Parte 7 - La cucina italiana

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La domenica per me è una delle giornate peggiori. Mi annoio da morire e mi sento triste e senza speranze. Per noi, per il nostro lavoro, potrebbe anche non esistere dati i possibili e ricorrenti imprevisti, ma io sono stesa sul letto con un bel mal di testa, sperando che la giornata finisca in fretta.

Emily è fuggita dopo la colazione ieri e non si è più fatta viva. Ho passato il sabato sera con un film e un calice di vino, completamente sola. Sapevo di non dovermi fidare e, come sempre, ci ricasco. Eppure non riesco a togliermi dalla testa l'immagine del suo corpo nudo su di me.

Massaggio le tempie in cerca di una tregua per il mio mal di testa, poi sento il telefono squillare. Balzo in piedi come se quella chiamata la percepissi come la mia salvezza. Oppure, forse in cuor mio speravo solo fosse lei.

Invece è Garcia. Un pò di amarezza mi pervade, ma la voce di Penelope mi mette comunque di buon umore, è una persona così positiva, non so come faccia. Dovrò farmi dare una ricetta. Sorrido pensandoci.

"Garcia, ciao." - rispondo al telefono.

"Ciao zuccherino, cosa combini?" - mi chiede.

"Oh niente amore, sono sul letto cercando di debellare il mio mal di testa. Perché?

"Mi dispiace piccola, ma ehi..ascolta, un nostro vecchio amico ci è venuto a trovare, tu non lo conosci ancora ma ci piacerebbe presentartelo. Te la senti di venire?" - mi chiede euforica.

"Dove dovrei venire Garcia?" - le chiedo indicazioni.

"Io e quel gran pezzo d'uomo di Morgan passeremo a prenderti alle 20:00, va bene? Non preoccuparti."

"Va bene tesoro, mi farò trovare pronta."

"Sono proprio felice, a dopo zucchero filato."

"A dopo."

Sorrido mentre riattacco. L'ho detto che metteva di buon umore. Mi sporgo per guardare l'orario: le 19:00. Beh ho un'ora, dovrei farcela.

Mi alzo dal letto e corro in cucina a prendere un'aspirina, poi mi butto velocemente in doccia. Stavolta devo essere rapida, infatti dopo 10 minuti sono già alle prese con i miei capelli. Sto pensando a come farli. Credo di voler cambiare, quindi decido di tirarli tutti indietro utilizzando lacca e gel fissante.

Decido poi di indossare un gessato nero, stretto, e sotto uso un top rosso, altrettanto attillato, che arriva poco sotto il seno. Come accessori, una semplice catenina d'oro, un orologio del medesimo materiale, un pò di anelli dei quali non mi privo quasi mai, e un paio di orecchini a cerchio. Ai piedi, delle francesine nere e il trucco è quasi sempre lo stesso, solo un pò più pesante del solito e stavolta il rossetto lo metto rosso, del medesimo colore del top. Riesco ad essere in perfetto orario, come sempre.

Alle 20:00 precise indosso un cappottino leggero di media lunghezza ed esco di casa impostando l'allarme.

Poco dopo, vedo la macchina di Morgan accostare. Garcia è seduta avanti. E' come sempre estrosa, vestita in modo molto appariscente. Morgan si sporge e mi guarda per un attimo. Mi pare di vederlo sgranare gli occhi, poi abbassa il finestrino.

"Ehi bella signorina, accetta un passaggio?"

"Volentieri!" - gli dico sorridendo, poi apro la portiera posteriore e mi siedo sui sedili in pelle della sua auto.

"Zuccherino ma sei uno schianto!" - sorrido al complimento di Garcia.

"Beh non posso proprio dissentire." - esclama Morgan. Garcia gli tira un buffetto sulla nuca.

"Smettila di fare il play boy e andiamo da Dave."

Dave... non starà parlando di David Rossi? Cioè, quello a cui ho preso il posto? So che è un pezzo grosso, quasi quasi mi sento a disagio vestita così.

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