°• Ashley •°
«Non è vero.» Mormoro a mezza bocca, osservando in alternanza la mia scrivania e quella che ho di fianco. «Non è vero, non è vero, non è vero.»
«Credo proprio di sì, Ash.» Claire ha ragione, ma non glielo dirò. Ha maledettamente ragione! Gli ultimi quattro mesi per me sono stati favolosi, a lavoro: avevo tutto lo spazio che volevo, potevo perfino sgranocchiare qualcosa mentre portavo a termine i miei progetti, e tutto questo grazie alla gravidanza di Grace. Una delle nostre colleghe è andata in maternità anticipata, qualche tempo fa, e di questo mi dispiace tantissimo. Le ho giusto telefonato l'altro giorno e mi ha detto che deve stare sempre sdraiata a letto, poverina!
Ma sto divagando. Dicevo che da quando lei non c'è, la sua scrivania non è stata occupata, ed essendo quella più vicina alla mia, ho avuto tutta la tranquillità di cui avevo bisogno per lavorare. Purtroppo oggi la questione è cambiata, e di molto, perché su quel tavolo ora spicca una targa con su scritto "Logan Anderson". Non può essere vero! Sarà il mio vicino di scrivania. Non sono pronta.
Ieri, dopo la riunione, siamo tornati tutti ai nostri posti, ma del nuovo arrivato non c'è stata neanche l'ombra, nonostante tutti parlassero di lui: le donne con gli occhi a cuore, gli uomini con una palese invidia. Come biasimarli! Ha folgorato persino me.
E oggi mi ritrovo a osservare insieme a Claire la scrivania del misfatto, senza sapere cosa fare. Tra l'altro, per questioni logistiche, la mia postazione e quella di Grace erano le uniche a essere così vicine tra di loro. Gli altri nostri colleghi sono stati sempre tutti isolati l'uno dall'altro, fino a stamattina, quando abbiamo trovato la grande sala dei grafici suddivisa in file, ognuna con una coppia di scrivanie e separatori a vetri tra di loro. Mi chiedo anche come mai... Tempo di rivoluzione?
«Ma non capisco quale sia il problema, al massimo ti rifarai gli occhi mentre lavori.» Mi dice ancora Claire.
Già. Qual è il problema? Forse ha ragione. È che... Questa cosa mi mette una certa agitazione. Lui, così vicino, mi mette una certa agitazione, a dire la verità. Non riuscirò mai a concentrarmi come voglio con Logan accanto. Ma decido di cambiare argomento, anche perché ieri sera Claire mi ha fatto una testa grande come una casa sul nuovo arrivato e su quanto sia bello. Per non parlare di Kevin, che ci ha bombardate di messaggi fino a mezzanotte!
«Con chi ti hanno messa?» Le chiedo, gettando un'occhiata alla sua scrivania.
«Opal.» Replica lei, abbassando le spalle. «Avrei voluto esserci io al posto tuo, che invidia! Sarai odiata da tutte, sai?»
«E perché mai?»
«Ma come, perché? Ti ritrovi spalla a spalla con Logan, non riesco nemmeno a immaginare come tu possa riuscire a concentrarti sul computer e non su di lui!»
Appunto. Come farò? Me lo sto chiedendo da mezz'ora, ma non glielo dirò. Claire è una sorella per me, ma non sono pronta a nutrire i suoi film mentali con l'incontro avvenuto ieri sulle scale. Ci ha già pensato la mia mente, offrendomi dei sogni abbastanza espliciti la scorsa notte, tanto da chiedermi che problemi abbia sviluppato in sole ventiquattro ore.
«Buongiorno.» Ed ecco che la sua voce ci interrompe, facendomi percepire caldo all'improvviso. Spero proprio non abbia sentito il nostro discorso.
Claire si affretta subito a rispondere. «Buongiorno a te. Vi lascio al vostro lavoro! A dopo, Ash.» La mia amica mi soffia un bacio e io mi siedo alla postazione.
«Buongiorno e benvenuto.» La mia voce è quasi un sussurro, tanta è l'angoscia che provo in questo momento. Oggi non ha un completo elegante, indossa una camicia celeste e una giacca blu, sopra un jeans che gli sta a pennello. Anche con un abbigliamento più casual sembra appena uscito dal servizio fotografico di una rivista, mentre io ho un semplice dolcevita verde e dei banali pantaloni neri.
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La Teoria del Caos
ChickLitAshley lavora come graphic designer in un'importante azienda di comunicazione di New York insieme alla sua migliore amica e coinquilina Claire. Il sogno più grande di Ashley è quello di diventare Art Director, e quando l'opportunità di raggiungere q...