04. are you afraid of being alone? cause i am, i'm lost without you.
E' davvero interessante il modo in cui le persone reagiscono a certe cose, e di come la loro reazione sia differente a seconda delle persone. Ma anche se vuoi reagire in un certo modo, arriverà il momento in cui il tuo corpo e la tua mente ti tradiranno, facendo a modo loro e lasciandoti incapace di realizzare ciò che sta succedendo, e perchè non riesci a smettere di sentirti nel modo in cui ti senti. Anche se ci piace credere di avere il controllo su tutto ciò che facciamo, i nostri sentimenti continueranno a farci sentire come vogliono, che ci piaccia o meno.
Così dopo il piccolo incontro avuto con Michael nel cuore della notte, rimasi sorpresa di come l'avevo presa. In quel momento era difficile capire se fosse una buona o una cattiva cosa, ma quando mi ritrovai ad ignorare chiamata dopo chiamata, lasciando i messaggi senza risposta, e fingendo di essere malata solo per evitare di vederlo mi fecero capire che non era una cosa buona. Il fatto era che volevo rispondere a quelle chiamate, rispondere a quei messaggi e magicamente guarire dalla mia "influenza", ma non potevo. Sapevo che non era giusto lasciarlo così, meritava una spiegazione, ma anche io.
Iniziai a diventare ansiosa ogni volta che sentivo il mio telefono vibrare dentro le mie tasche. Sapevo che era Ashton, così provai ad ignorarlo e mi concentrai su qualunque cosa il professore stesse dicendo, non che mi importasse molto, ma anche l'ultima ora di lezione sembrava molto più interessante di Ashton. Il solo pensiero di avere a che fare con lui mi faceva sentire male e a disagio.
Questo spiegava perchè saltai letteralmente fuori dalla classe quando suonò l'ultima campanella della giornata; corsi tra la massa di studenti, ansiosa di andare a casa. I corridoi erano molto affollati così quando sentii chiamare il nome Barbara non mi voltai. C'erano così tante Barbara a scuola, uno dei motivi per cui ho deciso di dare a me stessa il soprannome di Rebel. Nessuno oltre a me aveva quel nickname e tutti mi conoscevano per quello ma nessuno mi chiamava in quel modo quando parlava con me direttamente, così quando sentii quel nome uscire dalla bocca di qualcuno mi congelai. Era Ashton.
Iniziai a camminare più velocemente cercando di nascondermi da lui ma senza risultati visto che pochi secondo più tardi mi ritrovai la sua alta figura ferma dinanzi a me.
"Barbara" mi salutò, ansimando. Rimasi calma. "Barbara dobbiamo parlare. Non puoi continuare così." Mi pregò; So che è stato cattivo ciò che ho fatto ma, come ho detto, le mie emozioni e i miei pensieri a volte reagiscono da soli. Incrociai le braccia sopra al petto ed iniziai a camminare nel lato opposto, ciò infastidì. Lo capii dal modo in cui mi prese in braccio ed iniziò a trascinarmi fuori da scuola.
"Sali in macchina." Mi ordinò duramente, indicando la sua auto.
"Ashton, devo andare a casa." Provai a rimanere distaccata, ma la verità era che ero molto spaventata dall'umore di Ashton in quel momento. Ogni volta che si arrabbia in questo modo diventa capace di fare qualsiasi cosa.
"Sali in macchina, Barbara," Disse nuovamente. Respirai profondamente, trascinando i miei piedi fino alla macchina e salendo sul sedile del passeggero, Ashton sbattè la portiera. Che gentiluomo, pensai sarcasticamente. Rimasi calma quando vidi Ash raggiungere il posto del guidatore chiudendo la portiera.
"Allora, che hai fatto ultimamente, eh?" mi chiese, capii che non era veramente dell'umore di sapere cosa avevo fatto nel fine settimana. "Non dovrei chiederlo, ma lo faccio perchè non ho avuto tue notizie per una fottuta settimana, lo sai". Rimasi in silenzio mentre lo guardavo.
"So che non avrei dovuto comportarmi in quel modo in spiaggia, ma questo non giustifica il tuo comportamento." Iniziò. "Mi dispiace se ho dubitato di te, ma Michael Clifford è solo una grande palla di stronzate, Rebel."