Valentino si rigirò tra le lenzuola trovandosi di fronte al suo compagno, ancora immerso nel sonno, i ricci spettinati, un braccio sotto la testa e l'altro abbandonato lungo il fianco. Rimase per qualche attimo a guardarlo sentendosi l'uomo più fortunato che potesse esistere nello svegliarsi accanto alla persona che amava da così tanto tempo.Dopo una separazione dovuta a cause di forza maggiore, Salvo aveva voluto recuperare il tempo perso per tutta la notte. Così dopo aver fatto l'amore ed essere rimasti alzati fino a tardi erano necessariamente crollati verso le prime luci dell'alba sopraffatti dalla stanchezza. Rimase per un po' a contemplare il volto rilassato del suo compagno, a sentire il suo respiro placido e ritmico, fin quando, visto l'orario non aveva deciso di alzarsi, ma non appena fu seduto sentì la mano di Salvo afferrargli il braccio "E tu dove credi di andare?" domandò l'uomo con la voce ancora impastata di sonno "Vorrei alzarmi, è tardissimo" "E che hai da fare di meglio oggi se non rimanere tutto il giorno a letto?" Valentino sorrise "Concordo sia un bel programma ma tra un paio d'ore dobbiamo andare a rilasciare delle interviste per il film" "Giusto" sbuffò Salvo mettendosi a sedere, la mano ancora ferma sul braccio niveo del compagno "Ma abbiamo ancora tempo..." sussurrò iniziando a baciare delicatamente il collo del compagno, per poi passare alla spalla, alla schiena "S-Salvo, per favore" "Per favore continua o per favore fermati?" "A malincuore, fermati" sussurrò Valentino "Dobbiamo farci una doccia, mangiare..." "Io ho già da mangiare" sussurrò l'uomo continuando a costellare di piccoli baci la pelle del suo partner "Come sei scemo". Nel momento in cui Salvo iniziò a mettere i denti nei suoi baci Valentino lo interruppe "No, i morsi no, dobbiamo andare in televisione e si potrebbero vedere" "Perché abbiamo delle truccatrici allora?" Valentino sbuffò "Sai bene che preferisco così" "Giusto" rispose Salvo con tono visibilmente scocciato allontanandosi dal suo compagno e alzandosi per iniziare a vestirsi. "Ti senti offeso?" "No, Vale, non preoccuparti, so bene quali sono le regole" Valentino si mise a sedere sul bordo del letto osservando il volto del suo uomo e i gesti rapidi con cui si stava mettendo i vestiti che la sera prima aveva abbandonato sul pavimento.
"Salvo, che succede?" "Succede che mi sono stancato di tutte queste regole" "Sono regole che abbiamo deciso anni fa, ti sono sempre andate bene" Salvo sbuffò raccogliendo la maglietta da terra "No, non più. Sono stanco che il nostro amore debba ancora seguire delle leggi come se fossimo due adolescenti che devono nascondersi" "Salvo sai bene che è sempre stato così, lo abbiamo deciso assieme" "Sì" rispose iniziando a camminare in giro per la stanza "Ma queste regole per non farci scoprire sono state decise vent'anni fa, era tutto diverso" "Non così diverso da come sia ora" proferì Valentino rammaricato "Sai bene che la gente là fuori è ancora tremendamente avvelenata" "Sarebbe un buon punto di partenza smettere di nasconderci almeno dalle truccatrici, magari" rispose sarcasticamente.
"Se abbiamo messo certi paletti è anche per tutelare noi stessi. Abbiamo sempre tenuto alla privacy, rivelare che abbiamo una storia attirerebbe tantissima attenzione sulla nostra vita privata, la gente non vedrebbe più i nostri film, le nostre idee, ma solo una coppia gay che per vent'anni ha mentito al pubblico" rimasero un attimo in silenzio, Salvo se ne stava poggiato contro al muro con le braccia conserte, Valentino riprese la parola cercando di far capire al suo compagno che le motivazioni che lo spingevano a mantenere questa segretezza non erano legate a nient'altro che non fosse la loro incolumità dalle malelingue e dai giudizi "Ci sarebbero i giornali di gossip che non parlerebbero d'altro, persone che ci insulterebbero e altri che ci chiamerebbero eroi e non ho voglia di far sopportare tutto questo al nostro amore".
Salvo sorrise amareggiato "E' la stessa cosa che dicesti vent'anni fa, che il nostro amore ne sarebbe uscito distrutto a causa delle cattiverie delle persone e che anche la nostra carriera sarebbe andata a puttane" "E ne sono ancora convinto" asserì con convinzione "Io no" replicò Salvo con la mascella contratta "No, sono passati vent'anni. Quando ci siamo promessi di mantenere il tutto segreto e lo abbiamo confidato solo a poche persone di fiducia, era tutto diverso: pensi ancora che il nostro amore non possa sopravvivere a tutto questo?" si sedette sospirando "Credo che adesso dovremmo fidarci un po' di più di ciò che abbiamo costruito tra di noi, che dici?". Calò il silenzio nella stanza, Valentino aveva mille pensieri che gli rimbombavano in testa, avrebbe voluto dire al mondo che stavano insieme, mille volte gli era presa quella voglia di gridare a tutti la verità, ma la razionalità aveva sempre avuto la meglio.
"Perché improvvisamente ti interessa così tanto?" domandò con il tono più calmo possibile, ma Salvo si alzò immediatamente come scottato da quelle parole "Improvvisamente?! Vale, sono anni che ci penso. Anni che leggo articoli in cui si domandano chi siano le nostre fidanzate, in cui mi sento chiedere dalla mia famiglia se ho una donna, anni in cui non posso tenerti la mano in pubblico, darti un bacio, che se voglio sfiorarti devo sempre fingere che sia uno scherzo" aveva il respiro affannoso, gridava e molto di rado Valentino l'aveva visto così, non avevano praticamente mai litigato sul serio.
"E non potrò nemmeno sposarti". Valentino rimase paralizzato di fronte a quelle parole, mai avevano parlato di una simile eventualità, in effetti l'argomento era sorto, ma sempre per scherzo. "Tu? Sposarmi? Ma..." Valentino era confuso, quelle parole gridate con forza gli avevano attraversato il cuore ma non riusciva a formulare una frase di senso compiuto, era spiazzato dalla dirompenza di quei sentimenti che Salvo aveva taciuto per così tanto tempo.
"Ma so" riprese Salvo affranto "Che tu dirai di no, che non permetterai mai al nostro amore di correre questo rischio"
"Lo faccio per noi, perché non voglio che ci facciano del male"
"Per noi o per te stesso? Quanto sei disposto a sacrificare per noi due?"
"Tutto Salvo, io ho sempre dato tutto per te, per noi"
"Tranne dire la verità. Trent'anni di carriera insieme e venti di questi li ho passato amandoti, vorrei finalmente smettere di mentire"
Salvo era in piedi di fronte a lui e lo fissava con uno sguardo serio, buio che di rado gli aveva visto "Questo silenzio mi conferma che hai già preso la tua decisione, di nuovo" non lasciò tempo a Valentino di replicare e se ne andò sbattendo la porta.
Non si erano rivisti fino al momento dell'intervista, ma nonostante la litigata di qualche ora prima, era necessario fingere che niente fosse accaduto. Erano ben vestiti per l'occasione, giacche scure, camicie bianche leggermente aperte e Salvo, seppur ancora arrabbiato per la discussione avuta prima, non poté evitare di percorrere tutto il corpo di Valentino pensando che vestito così era davvero elegante. Dopo aver scambiato qualche battuta con i giornalisti ed i fotografi vennero chiamati per l'intervista e naturalmente la situazione richiedeva che fossero vicini e complici, come lo erano sempre stati in tutti quegli anni e come il loro pubblico era abituato a vederli. Le cose da dire erano sempre le stesse, esattamente come le domande sul film si somigliavano tutte, era solo un copione da seguire. Salvo, per quanto fingesse in modo piuttosto credibile, era ancora abbastanza provato dalla litigata del pomeriggio in cui aveva messo a nudo ogni sua emozioni e si era sentito respinto, così lasciò che fosse Valentino a prendere la parola per la maggior parte delle risposte, lui gli stava accanto, annuiva e sorrideva all'occasione aggiungendo anche qualche battuta o considerazione. Quando la giornalista chiese quale fosse il messaggio del film Valentino iniziò il discorso che da diverse settimane avevano fatto in ogni intervista: quello dell'amore senza etichette, senza limiti, che non può e non deve essere definito. Improvvisamente Valentino lo guardò incrociando i loro sguardi "Noi siamo innamorati", quando Salvo udì quelle parole sentì il cuore mancare un battito, non era possibile che Valentino avesse detto una cosa del genere in diretta nazionale, per quanto essa fosse stata intesa da tutti i presenti come una cosa scherzosa. Valentino, col sorriso stampato sul viso proseguì il suo discorso "Ormai sono trent'anni", Salvo cercò di limitare l'emozione di quel momento totalmente inaspettato e aggiunse "Trent'anni che ci sopportiamo" cercando di non uscire dal suo personaggio e di non lasciar trasparire niente di tutto ciò che in quel momento stava urlando il suo cuore.
Finita l'intervista salutarono i presenti e salirono sull'auto di Valentino in rigoroso silenzio fin quando Salvo non prese la parola "Tu hai davvero detto una cosa del genere durante un'intervista per la Rai?" Valentino sorrise senza staccare gli occhi dalla strada "L'ho proprio fatto" "Hai detto a tutti i telespettatori che siamo innamorati" "Lo so, ma so anche che questo non ti basta" "A me basta rimanere con te". Dopo un attimo di silenzio Valentino lo guardò per qualche istante "Lo diremo, lo diremo a tutti se è ciò che vorrai. Sono pronto a gridarlo al mondo intero, a cominciare da ora" Salvo lo squadrò con aria perplessa, gli sembrava impazzito, ma questo suo atteggiamento gli riempiva il petto d'orgoglio.
Valentino abbassò leggermente il finestrino nonostante la temperatura e iniziò a gridare mentre l'auto sfrecciava lungo la strada "Io amo Salvatore Ficarra!" "Ma falla finita" replicò Salvo ridendo "Voglio che mi senta tutto il mondo" rispose sorridendo al suo compagno.
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Trent'anni insieme
RomanceRaccolta di one shot su una coppia improbabile ma che amo da prima di scoprire cosa volesse dire "shippare"