CAPITOLO 32

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Le due combattevano con foga scambiandosi colpi su colpi, le loro armi emanavano scintille per la forza dei loro fendenti, l'aria risuonava del clangore delle armi. Combattevano con odio reciproco e gli scambi di colpi erano sferrati con tutta la forza che avevano in corpo.

Intanto, Kuro stava usando la pietra per dissolvere le Cupole.

"No!" esclamò Luna e, lanciando una sfera di fuoco, fece allontanare l'uomo dalla Pietra.

Alissa cercava di tenerla impegnata, ma Luna era troppo forte per lei. Menò un fendente, ma lei che si scansò di lato menando a sua volta un forte colpo che spezzò una delle spade di Alissa, la donna ne rimase sorpresa e fissò la sua arma ormai a pezzi.

Luna ne approfittò e con una veloce stoccata la trafisse. Sgranando gli occhi per la sorpresa, Alissa fece due passi indietro stramazzando al suolo.

Sconfitta finalmente Alissa, Luna poté concentrarsi su Kuro che intanto era di nuovo sulla Pietra, ma stavolta fu Cinzia a pararsi dinnanzi a lei.

"Spostati, non voglio ucciderti, Cinzia!" intimò Luna.

Cinzia l'attaccò, ma Luna la disarmò facilmente, e in poche mosse, la donna finì a terra morta in una pozza di sangue.

"Sei rimasto solo, Kuro!" disse Luna scavalcando il cadavere di Cinzia e puntandogli contro l'arma.

L'uomo era in preda al terrore, aveva assistito alla morte dei suoi uomini e alla sconfitta di Alissa e, anche se era in grado di usare la magia, non sarebbe mai riuscito a sconfiggerla.

"Allontanati dalla Pietra, non posso permetterti di usarla!" minacciò Luna.

"Nessuno saprà mai di questo posto, e morirai per quello che sei: un traditore!" disse Luna alzando l'arma sopra la testa.

"Luna!" la voce di Rost risuonò tutto intorno.

"Ora basta! È finita, arrenditi!"

Luna rimase sorpresa dalle sue parole.

"Arrendermi? Ma se abbiamo già vinto? Non appena Kuro sarà morto potremmo ritornare nelle nostre case da persone libere, insieme!"

"E tutto questo?" chiese l'uomo indicando il mondo esterno.

"La gente delle Cupole ha il diritto di essere libera, non credi? Non ha senso lottare per il sogno di un uomo morto migliaia di anni fa. Luna, ti ho seguita perché credevo in te, ma oramai è tutto finito, lascia che la gente delle Cupole sia libera e libera te stessa dal destino che ti sei imposta!" disse Rost cercando di dissuaderla.

"Non posso, Rost è il mio retaggio, ho sacrificato tutto per il sogno del mio antenato!" disse Luna con la voce rotta dall'emozione.

Luna calò l'arma verso Kuro, ma qualcosa le trafisse la schiena. Abbassò lo sguardo, incredula: una lama le aveva trapassato il petto.

Capì quello che era successo: Rost l'aveva distratta mentre Alissa, creduta da lei morta, le era arrivata silenziosa alle spalle: l'eccessiva sicurezza di Luna le era costata cara.

Senza dire una parola, guardò Rost allungando il braccio verso di lui. L'uomo distolse lo sguardo. Per amore l'aveva seguita nella sua causa mentendo a tutti perfino a se stesso, ora, vedendo il mondo esterno si sentiva vuoto e vedere Luna morire fu come una sorta di redenzione per lui.

Luna fece alcuni passi, poi stramazzò a terra in un lago di sangue.

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