Eighteen

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"Non costerà troppo?" il ragazzo le mise una mano sul petto ormai a pochi centimetri di distanza dal suo.

"Questa sera offre il sottoscritto." sorrise e la prese per mano portandola dentro e facendo attenzione alla scatolina bianca piccola che si trovava nella tasca dei suoi pantaloni larghi e semplici ma che comunque, davano aria di eleganza, era Tom Kaulitz e tutto quello che faceva era elegante.

Per tutti.
"Avete prenotato?" una cameriera scorbutica con i capelli biondi platino li accolse.
"Kaulitz." disse semplicemente Tom non mollando la mano della corvina al suo fianco.

"Bene." disse lei un pò infastidita dall'appiccicume con la ragazza, sapeva benissimo chi era lui.

Li accompagnò al tavolo e si sedettero sempre sorridenti della presenza dell'altro.
"Allora, ancora non mi hai detto della tua misteriosa carriera." disse lei facendo le virgolette fra misteriosa carriera e prendendo il menù alla sua destra sul tavolo.

"Non mi ricordo se te l'ho detto ma comunque penso di no, suono in una band insieme a due amici d'infanzia e con mio fratello." imitò lei il ragazzo prendendo il libretto enorme.

"Neanche io mi ricordo ma comunque penso sia fantastico."
"Per le fan no diciamo, cioè da una parte si perchè ecco sono belle cose ricevere reggiseni di pizzo in tour.. ma comunque un grosso appiccicume." la rabbia ribolliva nel sangue della ragazza che continuava a stringere di più il menu finchè le sue nocche non diventarono bianco latte.

Tom mise una mano su quella di Taylor preouccupandosi per le sue nocche ridacchiando per il gesto di gelosia a quella affermazione.

"Sto scherzando Taylor! Beh è bello ma da una parte e sempre per una questione di appiccicume." continuò lui ridacchiando, fra risate e discussioni il tempò trascorse così in fretta che dalle 20, l'orario sul display del telefono proseguì alle 23:30.

"Scusate ma dobbiamo chiudere." i due annuirono appena la stessa cameriera dell'inizio della serata li fece notare dell'orario e della chiusura del posto, loro presero e uscirono.

Tom la prese per mano e appena fuori lui si guardò intorno per vedere se nelle circostanze c'era qualcuno.

"Sai, stasera sono stato bene con te." ammise lui con sicurezza ma nervoso della conclusione.
"Anche io.." disse la ragazza imbarazzata dal silenzio fra i due.

Un silenzio rumoroso.
Il ragazzo ad un certo punto si fermò lasciando la mano della ragazza e si mise in ginocchio, prendendo la scatolina dalla tasca e aprendola del tutto.

"Forse non sono bravo a parole ma diciamolo di fretta, ho sempre provato qualcosa di positivo nei tuoi confronti e col passare del tempo, questa mia voglia di averti al mio fianco  è aumentata di giorno in giorno, Taylor.. vuoi essere la mia ragazza?" a quelle parole conclusive Taylor si mise una mano sulla bocca e corse ad abbracciare Tom baciandolo.

"Si cazzo si!" quella sera Bill non era a casa, e i due se la spassarono come avevano previsto prima dell'incontro.

The darkness shine for us- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora