LA VERITÀ NEGATA (MATTEO)

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Eccomi qui, un po' in ritardo, ma questa settimana è stata impegnativa. È un capitolo lungo, in realtà i prossimi saranno tutti sulle 4000 parole, ma spero che scorrano veloci e vi regalino qualche emozione! Alla fine del capitolo ci sarà un piccolo box, in cui vi racconterò una piccola curiosità!
Buona lettura!

La fine di Gennaio, insieme a gran parte di Febbraio, si rivela più frenetica di quanto pensassi. Le riunioni con i rappresentanti dei genitori, gli scrutini, la programmazione della gita (o viaggio di istruzione, come i professori si ostinano a chiamarlo) mi lasciano poco tempo libero, se si considera anche il tempo che devo dedicare allo studio. E questo non posso dimenticarlo, perché questa nuova e strana amicizia con Alice Sibona me lo fa tenere bene a mente. O meglio, lei mi impone di tenerlo bene a mente.

Sembra che il mio vederla ubriaca e, per una volta, senza quel devastante autocontrollo che si impone, abbia cambiato radicalmente la situazione tra di noi, anche se non ne abbiamo mai parlato apertamente. Mi ha mostrato il suo lato più... umano? No, non è il termine giusto. In realtà credo che si sia mostrata solo per la diciottenne che è, una ragazza che a volte ha solo bisogno di divertirsi. Ho spesso invidiato la pace che regna a casa sua nei pomeriggi in cui studiamo insieme (e sono tanti), tuttavia mi sono reso conto che vivere soli non è così figo come pensavo. A volte, quando siamo da me (e anche questo succede spesso), la vedo sorridere mentre osserva la mia caotica famiglia che proprio non riesce a stare ferma e sorrido a mia volta, perché ho l'impressione che sia a suo agio in quel marasma assoluto. La cosa più bella, però, è che sembra non nascondere più le sue emozioni, comunque non con me. O forse sono io che sono diventato più bravo a leggerle.

Anche il mio mostrarmi vulnerabile durante la giornata della memoria ha sbloccato qualcosa, è la stessa Alice a guardarmi in modo diverso, non come un nemico, ma come guarda i suoi amici, il che mi rende felice, anche se c'è qualcosa che stona in questo pensiero.

E poi c'è stato quel momento in macchina, quando l'ho riportata a casa dopo la sera in cui si è ubriacata. È stato... Non riesco a trovare le parole per definirlo, ma avevo una voglia matta di abbracciarla. Mi ha chiesto scusa per quello che è successo quattro anni fa, durante la gara, e mi sono reso conto che non me ne importava più nulla, però ho apprezzato. Non poteva saperlo e io non la conoscevo neanche, mi sono limitato a giudicarla in un momento in cui non ero lucido, così anche lei si è comportata di conseguenza. Mi chiedo cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente. Comunque alla fine l'abbraccio è rimasto nelle mie mani, ma ho ricambiato il suo bacio sulla guancia e no, non ho voglia di parlarne.

Non è necessario sviscerare i miei sentimenti in continuazione, dato che ho già dovuto farlo con Ary, con cui ho dovuto essere sincero riguardo alla storia di Capodanno perché quel cretino di Luca ha avuto la brillante idea di raccontarle tutto, convinto che avessi bisogno di un parere femminile sincero.

In quella videochiamata di gruppo Luca ha mantenuto per tutto il tempo un sorriso sornione e nei suoi occhi leggevo chiaramente una verità che non mi apparteneva. Ary è stata più pacata, mi ha fatto un sacco di domande, asserendo che i forti sentimenti negativi che ho sempre provato per Alice hanno subito una brusca virata conoscendola meglio e mi sono probabilmente trovato spiazzato dal tutto. Esattamente come avevo detto io. Prima di chiudere la chiamata, però, ha aggiunto che questo è quello che volevo sentirmi dire e che secondo lei dovrei scavare meglio in quello che provo, perché mi conosce da tanti anni e io non mi sono mai comportato in questo modo. Poi ha veramente staccato il tablet da cui era collegata ed era rimasta solamente la faccia di Luca sul mio telefono, con quell'espressione alla te l'avevo detto così fastidiosa che gli ho chiuso il cellulare in faccia senza salutarlo.

Forse dovrei solo ammettere la verità: sono confuso. Ed una cosa a cui non sono abituato, perché da che ricordo ho sempre avuto le idee chiare; non fa parte di me avere mille dubbi e indecisioni. Con Alice, però, le cose sono diverse, forse perché non ho mai incontrato qualcuna come lei. Tuttavia ho deciso di non preoccuparmi molto della questione e di fare come faccio sempre: seguire il mio istinto e fare ciò che ritengo più giusto. Sono certo che la soluzione per chiarirmi le idee arriverà senza bisogno di cercarla. Le situazioni indefinite non mi spaventano, le soluzioni arrivano sempre, basta saper cogliere le occasioni che ci arrivano.

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