Parte 1 - L'inizio

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"Il male non è mai straordinario, ed è sempre umano. Divide il letto con noi e siede alla nostra tavola." - Wystan Auden

Sono in netto anticipo, mi sono svegliata presto per essere perfetta. Beh, quello che mi contraddistingue è il mio atteggiamento carismatico ma allo stesso tempo deciso e autorevole. Sono spesso definita una persona fredda e senza sentimenti; è forse per questo che ho scelto questo lavoro? Qui se ti lasci sopraffare troppo dalle emozioni sei morto, distrutto dentro, non ti rimane niente. Entri in contatto con le menti più perverse e non puoi fare a meno di sognare scene del crimine e di farti annebbiare la testa di "perché".

Cosa spinge un essere umano a compiere atti così atroci?

Crimini così efferati, così brutali. Negli anni ho avuto a che fare con molti psicopatici anche se non tutti degli assassini, ma so che ti rovinano la vita. Narcisisti, sociopatici, sadici sessuali, persone affette da varie patologie mentali. È dura ogni volta avere a che fare questo, molti non ce la fanno, molti mollano. Molti si incolpano, perché un errore ogni tanto ti scappa e allora ti crucci e non reggi la pressione. Tanti mollano perché ormai compromessi nell'animo e nello spirito. Io però non mollo, mai. Questo è il mio mondo, la mia vita, sono nata per fare la profiler e sbattere in galera i serial killer. È la mia specialità e finalmente ho l'occasione di entrare a far parte della migliore squadra di profiling d'America. Mi sono trasferita da un po' di mesi a Quantico, per ambientarmi nella nuova città. Sono originaria di Miami, ho fatto un po' di strada per essere qui. Ho cambiato vita. Da quando mi hanno proposto un posto alla BAU, non ho esitato.

Mi hanno detto che andrò a riempire un posto vacante nella squadra poiché uno di loro è stato trasferito altrove. Non conosco bene i dettagli, so solamente che lui si chiama David Rossi.

E' il mio primo giorno, ho sistemato i miei capelli biondi, lunghezza media e un taglio abbastanza sbarazzino. Utilizzo sugli occhi, solitamente, degli ombretti e delle matite scure, per mettere in risalto i colore verde delle mie iridi. Sulle labbra un filo di rossetto per concludere. Indosso un tailleur blu con sotto un golfino bianco non troppo pesante che presenta un leggero scollo. Siamo a settembre, non fa freddo ma il clima non è neanche dei migliori. Oggi infatti il cielo è nuvoloso e nebbioso. Mi appresto ad entrare nella mia Maserati color petrolio per arrivare alla centrale di Quantico. Parcheggio nell'atrio antistante la struttura e subito mi faccio largo tra numerosi dipendenti e tra molte scrivanie affollate, piene di carte e documenti. È un luogo che, a primo acchitto, mi sembra davvero caotico.

Mi appresto a trovare l'ufficio dell'agente Hotchner, che a quanto ho capito sarà il mio capo. Busso alla porta.

"Avanti!" - la sua voce mi invita ad entrare.

"Salve, agente Hotchner, sono la nuova profiler, mi hanno chiamata per sostituire l'agente Rossi. Sono l'agente Joanne Wilson, è un piacere conoscerla." - gli porgo la mano.

"Ah si, certo. Agente Wilson, sono stato informato e la aspettavo." - mi dice mentre prende la mia mano e la stringe. Il suo sguardo è sempre cupo, mi scruta e, da quello che ho sentito, pare che Hotchner non sorrida mai.

Avrò modo di scoprire se è vero.

"Le faccio conoscere il resto della squadra, mi segua prego."

Annuisco solamente e lo seguo cercando di non sembrare una stupida novellina eccessivamente impaurita dalle novità e dai cambiamenti della propria vita.

"Ragazzi, lei è l'agente Joanne Wilson, sostituirà Rossi." - con voce imponente mi introduce ai miei nuovi compagni.

"Agente Wilson è un vero piacere, sono Derek Morgan." - mi porge la mano un ragazzo mulatto, muscoloso e prorompente, sicuro di se' ma molto umile e amichevole. Mi dà l'idea di un ragazzo empatico che ha molto a cuore la squadra. Ricambio il suo saluto stringendogli la mano e sorridendogli.

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