Ormai era passato qualche mese e il gruppo divenne più solido che mai.
Insieme amavano fare pazzie e sperperare terrore nei corridoi del liceo artistico, seguiti dalle occhiate di certi bidelli brutti in culo e dei poveri studenti che vorrebbero soltanto una normale vita scolastica.
Proprio oggi era la giornata del monteore, festa che si teneva massimo una volta al mese e che faceva scassare le palle a chi non voleva avere nulla a che fare con nessuno, ad esempio Capy, Nino e Titi.
Purtroppo anche quest'anno le tre erano costrette a partecipare e sarebbe stato anche peggio degli anni scorsi.
"L'ho ordinata tipo due mesi fa su Aliexperess e sono stupito che sia arrivato così velocemente" annunciò Dazai tutto contento attirando l'attenzione del resto del gruppo che parlava casualmente di come si vorrebbero ammazzare a vicenda.
Nel mentre stava tirando fuori una borsa di carta dal suo zaino sudicio e pieno di buchi con una marea di portachiavi strambi attaccati ad ogni cerniera. Aveva anche delle spille di unicorni che lo facevano risaltare come ricchione.
"Sei l'essere più imbarazzante che io abbia mai conosciuto."
"Non dirmi che è quello che penso."
Nel sacchetto c'era quello che tutti conoscevano come fursuit. Un costume da furry insomma.
"Io mi chiedo perchè non ti sei ancora ammazzato una volta per tutte." parole di Fyodor a cui tutti annuirono d'accordo.
Quel malato di Dazai rise e, senza perdere tempo, ignorando gli sguardi del suo gruppo, si spogliò li in classe sotto occhi indiscreti degli altri innocenti compagni che volevano solo aspettare l'arrivo del monteore in pace.
Non ci mise molto a denudarsi e buttare dei vestiti in faccia a Fyodor per poi infilarsi nel costume da cane.
Aveva la pelliccia marrone chiara con qualche macchia bianca qua e la e una coda arruffata e pelosa come le sue palle probabilmente.
Onestamente quel completo sembrava fatto apposta per lui, era cosi imbarazzante da essere perfetto per quell'individuo. Anche i colori erano azzeccati.
Mancava solo il casco da cane ed era pronto.
Una volta infilato si gira verso i suoi amici, come se non li avesse appena flashati con le sue mutandine rosse di Victoria's secret, e si mette in posa da diva.
"Come sto?" Nessuno gli rispose e si alzarono tutti per uscire dalla classe e ritirarsi in bagno a fumare, lasciandolo li con i suoi vestiti per terra e la sua dignità che svaniva ogni secondo che passava (quel poco che gli era rimasto).
Era l'inizio del monteore e si stavano tutti dirigendo in palestra per assistere ad una noiosa sfilata in cui qualche mongoloide poco sano di mente, e fin troppo estroverso, era abbastanza coraggioso da travestirsi e camminare sotto gli occhi di tutti quelli studenti.
Titi, Nino, Capy e Fyodor si erano seduti sugli spalti più alti e vennero raggiunti da Nikolai poco dopo.
Il pagliaccio non fa parte della scuola ma aveva promesso a Dazai che avrebbe assistito alla sua magica apparizione come una madre orgogliosa, quindi si era introdotto clandestinamente (qualche bidella aveva notato che non era della scuola ma lui con qualche pugno si è infiltrato lo stesso).
"Non ho mai voluto cosi tanto fare lezione in tutta la mia vita." Titi parlò per tutti con quell'affermazione.
"Se Dazai ha seriamente intenzione di camminare la in mezzo io direi di votare per farlo diventare la nostra prossima vittima." propose Fyodor subito dopo.
"Io sono d'accordo." aggiunse Capy.
"Va bene, però la prossima volta facciamo a casa di Titi." Nino non aveva intenzione di far diventare casa sua il loro posto fisso per i delitti.
Tra canzoni trap italiane e balletti hip-hop che nessuno voleva vedere, al gruppetto sfuggì qualche risata di tanto in tanto e senza alcun motivo. A loro faceva ridere e basta.
Almeno per ora si potevano godere uno spettacolo ridicolo prima dell'arrivo di Dazai.
"Spero si sia impiccato." commentò Nino con lo sguardo fisso sul centro della palestra in cui in quel momento la grande Emidia stava sfilando con addosso qualche trucco strano come ogni monteore.
Alcuni erano in cosplay di Genshin Impact e già da li si capiva con che elementi si poteva avere a che fare al Chierici, altri si limitavano a quei matching da normie con le tutine colorate e le scarpe bianche della Fila.
"Ma che cazzo vengono al Chierici se non si sanno vestire da disadattati?" Capy era appoggiata con la testa sulla sua spalla destra di Rey mentre Fyodor era invece accomodato su quella sinistra.
Tra le gambe aveva la testa di Nikolai che si era inizialmente offerto di fargli un bocchino -senza molto successo per ovvie ragioni.
Infine Titi, nonostante qualche protesta, aveva sistemato la sua testa sulle gambe di Fyodor ignorando la sudicità dei pantaloni del ratto, facendo stare tutti più comodi.
Alcune esibizioni erano anche interessanti, come i quattro ragazzi vestiti da dinosauri -anche quelli costumi da Aliexpress, comprati giusto per essere 'originali'.
Era passato tipo un quarto d'ora prima che Dazai si mostrò al pubblico.
Potete benissimo immaginare come i sorrisi di tutti i presenti sono spariti nel giro di qualche secondo alla vista di quella roba.
Dazai Osamu, lo zimbello del Chierici, vestito da Furry al monteore con circa mille persone presenti. Una cosa che tutti si sarebbero aspettati da lui ma che avrebbero preferito non vedere mai.
Aveva addirittura inventato una coreografia stile k-pop che consisteva in un movimento di natiche discutibile e terrificante.
Non poteva andare peggio.
Eppure Nikolai cominciò ad applaudire come un forsennato, alzandosi in piedi e urlando parole di incitamento al suo amico.
"Che sexy! Muovi quel culetto!" e cosi via.
"Li facciamo fuori tutti e due." annuncia Capy facendo annuire Nino.
Fyodor tira un calcio nel culo di Nikolai facendolo orgasmare senza alcuna vergogna e fu in quel momento che i quattro decisero di andarsene da quel luogo e uscire per farsi una paglia.
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dal gabbio al chierici
FanfictionI nostri paladini, Fyodor e Dazai dopo essere evasi di prigione approdano a Reggio Emilia e decidono di frequentare il liceo artistico Chierici, non sapendo però che ad aspettarli c'era molto peggio che le guerre spietate di Yokohama. Per la storia...