Parte 7

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"Midoriya-san, suo figlio non torna a casa fino a stasera. So che è un problema, considerando che siamo a Natale ma ha ancora bisogno di-".

"Va bene, Shimura-san, può fare di mio figlio ciò che ritiene più giusto. Tutto il resto, come le avevo già detto, può aspettare. Le auguro Buon Natale".

"Buon Natale anche a lei e famiglia"...


***


Izuku guarda la città dall'autobus che sta trasportando i BBS verso il luogo in cui si esibiranno. Non è riuscito a fare colazione, si è svegliato presto dal divano letto in Agenzia e silenziosamente ha guardato il cellulare, non per nulla sorpreso della mancanza di auguri di Natale o qualche messaggio di preoccupazione da parte dei suoi genitori.

Ora, con un pesante bomber nero addosso e un cappellino dal berretto abbassato sulla testa osserva i suoi amici che cercano di scacciare in qualche modo sia l'ansia per il concerto sia la stanchezza. Sorride, nonostante tutto.

"Come hai dormito in Agenzia?" chiede Denki con un mezzo sbadiglio.

"Molto meglio di quanto abbia fatto in sedici anni a casa mia" ammette il verdino, sincero.

Eijiro si affaccia sul poggiatesta del seggiolino dinanzi a Izuku e lo osserva con curiosità. "Come mai c'è questo conflitto nel rapporto con i tuoi genitori?".

"Mio padre Hisashi è un imprenditore di successo, così come mio nonno e il mio bisnonno che è mancato ancor prima che io nascessi. E' una tradizione. Mia madre lavora come Interior Designer e anche lei ha parecchia fama. Due mentalità così chiuse e orientate all'onore e ai soldi hanno fatto sì che troncassero sul nascere il mio sogno di diventare un Idol" racconta mogio Izuku, giocherellando con un dito sul display del suo cellulare.

Eijiro annuisce, improvvisamente consapevole di aver ficcanasato in affari del tutto privati ma Izuku gli sorride, troncando sul nascere qualunque forma di scuse.

"A parte Shoto, nessuno di noi ha avuto problemi a inseguire il proprio sogno di diventare un Idol" racconta Eijiro. "I miei l'hanno presa bene quando gli ho detto che avrei presenziato a un provino come cantante di un gruppo nascente di teenager".

"Stessa cosa per me; anzi, mi ha iscritto mia madre e mio padre quel giorno anziché andare al lavoro mi ha accompagnato e mi ha aspettato per tre ore in auto. Quando gli ho detto che ero passato mi hanno portato a sfondarmi di hamburger in un posto chic a Shibuya" seguita Denki, seduto accanto a Shoto.

"Mio padre non era molto convinto che volessi diventare un Idol; quella mattina, anziché andare a scuola, ho preso un autobus e mi sono presentato all'Agenzia. Ho cantato, ho ballato e sono stato scelto. Quando sono tornato a casa e ho raccontato tutto, mio padre ha capito che non avrebbe potuto più farmi cambiare idea. Ora, bene o male, mi supporta" seguita Shoto. "Qualche volta è venuto a spiarmi nella speranza di vedere qualcosa di storto capace di farmi rinsavire".

"Invece Kacchan è stato fortunato. Quand'era piccolo ha girato qualche pubblicità e quando sua madre ha visto in quei provini una possibilità di successo lo ha iscritto senza battere ciglio" ridacchia Denki. "Fortunato lui! Talento e bellezza!".

Il biondo sbuffa e mormora qualcosa di indefinito tra i denti, intento a fissare il paesaggio ancora avvolto in parte dalle prime luci dell'alba, fuori dal finestrino.

"Tu hai talento, Izuku. Lo abbiamo capito subito e vedrai, ti supporteremo" sono le parole di Eijiro, che gli allunga la mano. Izuku la stringe senza alcuna titubanza. "E poi credo che in queste settimane siamo diventati proprio una bella famiglia".

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