Finalmente le nostre labbra si sfiorano, quello che volevamo, forse, dopo la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati, sta accadendo in questo preciso istante, ed io non sono riuscita ad essere forte come mi ero ripromessa.
Lei lascia cadere a terra il cappotto che fino a quel momento stringeva tra le mani, e torna a prendermi per i fianchi, questa volta in maniera più audace. Le mie mani si insinuano dietro i suoi capelli, cerco di avvicinarla di più tirandola a me per la nuca. Il bacio diventa pian piano più audace, più passionale, più violento. Le nostre lingue si toccano e danzano insieme ad un ritmo perfetto. Mi manca quasi il fiato, ma non ho intenzione di farmi da parte neanche per un secondo, voglio soffocare in quel bacio. Lei mi stringe ancora di più, potrei giurare di iniziare a sentirla ansimare nella mia bocca e questa cosa mi fa impazzire ancora di più. Sto perdendo il senno.
Senza staccarsi, prova a fare qualche passo, facendomi indietreggiare. Ora le mie mani scendono audacemente sui suoi fianchi mentre le sue si posano sul mio viso. Mi sposta i capelli e mi bacia il collo ed io non so più fare finta di continuare a far prevalere la ragione su tutto il resto. L'ultimo barlume di lucidità vola via come polvere al vento quando mi lecca il collo, lasciando posare le sue labbra sul mio orecchio, mentre mi tira leggermente i capelli.
"Andiamo in camera." - mi dice nell'orecchio. Un brivido percorre tutta la mia colonna vertebrale.
Indietreggio e la conduco nella mia camera, mentre continuiamo a baciarci. Poi la spingo sul mio letto e la guardo. Leggo nei suoi occhi una passione che non ho mai visto negli occhi di nessun'altra.
"Allora sei audace." - mi dice sorridendo e inclinando leggermente la testa.
"Shh" - la zittisco e noto che le piace. E' ottimo, perché di solito a condurre i giochi sono io e fino a questo momento sono stata piuttosto remissiva. Non è nella mia personalità.
Mi faccio largo tra le sue gambe, lasciando che il suo corpo scivoli al centro del mio letto matrimoniale. Lascio che si stenda completamente per poi mettere entrambe le sue mani sopra la sua testa e bloccarle.
"Questa sei tu, finalmente sei uscita fuori." - mi dice ancora. Il mio sguardo si accende ancora di più. Mi piace provocare ed essere provocata. Mi piace capire fino a che punto la mia ragione riesce a resistere.
La bacio di nuovo, tenendole ancora le mani sulla testa. Le mordo il labbro e poi scendo sul collo. Non ho la minima voglia di lasciare indietro nemmeno un lembo di pelle. Poi salgo verso il suo orecchio e ne mordo il lobo.
"Allora, sei soddisfatta? Sei riuscita nel tuo intento." - le sussurro nell'orecchio.
Lei ansima, e tra un sospiro e l'altro riesce solamente a dirmi.
"Ti ho aiutata solo a capire....cosa volevi tu."
"Ora basta parlare." - le dico autoritaria e lei sorride maliziosamente.
Lascio che ora alzi leggermente il busto per aiutarmi a sfilarle la maglia bianca scollata che aveva addosso, e lei fa lo stesso con la mia canotta.
Torniamo nuovamente a baciarci, lei mi tira leggermente i capelli per farsi spazio nuovamente sul mio collo, per baciarlo e morderlo come le piace. La lascio fare, poi la fermo improvvisamente prendendola per il collo. La guardo e noto il piacere scorrerle negli occhi sempre più forte. Le slaccio il reggiseno e lo lancio dall'altra parte della stanza, lasciandola stendersi di nuovo e scendere a baciarle fino ad arrivare al seno. Ascolto il suo gemere ad ogni mio tocco e la cosa mi fa impazzire ancora di più. Le sue mani si fanno largo tra i miei capelli, si aggrappa alla mia schiena e geme ed io ogni tanto alzo gli occhi per godermi lo spettacolo.
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PSYCHOPATH
Mystery / ThrillerJoanne Wilson sostituisce l'agente Rossi nella squadra più in gamba dell'FBI che ha sede a Quantico, in Virginia. Si farà strada nelle difficoltà di un duro lavoro che ha a che fare con casi incredibili e criminali efferati. La psicologia e il profi...