parte 10_ꜰɪᴅᴜᴄɪᴀ

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Kuroo POV

Mi tornano in mente un sacco di ricordi. Come quella volta che io e Kenma ci siamo rotolati nell'erba fino a sporcarci le ginocchia. Eravamo piccoli e io ero il suo unico amico allora. È stato così bello. Io avevo sorriso tutto il tempo, dato che lui era una vera schiappa e ogni tanto si faceva male. Alla fine della collina, oltre ad avere ormai i vestiti sporchi di terra e erba, lui si era fatto un taglio a una caviglia.

-Kuroo...- disse, iniziando a piangere. -Mi fa male...-

-Vieni, torniamo a casa mia!-

-Ma non voglio camminare!- fece gli occhioni.

-mhpf...okay, ti prendo sulle spalle...ma è l'ultima volta che lo faccio sappilo!-
Lo presi e iniziai a salire la collina.

- Grazie...senti, Kuroo...facciamo un patto-

-Che patto?-

-Affronderemo tutto insieme ok? E dovrà sempre essere fantastico! Io e te...-

-Ovvio!-

-E che avremo sempre fiducia l'uno nell'altro?-

-Certo! Per sempre!-

-Per sempre!-

______
*23 settembre 2022*

Non piangere. Non piangere. Non piangere.

Sono in macchina, con il mio migliore amico e il suo ragazzo e se mi metto a piangere, poi si preoccupano per me, e poi diventano tristi anche loro ed è la cosa che voglio meno al mondo.

Ma perchè proprio adesso mi tornano i ricordi in mente? Ma poi perchè sono i ricordi felici quelli che ti fanno diventare triste. Perchè la tristezza deve essere causata dal ricordo della felicità? In pratica se vuoi essere felice non puoi pensare.

Cercai di respirare. Feci un grande respiro e mi addormentai. E qua mi frego. Perchè quando c'è troppo silenzio, i pensieri si sentono di più. Non sono solo, mi fanno compagnia i ricordi. Silenzio, pensieri e poi i ricordi. E non dormo più.

-Bokuto...- disse a un certo punto Akaashi.

-Eh? Cosa?- rispose lui.

-Perchè non hai la patente? Non mi sembra di avertelo mai chiesto...- chiese Akaashi.

-Mh...cioè, bho...-

-Ha paura di guidare- dissi io a quel punto. Bokuto mi guardò malissimo.

-Zitto!- disse mentre Akaashi rideva.

-È il tuo ragazzo! Non ti prenderà mica in giro!- affermai.

-Tranquillo Kōtarō, non ti prendo in giro...so che sei un fifone- disse Akaashi sorridendo.

Bokuto fece una faccia imbronciata e un po' triste. Certo non voleva che il suo ragazzo pensasse a lui come un fifone.

-E ti amo per ciò che sei...- concluse Akaashi, guardando Bokuto che arrossì di botto.

-N..NON DIRE COSÌ SE C'È KUROO, è imbarazzante!- urlò Bokuto, diventato ormai un peperone. Akaashi si limitò a ridere e tornò con lo sguardo sulla strada.

Bokuto è un fifone per certe cose, certo. Ma io molto più di lui. Io sono un codardo. Ho paura di troppe cose. Ho paura di dimenticare. Ma allo stesso tempo ho paura dei ricordi. Ho paura di tenere ancora per troppo tempo Kenma nel mio cuore, perchè fa male poi non poterlo avere tra le braccia. Ma ho anche paura di lasciarlo andare.

Perchè chiudere una porta fa ancora più male, se dietro lasci qualcuno a cui avevi spalancato il cuore.

Si, io sono un vero codardo e anche molto confuso.

_____

Arrivammo a casa di Bokuto e io scesi dall'auto, lentamente e andai verso il portone. Poi mi seguirono Bokuto e Akaashi, che aprì la porta di casa.

Entrai e l'atmosfera era quella di sempre. Accogliente e piena di vita. Appese c'erano foto di un sacco di gente. Ne vidi una di me e lui a una partita di pallavolo, da ragazzini. Oddio, quanto eravamo fighi...

-Siamo fighi anche ora!- disse Bokuto spuntando dal nulla.

-Come hai capito che stavo pensando a quello?-

-Lo penso sempre anche io...ma poi Kashi dice sempre...-

-...dico sempre che i capelli rivolti verso il basso gli stanno meglio...- Akaashi concluse la frase.

-Aww...da quando vi finite le frasi a vicenda?-

-T..tu...zitto...- disse Bokuto, arrossito di nuovo.

Akaashi gli prese il mendo e lo rivolse verso di lui e lo baciò, con più insistenza di come l'aveva fatta prima in auto. Bokuto si scansò, arrossendo. Akaashi rise.

-Di solito ricambia con molto piacere...- disse.

-Basta! Ma voi due volete proprio farmi morire di imbarazzo o cosa?!-

Io mi misi a ridere e Akaashi sorrise.

-Non volevo far imbarazzare te, volevo far ridere lui- disse Akaashi a Bokuto, che per tutta risposta si avvicinò a me e mi abbracciò. Era la terza volta che lo faceva.

-Bro...oggi ti devi rilassare e ridere ok? Ti va se invitiamo anche Tanaka, Hinata e Kageyama e stasera andiamo a mangiare una pizza?-

Io annuii e ricambiai l'abbraccio.

-Si va bene, anche se probabilmente Akaashi inizierà a sclerare con noi cinque...- dissi.

-Mh...a me va bene, Bokuto sa farsi perdonare...- disse ghignando.

Bokuto arrossì, poi prese un cuscino dal divano e iniziò a seguire Akaashi con quello come arma. Io mi sdraiai sul divano.

______

Narratore POV

-Kuroo...sei sicuro di non essere stanco?-

-Si, ce la faccio-

-Guarda che mi fa meno male la caviglia, posso anche camminare da solo adesso-

-NO! Ti porto io Kenma, altrimenti magari ti fai più male...-

Kuroo si fermò solo quando fu in cima alla collina. Poi appoggiò Kenma a terra.

-Kuroo mi sono anche graffiato qui...- disse Kenma indicandosi il braccio.

Kuroo prese il braccio di Kenma e gli diede un bacio. I bambini credono che un bacio su un graffio possa farlo guarire...e ci credono perchè si fidano di chi si prende cura di loro...non è ingenuità, è fiducia.

autore POV

Spero vi piaccia, scusate se ci ho messo un po' a pubblicare, ma avevo troppe idee in testa e non sapevo quale fosse la migliore.
Non l'ho ricontrollato quindi errori grammaticali forse c'è ne saranno.

~//𝐊𝐮𝐫𝐨𝐊𝐞𝐧//~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora