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Alla fine, si erano incontrate comunque.

Erano persino arrivate in anticipo, probabilmente a causa del messaggio.

Già, il messaggio.

L'ennesima ideona della loro amica, che Raissa non aveva certo mancato di commentare.

«... è assurdo! Questa qui ha visto troppi film natalizi e pensa che la vita sia così, che tutti abbiano voglia di farsi tutta Roma per una caccia al tesoro...»

«E ovviamente adesso non risponde ai messaggi, castoro bipede che non è altro...»

Bice, seduta a gambe incrociate sulla panchina, rivolse uno sguardo implorante verso Zara, che imperturbabile continuò a sorseggiare il suo té.

«Sono d'accordo con te, ma dovremmo guardare al lato bello delle cose: se ha organizzato tutto questo vuol dire che ci tiene molto a farci un regalo.» provò a risollevare il morale, alquanto diplomatica.

Avrebbe potuto lavorare per l'ambasciata, visto quanta esperienza aveva fatto con le altre.

Le amiche le lanciarono lo sguardo.

Si morse leggermente il labbro inferiore. «Troppo?»

Rissa annuì. «Decisamente troppo. Tutta questa positività di prima mattina finirà per uccidermi.» commentò seccata.

L'altra avrebbe voluto commentare che era una fortuna che non ci fosse Cherry, ma si trattenne.

Zara, finalmente, si unì alla discussione.

«Credo che, nonostante tutto, dovremmo fare quello che ci dice e... partecipare.»

Davanti allo sguardo poco convinto di Panda si spiegò meglio. «Insomma, sappiamo tutte com'è Juju. Se ignoreremo tutta questa pagliacciata se ne lamenterà per almeno un mese e mezzo, e questo se succederà qualcosa di abbastanza interessante da distrarla. Altrimenti, rischiamo di sentire lagne a vita. Quindi, finiamo velocemente questa roba e poi ci vendichiamo!»

Dopo un paio di deboli resistenze di provenienza ovvia, si alzarono e andarono verso la cassa per pagare.

In quel momento, si sentì la suoneria del telefono di Beatrice.

Quest'ultima lo estrasse, sovrappensiero, ritrovandosi a leggere proprio quel nome che non avrebbe mai voluto rivedere.

Massimiliano

Fissò sconsolata lo schermo, non credendo a quello che stava succedendo.

Di nuovo lui...

Rifiutò la chiamata, e stava per ficcarlo di nuovo nelle profondità del cappotto quando arrivò un messaggio dallo stesso contatto.

E poi un altro.

E un altro ancora.

Quando la notifica del quarto risuonò a piena potenza, spense l'apparecchio.

«Andiamo» esortò le amiche, che la osservavano con una strana espressione.

«È Mastroianni?»

Panda non era mai stata brava a ricordare i nomi.

Diede un'occhiata allo schermo scuro.

«No. Parlando di messaggi, che fine ha fatto Chris?»

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