Four

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Quella notte Taylor la passò insonne, piangendo raffigurando i due corpi accaldati sotto le coperte, questa scena le faceva ribrezzo e schifo, come poteva succedere una cosa del genere?

Lei aveva dato tutto a tutti e due, solo che i suoi pensieri si fermarono quando Tom entrò nella stanza, il ragazzo aveva deciso di dormire con lei per farsi perdonare.

"Ti ho sentito piangere Taylor, che succede?" lei rimase zitta imbarazzata dalla situazione, pensava che non si sentissero i suoi singhiozzi da di sotto quando in realtà rimbombavano per tutto il vicinato.

"Taylor.." Tom si avvicinò a lei salendo sul letto, si sedette e le accarezzò i capelli.
In quel momento lei si alzò di scatto.
"Vai via!" cominciò ad urlare, era distrutta e si era appena ricordata che tutti quei pensieri erano a causa di Tom, lei era da anni che non ci pensava e piangeva sopra.

Il ragazzo cominciò a parlare ma lei potette solo vedere la bocca muoversi, sentì solo il "vaffanculo Taylor!" che disse Tom prima di uscire definitivamente dall'abitazione.

Erano le 4 del mattino e quindi, stanza com'era, andò a dormire.
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Il cellulare continuava a squillare interrottamente, era Tom che incazzato nero, si chiedeva che fine avesse fatto la ragazza.

Erano le 15!
Lei si alzò e prese immediatamente il cellulare e senza far peso a chi la stava chiamando, rispose assonnata e un pò rincoglionita.

"Pronto?" sbadigliò lei, facendo incazzare ancora di più Tom.
"Pronto? Ma ti rendi conto che sono le cazzo di 3 del pomeriggio!" Taylor sgranò gli occhi incredula.

"Ok arrivo." oggi non voleva essere nervosa o rispondere male come sempre faceva, doveva solo fregarsene e non rispondere alle provocazioni e ai ricordi di Tom.

Si mise un jeans a zampa, una maglietta corra fino all'ombelico bianca e dei tacchi a spillo bianchi.
Spazzolò i suoi capelli neri e fece una coda alta lunga, per poi prendere le chiavi di casa ed uscire da quest'ultima.

Dopo qualche minuto di camminata suonò al campanello sempre sbadigliando e le aprì un Tom furioso.
"Vai a pulire." disse freddo indicando il mocio e il secchiello con dell'alcool dentro.
Lo guardò male e stessa cosa lui, entrò in casa e dopo aver lanciato la giacca da qualche parte iniziò a pulire il pavimento della cucina.
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Taylor aveva appena finito il suo turno che ancora era solo di pulire i pavimenti, ma presto si ridurrà a qualcosa di schifoso.

Andò al bar e si accomodò prendendo un caffè, girò la testa seguendo i passi della barista e vide la bocca di Tom con quella di Vienne.

The darkness shine for us- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora