La mattina seguente, in quanto giorno di chiusura settimanale del negozio, la contessina decise di invitare Enola a fare colazione con lei. Così, dopo essersi vestita, Lydia lasciò il 221a Baker Street e si recò all'agenzia dell'amica. Tuttavia la porta era bloccata e la luce spenta. Ciò era molto strano, poichè Enola avrebbe dovuto aprire l'agenzia un'ora prima. Rimase lì per una decina di minuti, ma nulla accadde. Sconsolata, Lydia si recò a mangiare da sola. Ma, nel bel mezzo del pasto, le venne in mente un'ipotesi di dove si potesse trovare Enola. Così, dopo aver pagato il conto, miss Stafford cominciò a correre verso Baker Street. Ma, arrivata di fronte al suo appartamento, non si fermò. Salì un'altra rampa di scale ed arrivò di fronte al 221b Baker Street. La resistenza di Sherlock Holmes. Lydia bussò cautamente. Dopo qualche secondo la porta si aprì, rivelando la figura del più famoso investigatore D'Inghilterra in vestaglia da notte.
" Miss Stafford?" Domandò lui, a metà fra il divertito e l'incredulo, ma con una nota di velata preoccupazione, che a Lydia di certo non sfuggì.
" Sto cercando vostra sorella. Per caso è qui?" Chiese la nobile. Lui la guardò stranito.
" Cosa vi fa credere che Enola sia qui?"
" Beh, non è in agenzia, e avrebbe dovuto aprire un'ora fa. Non è da lei." Rispose fermamente la ragazza. Sherlock si fece da parte e la invitò ad entrare.
Lydia non credette di aver mai visto un soggiorno più incasinato di quello del signor Holmes. C'erano documenti sparsi ovunque: sul pavimento, sul tavolino, sui divani. Le enormi librerie in legno massello ricoprivano quasi tutte le pareti. In un angolo vi erano un treppiedi per spariti musicali e un violino, il più bello ed elegante che la ragazza avesse mai visto. Sul tavolo vi erano ammassati fogli, libri, piatti con avanzi e un paio di pipe.
"Credevo che il disordine rallentasse il ragionamento" dichiarò la ragazza, appoggiando il proprio cappotto sull'appendiabiti e concentrandosi sulla stanza. Sherlock le si posizionò di fianco.
" Trovate il mio appartamento disordinato?" Domandò, divertito
" Siete abbastanza intelligente da notarlo da solo. Allora, vogliamo parlare di vostra sorella?" Lydia cambiò argomento, sedendosi su una delle poltrone in soggiorno. Il giovane Holmes si sedette su quella di fronte.
" Siete sicura che mia sorella non fosse in agenzia?"
" Più che sicura. Era tutto spento e la porta era chiusa a chiave. Non è da Enola comportarsi così" Sherlock annuì.
" Se posso chiedervelo, signorina Stafford, come vi siete conosciute, voi ed Enola? Sembrate legate da una complicità unica." La giovane sorrise a quelle parole. Enola era la sua migliore amica. E anche l'unica, ma sarebbe stato meglio non dirglielo. Raccontò al celebre investigatore di come le ragazze avevano scoperto, da piccole, di abitare curiosamente vicine. Da lì era iniziata la loro amicizia. Un'amicizia durata anni e anni, e tutt'ora viva. Finito il racconto, Lydia si accorse del lieve sorriso sulle labbra di Sherlock.
" Sapete" gli disse " Quando andavo a Farndell Hall, da bambina, la prima cosa che Enola faceva era di mostrarmi i nuovi articoli che aveva trovato sui vostri casi. Penso che li avesse quasi tutti. Li leggeva più volte, ipotizzando durante la prima lettura chi potesse essere il colpevole e perché. La maggior parte delle volte la sua teoria era corretta." Fece una pausa" So che avete migliaia di ammiratori in tutta l'Inghilterra, ma vi posso assicurare con certezza che nessuno vi ammirerà mai più di vostra sorella."
Quando la giovane tacque, vi fu un momento di lungo silenzio tra i due. Ognuno era immerso nei propri pensieri. Poi, ad un certo, punto il volto di Sherlock si illuminò.
" Ma certo! Deve aver ricevuto qualche caso! Starà investigando" Esclamò il detective. Come aveva fatto a pensarci prima? Dopotutto, sua sorella era un'investigatrice.
Lydia ci pensò un attimo e poi annuì, come a confermare la teoria di Sherlock.
" Avrebbe potuto lasciare un telegramma, però" disse la giovane Stafford
" È l'ultima cosa a cui Enola penserebbe. Ognitanto bisognerebbe ricordarle che non è sola." Entrambi sapevano che la minore degli Holmes, qualche volta, cominciava a pensare di essere sola. Ma non era così. Lei non era sola. Lei aveva sua madre, suo fratello Sherlock, lo strano marchese che aveva conosciuto su quel treno l'anno scorso e Lydia.
" Lei...lei vi vuole molto bene, signor Holmes. Anche se a volte non lo dimostra. Vede in voi il padre che non ha mai avuto." Gli confessò la contessina. Il giovane detective sorrise. Era un sorriso enorme, quello, pieno di vita e gioia. Era un sorriso vero.
" Vi assicuro che io le voglio altrettanto bene, se non di più. È mia sorella, l'ho vista nascere. Purtroppo non l'ho vista crescere, ma voglio rimediare a questo. Sto provando ad essere come un padre, per lei. Ma, sapete, ho una vita frenetica." Lydia annuì e fece per prendere il cappotto e andarsene, quando il suo sguardo cadde sullo splendido violino all'angolo. Sherlock dovette notarlo, poichè le si mise di fianco.
" Sapete suonarlo?" Le domandò. La ragazza scosse la testa.
" Avrei tanto voluto imparare. Ma i miei volevano che mi dedicassi al flauto traverso, se proprio ripudiavo così tanto il pianoforte. Comunque non lo rimpiango, amo il mio strumento" confessò la giovane. L'investigatore annuì. Miss Stafford si voltò poi verso l'uomo.
" Sapete, forse ve l'hanno già detto, ma è incredibile quanto somigliate a vostra sorella. Non solo di aspetto. Il vostro fissare un punto fisso mentre arriva un'illuminazione, il vostro modo di ragionare sui casi, tutto di voi mi riconduce a lei. Siete identici. Inizio a sospettare che Mycroft sia stato adottato" disse divertita la ragazza, facendo scoppiare in una risata entrambi. Poi prese davvero il suo cappotto e uscì, rivolgendo un cenno di capo a Sherlock, che ricambiò. Quella ragazza diventava più interessante ogni giorno che passava, secondo la sua opinione.
STAI LEGGENDO
IL CASO DELLA VITA//Sherlock Holmes
ЧиклитLydia è una giovane ventenne di origini aristocratiche, che, non contenta della propria vita, decide di stravolgerla, trasferendosi nella città polo del mondo moderno: Londra. Quando però la sua amica d'infanzia, Enola Holmes, verrà a farle visita...