Introduzione

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1.

C’è un che di magico nella scrittura.

Per coloro i quali sono appassionati di letteratura e, in generale, assidui lettori, tale affermazione potrà risultare alquanto ovvia; eppure, quanto spesso tra queste persone s’accende una grande emozione nel solo descrivere un concetto tanto semplice? La risposta, probabilmente, risiede nel fatto che la magia evocata dalle parole non è poi così semplice: è radicata, sorprendente, mutevole, a suo modo unica, ma costantemente presente.

Ho sempre trovato la figura dello scrittore, sin da piccola, assimilabile a quella di un supereroe, intesa come figura astratta e positiva agognata da un qualunque bambino, che sogni di diventare un qualcosa di più, al di là dell’umano e del verificabile. Ad oggi, dopo anni ed opere susseguitesi nel tempo, la mia visione non è poi tanto cambiata, anzi si è rafforzata. Con gli occhi di un’adulta, la figura dello scrittore assume contorni più concreti, più umani e verificabili, ma allo stesso tempo con un potere unico e magico, che attraversa e percorre l’inchiostro nero di cui sono intrise quelle migliaia di pagine sfogliate. E, ancora oggi, io stessa mi emoziono nel provare a descrivere a colui che sta leggendo queste pagine tale magia, tale forza e potere che continuamente percepisco.

La poesia, come species del più ampio genus letteratura, presenta dei caratteri ancora più particolari e unici. Probabilmente come me, molti altri sono venuti a contatto con la poesia, per la prima volta, attraverso la scuola. Non c’è studente che non abbia ‘sofferto’ per tentare di comprendere i significati nascosti di quei termini e di quei componimenti che costellano le pagine di grandi autori. Non c’è studente che non conosca San Martino di Carducci, L’Infinito o Il sabato del villaggio di Leopardi, Il X Agosto di Pascoli, La pioggia nel pineto di D’Annunzio e molte, moltissime altre opere. In questi termini, anche io ho talvolta pensato che la poesia appartenesse a solo e soltanto questi Grandi Autori, agli intellettuali intesi come vere e proprie figure di riferimento culturale, nati e vissuti unicamente con la vocazione dello studio e dell’arte, in ogni sua forma. Nel tempo che, invece, ci vede protagonisti, tali figure sembrano lontane e astratte, morte e scomparse insieme a tutti gli eventi che, in vari modi, le hanno fatto da contorno. Allo stesso modo la poesia mi sembrava ‘conclusa’, arrivata ad una qual sorta di ‘punto storico’, irraggiungibile da un qualunque essere umano che provi ad approcciarla.

È questo il punto di partenza dal quale, invece, è completamente mutata la mia visione di un simile mondo, sino ad arrivare al volume che tenete tra le mani.

2.

La poesia non è sempre intuitiva, il significato del componimento che ci si accinge a leggere sa essere talvolta misterioso e necessita di una ‘parte attiva’ nel lettore stesso, il quale deve compiere uno sforzo intellettuale per poterlo indagare e disvelare. Allo stesso tempo, la poesia sa essere diretta, evidente, sa urlare a pieni polmoni quale sia il suo significato, in modo tale che anche il più profano dei lettori riesca a coglierne il messaggio. In questi termini, la poesia celebra nella modo più puro il culto della parola, intesa come quell’insieme di lettere e suoni, che combinati tra loro riescono a modellare un certo significato, costruendo così un messaggio, un sentimento, un pensiero. La poesia non si limita a catturare quel senso come un’istantanea immutabile, incollandolo sulla pagina; piuttosto, essa lo scompone, lo demolisce e lo analizza, rendendolo protesta, sostegno, amore, famiglia e altri mille più grandi sistemi che tra loro si intersecano e completano, mutando continuamente ed evolvendo, rimanendo eterna. È grazie a tutto ciò che anche una persona come me, ‘inconsapevole’, a suo modo riesce a trovare un senso, a dare un personale significato ai componimenti di cui poco prima ho fatto menzione. Al di là dell’interpretazione che molti prima di noi hanno dato, e che segue ad anni di studio ed analisi, vedo come un componimento non possa esaurirsi in tale spiegazione: la parola riesce a trasudare ancora tutto il suo potere e la sua pienezza, permette di emozionarsi e di interrogarsi a coloro che sono venuti e verranno ancora nei secoli.

Memorie di un pastello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora