"Klaus, perché sei sempre così complicato?" Domanda Camille guardando l'ibrido dritto negli occhi.
"Complicato? Io? Semplicemente apprezzo l'arte della vita, Camille." Ribatte Klaus sostenendo lo sguardo della bionda.
"Arte della vita?" Ripete la donna alzando le sopracciglia. "Quello che fai è manipolare le persone e distruggere tutto ciò che tocchi."
"Devo proteggere la mia famiglia, e talvolta ciò richiede decisioni difficili."
"Ma a quale costo? Guarda come hai ridotto la tua famiglia."
"La forza e la vulnerabilità vanno di pari passo, Camille. Tu di certo lo sai bene." Dice Klaus osservando Camille falla testa ai piedi.
La donna davanti a lui è così forte e coraggiosa, ma allo stesso tempo è fragile e vulnerabile come ogni essere umano.
"Non voglio che tu ti avvicini a me solo quando hai bisogno di conforto."
"Non è solo conforto che cerco da te, Camille. È comprensione." Ammette Klaus, Camille è l'unica che riesce a comprenderlo a pieno nonostante tutto.
"Comprendo che hai paura di essere solo con i tuoi pensieri."
"Ho combattuto secoli di solitudine. Non è un compagno che cerco, ma qualcuno che capisca la mia solitudine."
"E pensi che io possa essere quella persona?"
"Sei una psicologa, una confidente. Potresti essere di più, se solo lo permettessi."
Lo sguardo penetrante di Klaus si fissa negli occhi della bionda.
"Non so se posso gestire tutto questo, Klaus." Ammette Camille preoccupata.
"La vita è fatta di rischi, Camille. E, a volte, è il destino a decidere il percorso."
"Non credo nel destino. Credo nelle scelte."
"Allora scegli di darmi una possibilità."
"Non so se sia una scelta saggia."
"La saggezza spesso si nasconde nelle decisioni apparentemente insensate."
"Forse hai ragione."
"La questione non è chi ha ragione, ma se siamo disposti ad accettare l'inevitabile incertezza della vita."
"Forse l'incertezza non è così male." Accetta la psicologa.
"Forse non lo è." Ripete l'ibrido prima di avvicinarsi alla donna con un sorriso e spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio."