Era una normale giornata in paradiso. Il coro cantava le solite armonie celesti, tutti svolgevano il loro lavoro in modo impeccabile e le festività si stavano lentamente avvicinando. Proprio per questo motivo il reparto smistamento preghiere era parecchio impegnato. Un sacco di bambini pregavano per ricevere il regalo che più desideravano e queste andavano solo ad aumentare le solite preghiere giornaliere.
“Ti prego fa che il traffico svanisca. Un'altra persona che prega per cose inutili, non ci agevolano affatto il lavoro.” disse esausto un angelo mettendo il bigliettino con scritta la preghiera in uno scaffale con una targhetta che recitava “preghiere inutili.”
“Dai Elemiah, sii più buono, è quasi Natale!”
L’angelo sbuffó “Lo so, ma è difficile continuare così. Vorrei che gli umani capissero quando è davvero necessario pregare per qualcosa… E non pregare per una sufficienza a scuola.” disse l’angelo leggendo un altro biglietto. “Tu non ti stanchi mai Aristide? Non volevi andare a cantare nel coro all’inizio?”
Gli occhi di Aristide si illuminarono, aveva sempre desiderato cantare nel coro angelico, solo che i posti erano limitati. L’angelo però era sicuro che prima o poi sarebbe riuscito a realizzare questo suo sogno, doveva solo mostrarsi volenteroso e tutto sarebbe andato secondo il grande piano.
Una luce azzurra lampeggiò per la stanza.
Si sentì una voce. "Tutti gli angeli sono pregati di recarsi in auditorium, grazie.”
Gli angeli formarono una fila e si diressero verso il punto di ritrovo.
“Non ci interrompono quasi mai. Sarà successo qualcosa di grave?” chiese Aristide ad Elemiah. “Non lo so, ma se è ancora Pietro che ha perso le chiavi giuro che sclero.”
Una volta che tutti gli esseri celesti ebbero raggiunto il salone, uno di loro, nella parte in fondo, vicino al trono dove sedeva l'altissimo, si alzò.
Era l'arcangelo Aziraphale, appena promosso all’incarico dopo la fuga di Gabriele.
“Angeli, silenzio. Ci sono giunte delle lamentele da quasi tutti i reparti per quanto riguarda gli esseri umani. Vi abbiamo radunati qui per trovare insieme un modo per risolvere la questione.”
“Io ne ho uno! Un altro diluvio universale!” disse un'angelo, seguito da rumorosi applausi.
“Sono solo dei guerrafondai e stanno riducendo il mondo a pezzi.”
“Non dovrebbero più esistere.”
“Cosa dite? Sono anche loro creature del Signore, bisogna aiutarli.”
“Esatto, dovremmo fare qualcosa come… Non so, una seconda venuta.”
“Oh io ne ho abbastanza di aspettare che loro cambino, vogliamo il diluvio!”
“Diluvio! Diluvio! Diluvio!”
“Angeli!” Li interruppe Aziraphale “Vedo che qua c'è un po’ di discordanza. Altissimo, cosa ci consiglia di fare?”
La voce di Dio parlò per la prima volta dall'inizio di quell’assemblea. La voce della verità, la voce che tutto sa, saggia ed indiscutibile. “Facciamo a votazione.”
Aziraphale la guardò un po’ confuso. “Beh… Va bene. Che votazione sia.”
Tutti gli angeli presero i due pulsanti e votarono, destra per il diluvio, sinistra per la seconda venuta.
“Hey, tu per cosa voti?” chiese Elemiah ad Aristide. “Il diluvio ovviamente, se non ci sono più umani non ci sono più preghiere e finalmente potrò entrare nel coro angelico.”
“Bene! Le votazioni sono concluse.” annunciò Aziraphale. “E ha vinto… La seconda venuta.”
Nella stanza alcuni esultarono, altri sbuffarono, ma tutti si zittirono l'istante in cui Dio si mise a parlare.
“Cari miei. Gli uomini hanno perso la retta via. Hanno bisogno di qualcuno che gliela mostri. Sarà scelta una donna, una donna terrena che si prenderà l'incarico di portare in grembo il figlio di Dio, così che egli possa guidare gli umani verso la salvezza. C'è qualcuno, tra voi creature celesti, in grado di compiere tale importante e preziosa opera di annunciazione?”
….
“Nessuno?”
….
“Aziraphale?”
Il nominato si volto confuso “Io? Dovrei andarci io? Oh no no.”
“Eri la rappresentanza angelica sulla terra non molto tempo fa, la conosci meglio di chiunque altro.”
“Con tutto rispetto, ma non ho intenzione di tornare giù. O almeno, non ora. Crowley sarà sicuramente ancora arrabbiato con me… “
“Va bene allora. Non c'è nessuno che vuole offrirsi?”
Tutti gli angeli si lanciarono occhiate nella speranza che qualcuno lo facesse, ma nessuno si fece avanti.
“Prometto a chiunque si offrirà per questo incarico” disse Dio “che verrà premiato con qualsiasi cosa egli desideri.”
Tra il chiacchiericcio formatosi tra gli angeli una mano si alzò decisa.
“Mi offro volontario!”
La platea si aprì mostrando il volto dell'angelo Aristide.
“Ma cosa stai facendo?” gli chiese Elemiah.
“Se lo faccio potrò finalmente cantare nel coro angelico.” disse entusiasta Aristide.
“Tu sei pazzo amico.” rispose l'altro.
“Bene” Parlò la voce di Dio “Tornate a lavoro, e tu Aristide segui gli arcangeli che ti porteranno a prepararti.”
Il biondo saluto l’amico e seguí i suoi superiori in una stanza dove gli presero le misure per creare un nuovo abito terreno per lui.
Dopo aver ascoltato le istruzioni ed immerso la mano nell'acqua santa fu pronto per scendere sulla terra. Era semplice, doveva solo togliersi il guanto e toccare il ventre della prescelta, non prima di avergli parlato per rassicurarla e spiegarle cosa sarebbe accaduto. Aristide era sicuro di sé, pronto a partire, ma la voce di Dio parlò.
“Aziraphale.”
L’angelo alzò il capo “Si altissimo?”
“Voglio che tu vada con Aristide sulla terra.”
“Cos- No! Mi scusi, volevo dire, perché mai?”
“Conosci la terra meglio di chiunque altro, Aristide avrà bisogno di aiuto, e non potrai allontanarti da lui, quindi incontri da te poco graditi non saranno comunque possibili.”
Aziraphale ci pensò sú. Non voleva assolutamente potere incontrare Crowley per sbaglio. Ma Aristide aveva davvero bisogno di aiuto.
“D'accordo. Scenderò con lui.”
Ormai lo aveva detto, non poteva più tirarsi indietro. I due si stavano preparando per la discesa sulla terra, si trovavano l'uno a fianco all'altro. “Aziraphale, com'è la terra? Cosa devo aspettarmi? E come mi comporto una volta giù?”
“Oh, la terra è… Magnifica. Magnifica quanto corrotta. Non è un posto molto sicuro per un angelo. L’ho provato sulla mia pelle. Ho passato la maggior parte della mia esistenza lì, ho fatto così tante cose… Ho peccato, Aristide. Ho peccato di ingordigia, falsa testimonianza e anche…. Non importa. Non importa più ormai. Comunque, stai molto attento e vedrai che tutto andrà per il meglio.”
Aristide ascoltava interessato l'altro mentre si sistemavano nella postazione. Stavano per partire, si trovavano seduti su di una bianca balconata, con le gambe a penzoloni verso il globo sottostante, così colorato, così luminoso.
Aristide guardò ancora Aziraphale. “Quello di cui parlavi prima, Crowley, chi è?”
L'altro non mosse lo sguardo, continuò a tenere gli occhi fissi sulla terra. “Un amico di lunga data.”
“Un umano?”
“No… Un demone.”
E i due si buttarono.
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Strappo alla regola | Good Omens x Santocielo
FanfictionGood Omens x Santocielo. E Good Omens S3 confermata da Neil, me lo ha detto lui, giuro. Un umano, due angeli, un demone ed un bambino da proteggere. La seconda venuta organizzata dagli angeli prende una piega diversa quando Nicola viene per errore...