Santocielo e braccialetti

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Dopo un paio di mesi dall'inzio delle riprese tutti i membri del cast avevano sviluppato rapporti sempre più stretti, fino ad organizzare vere e proprie comitive di amici. Era quindi diventata prassi che anche durante il lavoro venissero scambiate diverse battute o che ci si lasciasse andare a lunghe chiacchierate, soprattutto mentre si trovavano al reparto trucco in cui, a causa della parrucca bionda, Valentino aveva passato diverse ore fino a quel momento. Proprio accanto a lui, mentre parrucchiere, truccatrici e costumiste si affannavano per la stanza, c'era Maria Chiara con indosso già il suo abito da suora che lo osservava divertita da tutte le forcine che gli tenevano fermi i capelli brizzolati.
"Non so se sei più divertente biondo o con i capelli messi così" proferì con una mano di fronte alla bocca per trattenere una risata "Ho capito: questo film mi condanna ad avere dei capelli osceni" "Prossimo film vendicati e concia così Salvo" "Già nel film in cui entrambi diventavamo biondi ho dovuto implorarlo, figurati".
Vennero interrotti da una costumista che velocemente indicò il polso di Valentino attorno al quale era legato un sottile braccialetto verde "Sì, lo levo subito" rispose Valentino catturando l'attenzione di Maria Chiara "Ho notato che fuori dal set hai sempre quel braccialetto al polso, come mai se posso chiedere?" Valentino sorrise mentre giocherellava col piccolo bracciale "E' il ricordo di una promessa", la ragazza si fece più comoda sulla sedia, interessata a ciò che stava per udire, come il suo personaggio quando Aristide parlava.
"Che promessa?" Valentino aveva un bel rapporto con Maria Chiara, era un'anima buona e gli sarebbe venuto così facile confidarsi con lei, nonostante il timore di poter rivelare qualcosa di troppo, aveva proprio voglia di parlare con lei. Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dalla sua voce dolce "Guarda che non sei costretto a dirmelo" "No, va bene. E' una promessa d'amore, quando guardiamo questi bracciali ce la ricordiamo" lei si portò le mani alla bocca emettendo un versetto che lo fece sorridere "Promessa d'amore? Ti prego voglio sapere tutto". Valentino tornò di nuovo a guardare quel bracciale "Me l'ha regalato una persona che ho amato per tanti anni, e che..." "E che?" lo incitò entusiasta "E che credo sia l'amore della mia vita" Maria Chiara di nuovo sospirò per la tenerezza "Ma che bello! E cosa vi siete promessi"? "Di amarci per sempre, in attesa del momento in cui forse..." "Forse?" "In cui forse, chissà, potremo promettere questa cosa di fronte a tutto il mondo" "Con un matrimonio?" domandò Maria Chiara ancora più vicina "Chissà, può essere. Intanto ci teniamo questi bracciali al posto degli anelli" e istintivamente sorrise pensando a quanto sarebbe stato assurdo e stupendo sposare Salvo.
"Lei è proprio una donna fortunata" gli disse la donna donandogli una pacca sulla spalla "Sì, diciamo così" rispose Valentino cercando di trattenere una risata.
Quando lei si fu allontanata Valentino ripensò a quel momento ancora scolpito nella sua memoria, a quei due bracciali acquistati in un bazar sulla spiaggia di Saidia che Salvo aveva acquistato durante una passeggiata solitaria. La notte, sulla spiaggia, ne aveva consegnato uno a Valentino, con tanto di inchino, donandogli quel bracciale di poco conto come pegno d'amore "In attesa di poterti offrire un vero simbolo" aveva detto quella sera, accennando probabilmente ad un anello che, in cuor suo, Valentino sapeva sarebbe arrivato un giorno.
Non aveva bisogno di nessun simbolo che gli ricordasse l'immenso amore che nutriva per Salvo e che il suo compagno ricambiava, non avevano mai avuto bisogno di troppe promesse o simboli; ma quella sera marocchina, quella spiaggia, Salvo in ginocchio di fronte a lui, erano uno dei ricordi più preziosi che aveva. Ogni volta che guardava quel bracciale sentiva ancora l'odore del mare, percepiva il tuffo al cuore che aveva avuto quando Salvo gli aveva legato quel bracciale attorno al polso, la sensazione delle sue mani calde.

Per quella giornata le riprese erano finite e tutti gli attori tornarono dagli addetti per togliere costumi di scena e trucco, stanchi ma ben paghi dopo un produttivo giorno di lavoro. Maria Chiara, seduta comodamente mentre una ragazza le toglieva il velo da suora, osservava distrattamente alcuni suoi colleghi lì presenti: Valentino, poco più in là, era alle prese con la sua parrucca che gli veniva tolta con cura assieme alle decine di forcine, Barbara si stava cambiando dentro una sorta di camerino e Salvo si era tolto le scarpe. Quando i suoi occhi ricaddero su di lui non poté evitare di notare una cosa che non aveva mai visto prima, o che le era semplicemente sfuggita perché non lo riteneva un dettaglio importante: Salvo portava alla caviglia lo stesso identico laccetto verde di cui aveva parlato ore prima con Valentino. Fece saettare rapidamente lo sguardo tra la caviglia di Salvo e il polso di Valentino e non ebbe dubbio alcuno: era lo stesso. Questo poteva avere solo una spiegazione e più ci pensava più tutto acquisiva senso: la persona con cui Valentino aveva una storia non era che Salvo e tutte le parole che lui le aveva detto, tutto quello che aveva visto portava a questa conclusione. I suoi mille pensieri vennero interrotti dal tocco gentile di Barbara "Che succede? Sembra che tu abbia visto un fantasma" Maria Chiara, ancora a bocca aperta, riuscì a sussurrare un timido "Sì, credo di aver avuto un'illuminazione"

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