Il ragno inizia a tessere le sue fila

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POV Riley

Appena la porta si richiuse dietro l'altera figura di Derek volsi il mio sguardo verso Shade che guardava tristemente l'uscio. -Tornerà presto.- cercai di rassicurarlo -E' da due giorni che non svolge le sue mansioni- spostò lo sguardo verso di me e mi sorrise, ma qualcosa in quel sorriso mi diceva che le mie parole non lo avevano comunque sollevato.

-Riley-sama.- mi chiamò Will avvicinandosi a noi dall'angolo in cui si era nascosto.

Non mi servirono altre parole.Gli annuii e sorrisi, lui di certo era l'unico che avrebbe potuto far ragionare e smontare la rabbia a quello zuccone di mio fratello. Così anche Will uscì e mi ritrovai sola con l'ospite umano che sembrava stare così a cuore a Derek; il così freddo e austero Derek.

Lo guardai attentamente: capelli biondi come il grano e mossi che gli arrivavano alle spalle, labbra rosee e piene, il naso leggermente all'insù, nessuna traccia di barba, sopracciglia sottili e bellissimi occhi di un verde così raro e magnetico che superava di gran lunga il mio.

Era un ragazzo davvero incantevole. Capivo perché mio fratello fosse attratto da lui, eppure ero sicura che ci fosse qualcosa di più dietro questa facciata di amicizia. la paura che avevo letto nei suoi occhi e che non si era preoccupato a nascondere quando era tornato al castello seguito dai gemelli, spaventati e abbattuti, mentre portava tra le braccia quello che in quel momento sembrava un piccolo e indifeso ragazzo morente, il senso di possessività e protezione che aveva per lui e che non ricordo avesse mai provato per nessuno, nemmeno per Laila, erano tutti segnali che mi avevano fatto pensare.

Osservai l'esile e piccola mano del ragazzo spostarsi verso il suo orecchio destro, dove per la prima volta dopo due giorni, notai l'orecchino che portava e la piccola pietra blu incastonata esattamente in mezzo alla croce, quasi invisibile eppure la sua presenza era tangibile a causa della potenza che emanava. Una potenza che non poteva che appartenere a Derek.

-Te l'ha regalato lui?- chiesi per avere conferma di cui in realtà non avevo bisogno.

Lui annuì e sorrise malinconico -E' per proteggermi o almeno così ha detto.- scrollò le spalle e continuò a giocare con pendente accarezzandolo con le dita come fosse un oggetto di inestimabile valore per lui. -Deve tenere molto a te.- gli sorrisi.

Sorrise malinconico e scosse lievemente la testa -Non siamo nemmeno amici.- mi svelò.

Misi un piccolo broncio e inclinandomi col busto verso di lui lo guardai seria -Ne sei sicuro?-

-Vorrei esserlo, ma ci conosciamo da solo due settimane e solo per una qualche strana coincidenza, poi non so, io ...- non finì la frase, forse perché anche lui non sapeva cosa dire.

Gli posai una mano sulla spalla e gli sorrisi calda -Ti va una partita a carte mentre parliamo?- gli proposi salendo sul letto e sedendomi a gambe incrociate di fronte a lui che aveva ritratto le gambe verso di se per farmi spazio e sedendosi a sua volta contro lo schienale dell'enorme letto matrimoniale. -Io invece credo che tu sia suo amico.- gli rivelai mentre mischiavo le carte che avevo fatto apparire -Altrimenti non ti avrebbe mai dato quell'orecchino e non ti avrebbe nemmeno mai portato qui.» indicai l'intera stanza -Lui non fa mai entrare nessuno qui se non strettamente necessario e nessuno può salire sul suo letto. A proposito, non dire che mi ci sono seduta!- rise e annuì.

-Comunque non credo che mi veda in quel modo.- affermò. Sbuffai. Perché gli uomini quando si tratta d'amore sono sempre così ottusi? Oppure era solo una caratteristica di coloro che dovevano entrar a far parte della nostra famiglia? Sì, perché lo sentivo. Chiamatelo sesto senso femminile, speranza di una mente malata o come volete, ma ero sicura che questo ragazzo sarebbe diventato l'anima gemella di Derek, l'unico vero amore della sua vita. Altrimenti non gli avrebbe mai dato l'orecchino, soprattutto quell'orecchino, quello che apparteneva a sua madre, uno dei pochi oggetti che gli sono rimasti. Tuttavia ciò che Shade ignorava, ma che io sapevo perfettamente, era che regalare un oggetto così intrinseco di significato e che appartiene, o in questo caso apparteneva, alla madre significava designare la persona che lo riceve come probabile candidato al matrimonio. Forse Derek poteva averglielo regalato senza pensarci, inconsciamente, ma non avrebbe mai regalato qualcosa di così prezioso al primo capitato.

When falls the nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora