III

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Notai che il fuoco nel camino si stava quasi spegnendo. Mi alzai e misi un altro tronchetto e subito le fiamme iniziarono nuovamente a rinnovarsi.

Nel mentre, Marco Aurelio, visibilmente preoccupato, si rivolse a Lao Tzu: « Lao Tzu, vorrei chiederti un consiglio riguardo al mio comportamento di padre verso mio figlio Commodo. È un ragazzo ancora immaturo, ma un giorno dovrà assumersi la responsabilità di guidare l'Impero, ma continuo a non vederlo pronto. Come posso guidarlo sulla via della virtù senza forzarlo o reprimere la sua individualità?»

Lao Tzu, con la sua saggezza serena, rispose: « L'arte di educare è come coltivare un giardino. Pianta i semi della virtù con gentilezza e lascia che crescano secondo la loro natura. Trova il modo di guidare senza costringere, e osserva il tuo giardino fiorire nel rispetto e nell'equilibrio.»

Marco Aurelio rifletté sulle parole di Lao Tzu. « Ma come posso essere sicuro di non spingere troppo o troppo poco? Come posso trovare il giusto equilibrio nell'insegnare la virtù senza diventare oppressivo?»

Siddharta, con la sua calma profonda, intervenne: « Il segreto sta nell'ascolto e nella comprensione. Osserva tuo figlio con amore e rispetto. Cerca di capire il suo mondo interiore, e da lì potrai trovare modi di guidarlo senza imporre.»

Udendo queste parole sentii un sentimento di compassione verso Marco. Un uomo che avrebbe preferito vivere la sua vita tra la pace dei libri insieme ai suoi precettori, ebbe in sorte la guida di un impero durante un periodo di crisi militare. Ma prima di questo era anche un padre e come tutti i padri la sua preoccupazione è rivolta al proprio figlio. Avrei tanto voluto dirgli che suo figlio non sarebbe mai stato pronto, ma la storia va rispettata per quello che è, con tutti gli sbagli e le speranze che hanno guidato i cuori degli antichi nel corso dei secoli portandoli a fare determinate scelte.

Iniziai a riflettere sul bene e il male, giusto e sbagliato, arrivando a dubitare su cosa sia effettivamente l'uno e cosa sia l'altro. Due entità contrapposte e in perenne lotta fra loro o piuttosto un continuo alternarsi come il giorno e la notte?

Ripresi posizione sulla mia poltrona e chiesi a Siddharta che cosa fosse il bene e il male secondo il suo punto di vista. Siddharta, con la sua calma contemplativa, prese un momento per riflettere prima di rispondere.

« La natura del bene e del male è una questione complessa », disse infine Siddharta. « Nel mio cammino verso l'illuminazione, ho imparato che il bene e il male sono concetti legati al mondo della dualità, alla percezione distorta della realtà. La sofferenza sorge dal nostro attaccamento a questa dualità e dalle nostre aspettative irrealistiche. Tuttavia, il segreto per superare questa dicotomia è il non attaccamento. Quando riconosciamo la natura transitoria della vita e smettiamo di aggrapparci alle nostre idee rigide di bene e male, troviamo la libertà.»

« Quindi, per oltrepassare questa illusione della molteplicità bisogna superare l'attaccamento e innalzarci al di sopra di questo flusso di eventi?» chiesi, cercando di approfondire il concetto. Siddharta, con il suo sguardo penetrante, rispose: «Non necessariamente innalzarci al di sopra, ma piuttosto immergerci profondamente nella consapevolezza del flusso degli eventi senza lasciare che ci trascini via. La realizzazione della vera natura delle cose si trova nell'accettazione completa, nell'essere presenti senza illusorie proiezioni del passato o del futuro.»

Lao Tzu prese la parola: « Credo di aver capito il suo punto di vista. Immagina un uomo che rimane per anni e anni sulla riva del mare ad abbracciare le onde che lui ritiene "buone", cercando di non farle dissolvere, respingendo allo stesso tempo le onde "cattive". Ad un certo punto, ormai stremato dalla fatica, si siede sulla sabbia e lascia semplicemente che le onde vadano e vengano a loro piacimento. Che pace!»
Le sue parole erano come un raggio di luce che illuminava ulteriormente il concetto della non resistenza e dell'accettazione della natura mutevole della vita. Immaginai la scena del mare e delle onde, e come quell'uomo sulla spiaggia, nel suo atto di lasciar andare le dualità di "buono" e "cattivo", potesse trovare finalmente la pace interiore.

Un dialogo oltre il tempo e lo spazioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora