•Capitolo 9•

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Pov Chuuya:

Aprì gli occhi. I raggi del sole provenenti da quella piccola finestrella, ovviamente con le sbarre, mi fecero svegliare. Mi misi seduto sul futon, mi ero quasi dimenticato di dov'ero.

Quando mossi il piede per sedermi, rabbrividì per il freddo della catena. Mi ero dimenticato pure di quella.

Mi fece uscire dai miei pensieri il rumore di passi. In poco tempo mi ritrovai Dazai davanti alla cella.

-Ti sei svegliato- disse il moro appoggiandosi alla porta della cella con un sorrisetto facendo ciondolare nella mano un mazzo di chiavi.

Parlò di nuovo:

-per tua sfortuna oggi i clienti saranno presenti- disse mantenendo il suo ghigno.

Un brivido mi percorse la schiena.

Entrò nella cella e mi tolse la catena alla caviglia.

-Seguimi- mi portò di nuovo di sopra, questa volta in una stanza piena di quei tavolini che si usano per truccarsi con gli specchi grandissimi.
C'erano pure alcuni trucchi sparsi in giro e delle mensole con delle parrucche e dei vestiti.

-Perchè siamo qui?-

Dazai stava per dire qualcosa ma lo interruppe Fyodor , era entrato adesso nella stanza.

-Bhe dobbiamo renderti il più carino possibile per i clienti, anche se già così non sei male-

Dopo aver sentito questo mi convinsi ancora di più che avrei fatto da prostituto. Ero molto spaventato al pensiero, non l'ho mai fatto in vita mia e di certo non lo farei con il primo che passa.

Sentì due mani spingermi seduto su una sedia.

I due si misero a pettinarmi i capelli prendendo una piccola cioccia facendo una piccola treccia legata con in nastro rosso.

Il moro si allontanò verso alcuni dei vestiti e prese un kimono rosso.

-Mettitelo- presi il kimono in mano.

-Dove posso cambiarmi?-

-Qui-

-Eh?-  in che senso qui?.. cioè davanti a lui..?

-Io vado ad accogliere i clienti- Disse il corvino uscendo dalla stanza.

Dazai mi guardò incrociando le braccia.

-Dai su-

-Puoi...girarti?-

Il moro non la prese bene e aggrottò la fronte -Ho detto cambiati-

-Perfavore..- la mia frase non fece cambiare idea al moro e rimase impassibile.

Mi arresi, iniziai a togliermi la felpa e poi la maglietta. Bhe non era la prima volta che mi vedeva senza maglietta. La parte difficile venne quando dovetti togliere i pantaloni.

I suoi occhi mi scrutavano in silenzio guardando ogni parte del mio corpo.

Con i miei tempi mi tolsi pure i pantaloni rimanendo in boxer. Misi il più velocemente possibile il kimono per coprirmi.

-Bene- mi prese portandomi da un altra parte davanti una porta ma prima di aprirla mi mise le mani sulle spalle e mi sussurrò all'orecchio.

-Stai tranquillo, non è proprio come quello che pensi o almeno non completamente-

Feci per dire qualcosa ma il moro spalancò di colpo la porta spingendomi dentro la stanza.

-Allora che ne pensate?- Disse il russo rivolgendosi ai clienti.

-Si credo che vada bene- Disse uno degli uomini.

Appena sentì quella voce alzai la testa di scatto verso di loro. Riconobbi subito quella voce.

-Ne sono contento- Disse Fyodor facendo un sorrisetto.

In tutto ciò Dazai era dietro di me.

-Bene allora buon divertimento- Disse il moro sorridendo.

I due mi spinsero verso gli uomini. Immediatamente mi scansai urlando.

-No! Non mi toccate schifosi di merda!-

Vidi le loro espressioni diventare subito incazzate.

-Ehy sai quanto abbiamo pagato per te puttanella? Ora vieni con noi-

Mi presero dalle braccia. Vidi uno di loro intento a mettermi la mano sul sedere ma qualcosa lo fermò.

Era la mano di Dazai, gli stringeva forte il polso.

-Vi ricordo che nell'accordo non potete fare cose sessuali- disse con uno sguardo gelido e la voce altrettanto.

-Bene ora che ci siamo chiariti buon divertimento- Disse cambiando subito tono con uno allegro e un sorriso a 32 denti.

-No aspettate!- niente da fare i due se ne erano già andati.

Ero un po' sollevato del fatto che non avrei fatto sesso con loro ma ero comunque spaventato, quei tizi li conoscevo benissimo. Ho avuto delle brutte esperienze con loro quando ero più piccolo, il solo pensiero di strare vicino a loro mi dava ribrezzo e paura.

Mi portarono in una stanza dove c'era un letto matrimoniale e una tv a schermo grande. Anche l'ennesima stanza era lussuosa in questo posto.

Mi sbatterono con violenza nel letto a si misero accanto a me: uno che mi abbracciava da dietro , uno davanti a me che mi accarezzava i capelli e gli altri due lì vicino.

-Non sei contento di rivederci dopo tutto questo tempo?-

-Neanche per sogno speravo che foste morti!-

Mi arrivò un forte pugno sul naso che mi fece uscire un po' di sangue.

-Abbiamo pagato un sacco per te perciò si fa quello che diciamo noi chiaro!?- Mi urlò in faccia.

-Fanculo vecchio!- dissi tirandogli il pugno in dietro ma venni fermato con un pugno nello stomaco.

Mi raggomitolai su me stesso per il male.

-Vedi di portarci rispetto se non vuoi farti male- disse l'altro.

A quel punto non avrei potuto fare niente e stetti in silenzio.

Uno di loro accese la grande tv mettendo un canale dove c'erano alcune donne vestite un po'... Come dire non erano vestite.

Quello che mi abbracciava da dietro mi scostò i capelli dal collo iniziando a leccarlo.

Mi venne lo schifo e chiusi gli occhi.
Invece quello davanti a me mise la testa sul mio petto aprendo leggermente il kimono e iniziando a dare dei baci.

Gli altri due rimasti intanto mi accarezzavano le gambe.

Stava ricapitando tutto come in passato... Non riuscivo a stare tranquillo.

Avevo passato tutta la giornata con questi coglioni che mi avevano fatto fare cose come: masturbarli , gli avevo fatto da appoggia piedi e c'è stato un momento dove sono stati mezz'ora a tenermi fermo e a sculacciarmi. Avrei preferito di gran lunga ripassare quello che mi aveva fatto Dazai ancora prima di arrivare qui.

La porta della stanza si spalancò.

-Mi dispiace il tempo con cui potevate stare con Chuuya per oggi è finito- disse allegro avvicinandosi a noi.

Appena sentita quella frase mi levai subito da quei maniaci schifosi andando nella direzione di Dazai ma uno degli uomini mi afferrò il polso.

-Dai ancora un pochino- disse supplicando Dazai.

-Mi dispiace l'accordo era questo-

Dazai mi attirò verso di se ma il tizio non sembrava voler cedere e continuò ad avvicinarsi a me.

-Dai solo un altro second- non fece in tempo a finire la frase che Dazai gli puntò una pistola in testa.

L'uomo era sbiancato.

-Ho detto che è finito il tempo- con tono freddo e serio

Abbassò la pistola e mi condusse fuori dalla stanza riportandomi nella mia cella.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 17 ⏰

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