"Papà!" Esclama Hope chiamando suo padre.
"Dimmi lupacchiotta." Dice Klaus con un sorriso.
"È vero che ogni artista ha una sua musa?" Domanda la bambina curiosa, che ha da poco iniziato ad interessarsi all'arte come suo padre.
"Sì. Ogni artista ha qualcuno che lo ispira, che è in grado di tirare fuori tutto il suo lato creativo."
"Quindi devo trovarne una." Ragiona la rossa.
"Non è così che funziona." La interrompe l'ibrido. "Non puoi andare in giro a cercarla, sarà qualcosa che accadrà naturalmente."
"E come dovrei fare a capirlo?"
"Lo capirai." Le assicura Klaus. "Quando incontrerai quella persona non potrai fare a meno di pensarci. Lo vedrai nella tua arte. Ti ispirerà a fare sempre meglio."
Hope sorride prima di osservare il quadro che suo padre sta dipingendo.
"La tua musa è molto bella." Afferma la bambina contenta. "Chi è?"
"Il suo nome è Camille." Risponde l'uomo con un sorriso nostalgico. "Mi sarebbe piaciuto se l'avessi conosciuta, sono certo che sareste andante molto d'accordo. L'avresti amata tanto quanto lei amava te."
"Lei mi conosce?"
"Sì è presa cura di te quando eri molto piccola, ti ha amata come se fossi la sua stessa figlia e avrebbe continuato a farlo se il destino non le fosse stato avverso."
"L'amavi, non è vero?"
"Sì. E continuo a farlo."
