QUASI AMICI (MATTEO)

178 22 94
                                    


AVVERTENZA: la storia è categorizzata con rating maturo. Da questo capitolo in avanti si inizierà a parlare in modo esplicito di temi sensibili come sessualità, rapporti sessuali ed autoerotismo. Invito chi è particolarmente sensibile a questi argomenti a pensare se proseguire la lettura, soprattutto per non incorrere in sentimenti spiacevoli. Tutti gli argomenti saranno trattati con il massimo rispetto.

lI quadro. Me ne ero quasi dimenticato. Non del quadro e della frase, quello non è possibile, ma di ciò che è successo quattro anni fa, a quella gara scolastica. Ed è assurdo, perché è il momento in cui io e Alice ci siamo dichiarati guerra. Tutta questa situazione sta cambiando il mio modo di vedere Alice. Per quanto sia saccente, saputella e capace di provocare fastidio solo aprendo bocca, non ho potuto fare a meno di notare alcuni dettagli. È gentile, anche se con me cerca di nasconderlo. Si interessa degli altri, soprattutto di quelli che la maggioranza della scuola considera sfigati: quel discorso sul bullismo non è stato frutto solo di ricerche su google, ma una reale interpretazione di quello che succede all'interno del nostro edificio e lei non solo se n'è accorta, ma ha anche cercato un modo per cambiare le cose. Quel che è peggio, però, è che sembra che faccia queste cose non per avere approvazione, ma perché ci crede davvero. Ed è peggio perché contrasta con l'idea che mi sono fatto di lei in questi anni, con la ragazza egoista ed egocentrica che ho sempre visto camminare per i corridoi. 

Raramente sbaglio a giudicare le persone e per me non è facile ammettere uno sbaglio. Mi era successo solo un'altra volta di commettere questo errore, ma era più brutto, perché avevo pensato di aver trovato un amico, che poi si era rivelato uno stronzo opportunista. Edoardo Righetti era stato, ed è tuttora, la più grande delusione in tema di amicizia che mi sia mai capitata. Mi aveva usato per ottenere buoni risultati a scuola e per arrivare alle ragazze a cui era interessato, per poi cercare di affondarmi quando avevo scoperto il suo gioco. L'unica ad averci visto giusto era stata mia madre, che mi aveva messo in guardia da lui dopo averlo conosciuto, ma a quindici anni ero troppo stupido per ascoltare i miei genitori. 

Questo è l'altro motivo per cui credo di non aver capito nulla di Alice: mia madre è rimasta molto impressionata dalla ragazza, in senso positivo ovviamente, e la mia mamma non sbaglia mai, ha un dono nel leggere le persone.

Così adesso sono seduto nell'aula di informatica della scuola ad osservare Sibona che trascrive in modo dettagliato il programma della prossima autogestione, quella di fine Novembre, perché secondo lei presentare qualcosa di scritto a mano è una cavolata, anche se scrivo molto bene, ma non ha voluto sentire ragioni.
Quando manda in stampa il documento lo recupero dalla stampante e leggo quello che ha scritto: i concetti ci sono tutti, come anche le varie attività proposte dai relatori. Sono  soddisfatto del programma della giornata, credo che potrà essere utile per sfatare alcuni tabù legati al sesso e all'autoerotismo, come anche alcuni imbarazzanti cliché che sono radicati nella mente degli studenti. 

«Vuoi farmi dare un'occhiata al tuo discorso introduttivo?»

«No! Tu non mi ha fatto leggere il tuo prima dell'autogestione!»

La vedo alzare gli occhi al cielo «Perché era il mio argomento!»

«E questo è il mio, quindi lo sentirai tra due settimane, come tutti.»

Sbuffa, ma non replica oltre. So che vorrebbe leggerlo perché vuole avere tutto sotto controllo, perché ha paura che dica qualcosa di imbarazzante, ma non sarà così. Ci tengo veramente molto, quindi ho tutto l'interesse a non dire cazzate. 

«Credo che dovremmo mescolarci anche noi con i nostri compagni questa volta…»

Lo dice senza guardarmi negli occhi, il che è strano perché lei è sempre molto diretta e cerca sempre il contatto visivo.

L'ultimo AnnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora