Salvo e Valentino avevano discusso animatamente quel giorno, una cosa rara per loro, ma in trent’anni non era certo la prima volta. Solitamente riuscivano a chiarirsi dopo poco, si prendevano qualche momento di solitudine e poi uno dei due, a proprio modo, tornava dall’altro. Il problema di questa discussione è che era avvenuta poco prima di un’intensa giornata di riprese che li avrebbe visti sempre insieme, ma senza poter parlare e chiarirsi. Per di più il tema del litigio erano proprio divergenze artistiche: avevano un’opinione diversa su come risolvere alcuni intrecci narrativi, prima di consultare Francesco ne avevano parlato tra di loro com’erano soliti fare, ma quel giorno non erano riusciti a venirne a capo. Così durante le riprese si erano comportati naturalmente, in modo tale che fosse insospettabile che avessero litigato la mattina stessa, ma al contempo tra i due l’aria era elettrica. Durante la pausa pranzo Valentino avrebbe voluto riparlarne, ma erano sempre circondati da altre persone e così, stanco di stare in mezzo alla gente, decise di andare a mangiare un po’ più in là per restare solo e respirare un po’. Sapeva bene che il litigio con Salvo non fosse niente di grave e che avrebbero risolto ogni cosa, come sempre, ma aveva tremendamente voglia di parlarne; lui non riusciva a rimanere in collera per molto tempo.
Il momento di solitudine di Valentino fu interrotto da Luca, il giovane aiuto regista “Posso?” domandò indicando il posto libero accanto all’uomo “O vuoi rimanere da solo?” “Resta pure” rispose scansandosi leggermente per fargli più posto. Valentino temette che Luca avrebbe iniziato a fare domande sul perché fosse lì da solo, su lui e Salvo che si comportavano in modo un po’ diverso da solito, ma il ragazzo parve udire la sue silenziose preghiere e non chiese niente, rimase solo lì a mangiare con lui. Lo conosceva, chiacchieravano spesso, ma non era mai successo che potessero parlare da soli in modo particolarmente approfondito tra le dinamiche veloci del set e il marasma di gente attorno. Scoprì che Luca aveva concluso gli studi al DAMS da poco, dopo alcuni anni passati ad inseguire la carriera da ingegnere voluta dal padre “Anche io ho studiato qualcosa che non volevo, ma tu hai avuto il coraggio di cambiare prima, hai fatto bene” gli aveva detto Valentino udendo la sua storia “Cosa avresti voluto studiare?” “Credo Lettere, o Filosofia” “Però il tuo destino ha comunque trovato il modo di scovarti” disse Luca indicando con lo sguardo tutto il set poco distante “Questo è vero” ammise l’uomo.
“Penso sia il momento di andare” esordì Luca dopo una rapida occhiata all’orologio, si tirò in piedi porgendo una mano a Valentino “Ad altre pause pranzo così” Valentino non fece in tempo a replicare che Luca era già corso via.Finite le riprese Valentino tentò di raggiungere Salvo, ma lui lo liquidò accusando un forte mal di testa probabilmente inventato, scusa che fece piuttosto arrabbiare Valentino visto che lui moriva dalla voglia di chiarire e Salvo si stava vendicando in quel modo: impedendoglielo. Per quanto amasse quell’uomo, la testardaggine che dimostrava in alcune circostanze era davvero esasperante per lui, per un carattere pacifico come quello di Valentino era insostenibile rimanere in collera a lungo, lui necessitava solo di parlare e di sprofondare nelle sue braccia come sempre, ma il suo uomo non era dello stesso parere. Proprio mentre passeggiava con questi pensieri in testa gli si parò davanti Luca “Proprio te cercavo” “Come mai?” “Volevo proporti di andare a bere una birra” “E’ venerdì sera e tu non hai davvero niente di meglio che berti una birra con me?” Luca scosse le spalle “Gli altri ragazzi avevano programmato una serata nettamente più intensa, stasera non mi andava proprio di seguirli e fare le ore piccole” dopo qualche attimo di silenzio il ragazzo piegò leggermente la testa in attesa di una risposta che sperava fosse positiva. Valentino pensò a Salvo, alla voglia che aveva di chiarire e di parlargli dopo un’intera giornata passata con l’umore sotto ai piedi, ma Salvo dopotutto non aveva intenzione di dargli pace, tanto valeva che si concedesse una serata fuori per non pensarci.
“Dove mi porti di bello?” domandò Valentino
“Ho bazzicato un po’ la zona in queste settimane con gli altri ragazzi e c’è un bellissimo bar vista mare” Valentino alzò un sopracciglio perplesso “Lo so cosa stai pensando, un bar sul mare a giugno di sabato sera sarà pienissimo, ma io ho il mio segreto”
“E cioè?”
“L’innata capacità di farmi amare dai baristi: ha una zona molto più riservata in cui potremo stare tranquilli, anche se…” lo squadrò con attenzione “Anche se tu sei Valentino Picone e la gente potrebbe comunque venirti a salutare, ma è il prezzo della fama, no?”
Salirono sull’auto di Luca “So che non è bella come la tua, ma ti ho invitato io” disse mettendo in moto “Pronto?” “Pronto”. Luca guidava con i finestrini abbassati, il vento tra i ricci, una mano sul volante e l’altra fuori dall’auto, gli sembrava così bello e spensierato.
Ma soprattutto teneva la musica a un livello umanamente insopportabile, a cose normali avrebbe replicato, ma gli piaceva così tanto quell’aria di gioventù e di gioia che si respirava nell’abitacolo che anche lui si era ritrovato a cantare Jovanotti a squarciagola dimenticandosi per un attimo di tutto ciò che c’era fuori.
Arrivarono al grazioso bar in cui risuonava una hit estiva già molto conosciuta, i tavoli erano disseminati in modo apparentemente casuale, alcuni più stretti, vicino alla cassa da cui proveniva la musica, altri più isolati come gli aveva anticipato Luca.
“Hai cambiato idea?” domandò il ragazzo notando che lui si era fermato “No, stavo solo guardando, è molto bello qua” “Avevi paura che non ti trattassi bene?” domandò ammiccando. Andò dal barista, che a quanto pare era davvero diventato suo amico, che gli indicò un tavolo più lontano leggermente nascosto da un albero e con una bellissima vista.
Luca tornò da lui con due birre in mano e lo invitò a sedersi “Che te ne pare?” “E’ un bel posto, davvero” “Okay” esordì il ragazzo poggiando i gomiti sul tavolo “Adesso puoi dirlo con un po’ di gioia?” “Non fraintendermi, non sto così per te” “Spero proprio di no” rispose Luca sollevando la bottiglia “Ma qualsiasi sia il motivo lascialo da parte per stasera”, Valentino sorrise e fece tintinnare le due bottiglie in un brindisi. La compagnia di Luca si era rivelata molto piacevole, era un ragazzo allegro, con una grande ironia ed una spiccata intelligenza che rendevano i suoi discorsi piacevoli come un monologo teatrale. E soprattutto era magnetico, mentre parlavano Valentino si domandò come mai un ragazzo con tale carisma non si trovasse di fronte alla cinepresa invece che seduto a fianco del regista.
Nonostante le bottiglie vuote sul tavolo aumentassero e Valentino si sentisse nettamente più leggero, non poteva che sentire ancora dentro di sé un po’ di rabbia per come Salvo lo aveva liquidato, per la litigata avvenuta quella mattina e per il fastidio che tutta quella situazione gli provocava. Non appena Luca vide l’uomo rabbuiarsi così decide di porre la domanda scomoda che aspettava di fargli da un po’ “Non l’ho mai fatto prima perché volevo rispettare la tua riservatezza” esordì il ragazzo poggiando la birra sul tavolo “Ma perché stai così male? E’ successo qualcosa con Salvo, se posso chiedere?” “Perché con Salvo?” “Beh, anche se ci conosciamo da poche settimane ho notato che siete molto affiatati, state sempre insieme. Oggi a malapena vi parlavate, immagino che sia successo qualcosa. Se vuoi parlarmene e levarti quella faccia triste sentiti libero”.
Valentino sospirò, più disinibito dall’alcol e soprattutto stanco di mentire, di non potersi aprire con nessuno “Diciamo che Salvo ed io siamo in una situazione un po’...” “Un po’?” “E’ complicato” Luca poggiò il viso sulle sue mani giunte e sorrise con lo sguardo di chi sa esattamente cosa sta succedendo “Azzarderò: state insieme?” per poco Valentino non sputò la birra che aveva appena bevuto “Ma tu come…” “Sono gay, quindi mi intendo del settore” rispose “Per qualche tempo ho immaginato che aveste una storia e la tua reazione me lo conferma”. Valentino lo fissava con sguardo stupefatto, aveva sempre creduto che l’amore tra lui e Salvo non si notasse, che fossero bravissimi a nascondere il tutto dietro la loro storica amicizia, poi un qualsiasi ragazzo con meno di trent’anni sulle spalle con cui avevano lavorato per così poco tempo li aveva subito inquadrati.
“E’ una cosa che si nota così tanto?” domandò Valentino leggermente sconvolto dalla rivelazione “Non penso, altrimenti ve lo avrebbero detto tutti” “E tu come hai fatto a capirlo così?” Luca sorrise portandosi la bottiglia alla bocca “Perché sono un attento osservatore e tu sei un uomo molto trasparente, è bastato guardarti in queste settimane per capirlo” “Guardarmi?” “Sì, forse ti guardo più di quanto non dovrei” rispose Luca per poi poggiare la bottiglia e modificare la piega della conversazione “Quindi avete litigato?” “Sì” rispose Valentino ancora un po’ scioccato “Ma non è niente, è solo Salvo che fa il prezioso” “Succede con certi uomini quando pensano di avere il controllo” Valentino scosse la testa “Più che altro Salvo è orgoglioso e un tantino vendicativo, non credo si comporti così per farmi soffrire” “Però tu soffri” rispose Luca col suo sguardo intenso che da una parte attirava Valentino con il suo magnetismo, dall’altra lo turbava. Si sentiva in soggezione ad essere guardato in quel modo, anche se non sapeva definire che tipo di sguardo fosse, aveva solo la sensazione che quegli occhi verdi gli scavassero l’anima.
Finite le loro ultime birre si diressero verso l’auto, Luca era leggermente alterato, ma in grado di guidare; a cose normali Valentino avrebbe insistito affinché prendessero un taxi, ma il tragitto era così breve e lui era così stanco che si fidò di Luca.
Nonostante qualche curva un po’ brusca arrivarono a destinazione parcheggiando vicino agli alloggi dello staff. Appena scesi Valentino lo ringraziò per la bella serata “Non devi, l’ho fatto volentieri, sei di buona compagnia” “Stasera ero un po’ giù di tono” “Vorrà dire che la prossima volta sarai più allegro”. Si abbracciarono per salutarsi ma quando l’abbraccio terminò Luca aveva ancora le mani strette sulla camicia di Valentino "Scusa, ma c'è una cosa che voglio fare da tutta la sera" e senza preavviso lo coinvolse in un bacio che lasciò Valentino senza parole.Poco più in là, ancora sveglio e in attesa del suo compagno, c’era Salvo.
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Trent'anni insieme
RomanceRaccolta di one shot su una coppia improbabile ma che amo da prima di scoprire cosa volesse dire "shippare"