Parte 8 - Nuovo giorno, nuovo caso

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Mi appresto a entrare a lavoro con il mio badge che mi consente di aprire la porta d'ingresso fatta di vetro. Oggi ho i capelli raccolti in una coda, ho messo gli occhiali da vista, un maglioncino attillato nero con un gilet sopra, un paio di jeans neri e un filo di trucco sul viso. Mi sono alzata molto presto stamattina, ho lasciato dormire Emily avvisandola, tramite un bigliettino sul comodino, che ero andata via. Ho preso un taxi alle 6 di mattina, così da poter tornare a casa con calma, ripulirmi e prepararmi per una nuova giornata. Ho anche sistemato nuovamente il borsone, che devo ovviamente avere sempre a portata di mano. Sono passata anche a comprare un pò di cornetti caldi e ripieni per la squadra, per ringraziarli di avermi accolta così.. e anche per la serata di ieri.

"Buongiorno squadra." - saluto i presenti, che mi ricambiano subito.

Trovo un caffè sulla mia scrivania. Lo noto mentre poso la mia borsa e il cartone che contiene i cornetti.

"Spero ti piaccia il caffè!" - mi dice Reid, che ha la scrivania proprio di fronte alla mia.

"Sei stato tu?" - gli chiedo. Lui annuisce timidamente.

"Grazie Spence, sei un amore." - gli dico teneramente. Poi richiamo l'attenzione di tutti.

"Ragazzi ho portato i cornetti, chi ne vuole?" - chiedo.

Nel mentre JJ e Hotch escono dalle loro stanze. Arriva in questo istante anche Garcia, seguita da Emily.

"Cornetti caldi? La mia morte." - la voce di Garcia si sente a distanza, mentre viene verso di me stampandomi un bacio sulla guancia.

"Grazie cuoricino. Prenderò quello al pistacchio e nessuno dovrà dissentire!" - ridacchia mentre si accinge a prendere il cornetto dal cartone.

Tutti si fiondano sul cartone, tranne Hotch, che ovviamente oltre al suo freddo buongiorno, non fa nient'altro che richiamarci all'ordine.

"Mangeremo sul Jet, tutti in sala riunioni perché abbiamo un nuovo caso." - esclama il capo. Lo sguardo di Garcia cambia, sa che quel cornetto dovrà gustarlo dopo e da sola nella sua stanza super tecnologica.

Seguiamo tutti Hotch. Mi siedo posando il caffè che ho portato dietro, sulla scrivania. JJ distribuisce come sempre i fascicoli del caso e con un telecomando si appresta ad accendere la lavagna e illustrarci il tutto.

"Ieri, mentre noi amorevolmente mangiavamo carbonara con Dave, a New York ci sono stati 20 morti. Avvelenamento in una chiesa della zona, seguito da questo..." - JJ mostra le immagini che ci scorrono davanti, e che abbiamo anche ben allegate nel fascicolo cartaceo.

"Mio dio." - Esclama Garcia.

"Tutti avvelenati e basta... il prete che svolgeva la funzione religiosa invece.. lo vedete con i vostri occhi." - continua JJ.

L'immagine che ho davanti mostra il cadavere di un prete in una pozza di sangue, accoltellato 20 volte. Il crocifisso della piccola chiesa è capovolto.

"Solo il prete accoltellato..." - esclama Morgan.

"Il crocifisso capovolto è segno che il movente è religioso, forse l'SI appartiene ad una setta." - ragiono io.

"Satanismo?" - pone l'interrogativo Prentiss.

"Tecnicamente, solo il 2% dei satanisti solo soliti fare dei sacrifici, ma di solito non si spingono oltre quelli animali." - Reid mostra le sue conoscenze.

"Perché il veleno?" - chiede Morgan.

"Era certo che sarebbe stata una carneficina silenziosa, alla quale ha assistito volentieri." - ragiono.

"Il prete non è stato avvelenato, ma legato, torturato e accoltellato più volte." - questa la delucidazione di Hotchner.

"Siamo sicuri? Allora, come non è stato possibile sentire nulla da fuori?" - chiede Prentiss.

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