Capitolo tre

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Ce la metto tutta
pur di capire
come si possa riversare
l'intera anima, il sangue e
l'energia in qualcuno
senza volere nulla in cambio.
Rupi Kaur

C a m i l a🎀

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C a m i l a
🎀

Averla così vicina dopo quasi un anno è stato un colpo al cuore. Tra tutti i posti dove mi aspettavo di incontrarla quello non l'avevo nemmeno immaginato, non si trovava nemmeno nella lista dei luoghi.

Quando mi ha vista voleva scappare, mi odia.
Normale, anche io scapperei da me stessa.

Quando mi sono allontanata da Lola e Carol l'ho fatto perché mi sentivo esclusa, completamente. Ero come la terza persona che esce con una coppia e si ritrova a fare da candela.

Così in pochissimo tempo mi sono ritrovata senza Lola e senza nessun altro. Avevo solo lei...

Ora con qualcuna a scuola parlo ma niente è paragonabile, era il mio pilastro. Sembra che il suo sia Carol, sono comunque contenta per lei.

Fisso il telefono da circa un'ora. Ieri quando le ho chiesto se poteva chiamarla non pensavo mi rispondesse di si. Adesso non so se è troppo presto per farlo perché non sono passate nemmeno ventiquattro ore, o se è troppo tardi.

In ogni caso alla fine lancio il telefono sopra il letto, prendo una tuta, biancheria intima e mi infilo sotto il getto d'acqua bollente.

Mi lavo con in sottofondo le canzoni delle sigle dei cartoni, perché ok che ho diciotto anni, ma quelle canzoni resteranno per sempre le più belle.

Dopo aver finito mi asciugo - non del tutto - i capelli, infilo gli indumenti presi prima ed esco di casa per una delle mie solite e lunghissime passeggiate, se resto a casa faccio cose stupide di cui mi pento. E questa volta nessuna Lola potrebbe fermarmi.

Per fortuna che mi sono anticipata tutti i compiti venerdì così non ci devo pensare oggi, di domenica, come faccio di solito.

Mi fermo al bar vicino al parco dove fanno i cornetti più buoni che io abbia mai assaggiato.

Ne ordino uno con la nutella e un cappuccino. Mi siedo mentre aspetto la mia colazione e guardo fuori i bambini giocare.

Passavo le ore da piccola in quel parco, l'altalena era sicuramente la mia parte preferita, lo è tutt'ora se qualcuno me lo chiedesse comunque.

Alla fine prendo coraggio e le scrivo, metto il telefono capovolto sul tavolo e aspetto una sua risposta.

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