PSYCHOPATH

Parte 9 - Il killer delle chiese

Dopo la prima notte a New York, ci troviamo l'indomani nuovamente nel quartier generale e finalmente anche noi conosciamo il capo dipartimento. Morgan e JJ sono già al tavolo per discutere dei particolari rilevanti e capire se possiamo tracciare un profilo preliminare. Ci sediamo dopo esserci presentati al comandante.

"Ditemi cosa avete trovato." - Hotchner ci chiede mentre varca la porta della stanza.

"Abbiamo esaminato il corpo. Nessuna traccia di veleno o droghe. Il killer ha legato polsi e caviglie del prete con delle corde dato che i segni erano ben spessi, poi lo ha picchiato brutalmente fracassandogli uno zigomo, infine lo ha accoltellato iniziando dal basso, quindi dai genitali, per poi finire sul torace. Alcuni colpi proprio sul torace sono stati inflitti post mortem. Inoltre... i genitali sono stati asportati e Wilson ha una teoria in merito." - espone sapientemente Reid.

"Hotch, questo non è un attacco terroristico, e non è opera neanche di un sadico sessuale. Il killer ha sete di vendetta. Ritengo che colpisca la chiesa perché può avere un precedente essa. Dalla brutalità dell'omicidio del massimo esponente di quella comunità, penserei ad una molestia, uno stupro che può riguardare una persona cara come anche sé stesso. Credo che dovremmo seguire questa pista. Colpirà di nuovo, non si fermerà." - espongo.

"Perché però uccidere anche tutti gli altri?" - chiede JJ.

"Probabilmente perché ritiene responsabile anche la comunità. Vuole darci un chiaro segnale." - rispondo sicura.

"Dovremmo cercare un maschio bianco tra i 25 e i 30 anni che ha subìto abusi o che ha avuto a che fare con essi, da parte della chiesa." - continua Prentiss.

"L'esportazione dei genitali, allora, è un trofeo, che gli possa ricordare la vendetta appena compiuta." - riflette Morgan.

"Quindi, siamo pronti per un profilo?" - chiede Hotchner.

"Per me si, possiamo esporlo a tutti i dipendenti del dipartimento." - dico con sicurezza.

"Bene. Allora forza, riuniamo tutti." - dice Hotchner mentre esce dalla stanza e si appresta a chiamare tutti coloro che lavorano al caso.

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"L'uomo che cerchiamo è bianco, sulla trentina, che risiede a New York. Probabilmente è membro delle comunità ecclesiastiche che colpisce, perché necessita di conoscere chi ha attorno per potersi mimetizzare. Cerchiamo un uomo con una personalità controversa. Agli occhi degli altri si mostra amorevole, degno di rispetto. Un gran credente, o meglio, questo è ciò che lascia intendere." - inizia Hotchner a parlare.

"L'S.I è meticoloso, molto organizzato, necessita di tempo per studiare la prossima mossa, probabilmente è da tutta la vita che pianifica atti simili. Riteniamo che non abbia affatto agito di impulso e non sia mosso da un movente sessuale, quanto, invece, dalla vendetta. Dobbiamo concentrarci su coloro che hanno avuto dei trascorsi con la chiesa, che hanno subìto molestie da parte dei vertici più alti. Cerchiamo chi non ha avuto giustizia." - continua Reid.

"Probabilmente il nostro uomo non ha avuto giustizia per ciò che ha subìto, e ritiene quindi di doversi fare giustizia da solo. La sua sete di vendetta dev'essere colmata, è in rapida escalation, potrebbe perdere completamente il controllo e scatenare una vera e propria carneficina. Probabilmente lascia come ultimo la pedina fondamentale che ritiene il colpevole di tutti i suoi problemi, dobbiamo trovare questa persona per arrivare a lui." - intervengo.

"I colpi che partono dal basso, i genitali probabilmente deturpati che ha ritenuto asportare e la violenza che sfoga sono un chiaro segno che ci dimostra che il nostro S.I necessita pareggiare i conti, vuole far vivere il terrore che lui ha provato, alle vittime. Il genitali sono un trofeo per ricordare le sue gesta, che gli fanno acquistare potere e sicurezza. Non ricerca la fama, ma solo la vendetta. Partiamo da questo." - conclude Prentiss.