un'altra, tanto per darti il colpo di grazia.
No, assolutamente...
-Te

l'ho detto, Tavy, non penso di venirci- cerchi di non alzare lo sguardo

da Orgoglio e Pregiudizio, sperando che possa farla smettere.
-Ma DEVI, sei nel comitato d'organizzazione!- Gracchia O, cercando con lo sguardo la sua spalla, Raven.
-Vieni

con me- prova l'altra - non dovrai andarci da sola, ci sarò io con te-

Lei è l'unica che in questo momento ti capisce, proprio perchè lo sta

passando in prima persona.
Si è allontanata, volontariamente, dal vostro professore di Scienze. Ora soffre quanto te.
-Ragazze, grazie per il pensiero- alzi il naso dal libro, e con un dito ti aggiusti gli occhiali.- Ma...-
-Ti prego, dimmi almeno che ci penserai...- ti implora Octavia -Questo è il tuo ultimo ballo, Goditelo!-
-Mi

sono goduta fin troppo il mio senior Year - rispondi acida, senza

nemmeno renderti conto che hai appena ferito la tua migliore amica.
-Clarke,

lo sai che Tavia non ha tutti i torti. Vieni al ballo, ti divertirai.-

Raven è da sempre la mediatrice nel vostro gruppo, è quella in grado di

farvi ragionare entrambe.
Annuisci - Ci penserò...-
- Domani è

il tuo compleanno, oltre che il giorno prima del Prom... potremmo

festeggiare e cercarti un vestito!- Saltella gioiosa O.
Sai di non avere scelta. Conoscendole ti verrebbero a rapire, persino in tuta, per trascinarti a quel ballo.
-Ok, ok... verrò con voi.- annuisci alzando le mani, rassegnata.
-Perfetto! Sappi che ti trascineremo fuori di casa- sorridono le ragazze - se dovesse essere necessario-
Una voce ti chiama alle tue spalle e riconosci il timbro nasale di Murphy.
Ti volti, riaggiustando gli occhiali sulla punta del naso.
-Ciao

John- lo saluti atona. Dopo quel terribile bacio di mesi fa, al gioco

della bottiglia, con te lui si è dimostrato più tranquillo.
-Volevo darti questo- accenna spavaldo, dandoti la custodia di un cd.
-Ah... ehm... grazie- annuisci stranita, mentre lui inclina la testa.
-Non lo apri?- ti domanda. E perchè dovresti aprire un CD a mensa? Che cosa dannatamente idiota.
Sospiri, facendo scattare la custodia... vuota. Al suo interno trovi solo un bigliettino. Vieni al Ballo?
Guardi sconvolta il ragazzo con il sorriso da barracuda.
-Ehm... Murphy, sei molto gentile, e sei un ragazzo dolcissimo - Ma come diavolo fai a mentire così bene, ti domandi -ma non sono molto sicura di andarci...-

La fortuna di avere, in camera, mezza parete adibita a lavagna, è che puoi sbizzarrirti e passare i pomeriggi a disegnare. Fu un'idea di tua madre, crearti un angolo per poter sfogare il tuo talento. Il problema è che qualunque cosa riporti su quello spazio, ti ricorda tremendamente Bellamy.
Ti aveva visto scarabocchiare una sola volta, sul quaderno di matematica e si era innamorato dei tuoi disegni.
Sospiri. La testa ti sta scoppiando e qualcosa ti fa male. Non riesci a capire quale parte del tuo corpo sia così indolenzita.
La radio canticchia qualcosa di tremendamente triste.
Allunghi pigramente l'orecchio per capire a che punto ti trovi della tua playlist, mentre Wildest Dreams ti colpisce in pieno volto, come uno schiaffo.

I Said "No One has to know what we do",
His hands are in my hair,
His clothes in my room
His voice is a familiar sound,
Nothing Last Forever
But this is getting good now
He's so tall, and handsome as hell
He's so bad but he does it so well
I can see the end as it begins


Lanci un cuscino alle casse, mancandole.
-Fanculo!- singhiozzi. Dio, ma perchè anche la musica è contro di te?
Affondi la testa nell'altro cuscino, sperando che questo basti a ricacciare le lacrime, ottenendo l'effetto contrario.
Perchè te lo deve ricordare?
Senti un rumore sordo, contro la porta della tua stanza.
-Clarke, scendi a mangiare un cucchiaio di gelato?- La voce di tua madre ti richiama. Ti conosce abbastanza da sapere che hai bisogno di un vasetto da chilo di gelato triplo cioccolato.
Per quello che hai ingerito in questi giorni, sai che potresti mangiarne tre di vaschette.
Sospiri, spegnendo finalmente quella malefica canzone.
Infili una felpa grigia, di quelle terrificanti, ma che ti fanno sentire abbracciata, quelle terribili felpe da sindrome premestruale, per intenderci. Raccogli i capelli con un mollettone e inforchi gli occhiali.
Arrivi in cucina e ti lasci scivolare su uno degli sgabelli davanti al bancone.
L'orologio del forno ti ricorda che mancano quindici minuti al 10 aprile, il tuo diciottesimo compleanno.
Che palle...
Tamburelli con le dita sul bancone in betulla.
-Quindi?- dice tua madre, passandoti una ciotola di gelato -Che sta succedendo?-Alzi lo sguardo, incrociando quello di Abby.
Si passa una mano tra i capelli, prima di guardarti. Sa che non sei collaborativa in certe situazioni. La vedi scuotere il capo.
Solo quando ti vede mangiare, decide di parlare.
-Clarke, si tratta del ragazzo con cui studiavi, il fratello di Octavia?- La vedi alzare un sopracciglio.
Ma come diavolo è possibile?!? Istinto materno? Oppure...
-Mamma, dimmi che non è come penso- la guardi seria. Lei ti conosce bene... ma tu ancora di più.
La vedi arrossire ed evitare il tuo sguardo.
-Non capisco di cosa tu stia parlando-
-Mamma, stai uscendo con Kane?!?- sbianca di punto in bianco -Ma è il mio professore di matematica!- protesti
-Non cambiare discorso, stavamo parlando di te...-
-APPUNTO!-
Ridacchia, come una ragazzina -Tra poco non lo sarà più-
Non ha tutti i torti.
L'orologio in salone rintocca la mezzanotte, facendoti prendere un colpo.
Tanti auguri, danno...
-Auguri Piccola mia.- ti abbraccia tua madre. E ti senti in colpa. Chi sei tu per dirle chi frequentare.
Il rumore del campanello vi fa trasalire entrambe.
-Aspetti qualcuno?- Chiede Abby


Continua...

Eccoci qui ad un nuovo capitolo.
Mi sono resa conto, che nessuno ha ancora notato una cosa... le citazioni delle canzoni, non sono dal punto di vista di Clarke.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo.
Alla prossima.
Ci leggiamo presto,
Dimea

To The Moon and BackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora