05. lay me down tonight, i'm your favorite girl.
"Ashton, non dovresti vere, mi devi riportare a casa." Mi raccomandai, ricordandogli che dovevo tornare a casa sana e salva.
"Lo so piccola, è solo un drink, cosa potrebbe farmi?" Sorrise prima do posare sulle mie labbra un bacio al gusto di vino.
Questo non era esattamente il modo in cui volevo andasse il mio venerdì sera; ovvio, mi aspettavo di passarlo con Ashton, ma quello che non mi aspettavo era di passare la serata in una stanza piena di persone ubriache. Quando si presentò alla mia porta con in mano un mazzo di fiori, sapevo che era per farsi perdonare per un futuro errore che avrebbe commesso quella notte.
"Ashton, perfavore, se sarai ubriaco o brillo finiremo nei casini." Dissi, tentando di riportarlo alla ragione, ma se ne era già andato verso la cucina per prendere un altro drink.
Perchè sprecare tempo?
Appoggiai la testa contro il muro, posando la mia attenzione a nient altro se non il soffitto. Ashton di solito era il ragazzo perfetto -la mia definizione di perfetto- ma a volte si comportava davvero come un animale da feste, sopratutto quando io non ero dell'umore giusto mi portava a quelle stupide feste per poi lasciarmi da sola. Mi ha detto un centinaio di volte che ho bisogno di divertirmi, ma io non ho voglia di divertirmi, o anche se volessi non lo farei in mezzo a questa gente ubriaca. Non era decisamente il mio posto ideale.
Diedi un'occhiata a tutte le persone presenti nella stanza, cercando di vedere tutte le facce che potevo; vidi le gemelle, sedute su un divanetto a parlare con Tom; vidi Shanon, rideva per qualcosa che un ragazzo aveva detto, mentre Xael la guardava gelosamente. Lui nemmeno se la passava male, una ragazza era comodamente seduta sulle sue gambe mentre sorseggiava un drink, ignorava il fatto che, comunque, il ragazzo non la stava degnando di nessuna attenzione.
Sapevo che stavo facendo la figura della stupida rimanendo lì a fissare le persone, ma non mi andava di provare a comportarmi come gli altri.
Chiusi gli occhi, facendo un respiro profondo per poi espirare lentamente.
"Come mai continuiamo a trovarci a vicenda?" Disse una voce alle mie spalle, e già sapevo di chi si potesse trattare.
Senza aprire gli occhi o muovermi di un centimetro, risposi. "Tu mi segui, ecco perchè."
"Parole dure, principessa."
"Principessa?" Aprii gli occhi, girandomi per guardarlo. Michael mi fissò con un'espressione divertita, lo stupido sorrisetto non se ne andava mai dalle sue labbra. "Da quando sono una principessa?"
"Oh giusto, dimenticavo tu sei una ribelle." Mi prese in giro, aggrottai le sopracciglia. Già non ero dell'umore, non avevo bisogno di qualcuno che mi infastidisse ancora di più.
Dal giorno in cui io ed Ashton parlammo di quello che era successo, ho iniziato a pensare che fosse meglio evitare Michael. Lui non era mio amico, non era niente per me. Niente se non qualcuno che ho incontrato ad un falò.
Non era che lo odiassi o qualcosa, ma quel genere di persone recepiscono il messaggio solo quando inizi a comportarti come se non li volessi vedere, quindi così dovevo fare.
"Sei stupido." Dissi semplicemente.
"E tu sei sola ed annoiata. Dov'è quella stella del tuo fidanzato?"
"Come se ciò fosse ciò che vuoi sapere."
"Devo essere preparato, nel caso voglia accoltellarmi o qualcosa."
"Non è divertente." Replicai, fulminandolo con lo sguardo.
"Lo è, solo che tu non hai il giusto senso dell'umorismo per capirlo."