BAR

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Simone aveva ascoltato tutta la storia in parte era felice che Jenny avesse fatto di tutto per poter farlo incontrare con MImmo ma minacciarlo non era un tantino esagerato?

"Ecco a voi le vostre ordinazioni" la voce della barista lo porto con i piedi per terra ed una volta ringraziato si giro completamente verso l'altro.

"Allora fammi capire ti ha praticamente minacciato" disse quasi ridendo

Mimmo annui e sorrise " Deve tenerci tanto a te per arrivare a questo punto, poi credimi non era una minaccia al vento aveva uno sguardo da pazza mentre lo diceva" disse per poi continuare "se qualcuno non sapesse che è la tua amica allora avrebbe pensato che fosse tua sorella sociopatica o la tua ragazza innamorata persa" disse sorridendo

"Mi sei mancato Simo davvero tanto" disse per poi alzare gli occhi e connetterli con i suoi.

Simone si senti pervadere da un senso di angoscia gli vennero in mente i primi giorni dopo l'addio, gli attacchi di panico, i pianti, le litigate con Manuel che commentava il tutto senza sapere il perché, il rifiuto nel cibo ecc ne era uscito si, ne ere uscito dolorante con qualche ferita qua e la, con qualche goccia di sangue che usciva dalle ferite al cuore che ormai aveva pensato di meritarle, che forse in una vita precedente lui avesse fatto qualcosa di orribile e avevano trovato il modo di punirlo in questa di vita.

L'avere Jenny in torno era anche abbastanza confortante, riusciva a farti andare nel cesso tutti i pensieri negativi e sorridere in maniera abbastanza sincera. Quella ragazza aveva un dono nel trasmettere simpatia e benessere a chi ne avesse bisogno.

Appena finite le loro ordinazioni si recarono fuori per fare una passeggiata, nessuno dei due voleva tornare a casa e allontanarsi dall'altro. Tra di loro regnava il silenzio ma non quello imbarazzante no assolutamente ma uno di quelli confortevoli, che ti abbraccia, quei silenzi che valgono più di mille parole.

Simone continuava a pensare e ad imporsi di non diminuire troppo la distanza che li divideva, si Mimmo aveva accettato di incontrarlo ma questo non vuol dire che sia ancora innamorato di lui a pensarlo il suo cuore si stringe, non avrebbe potuto subire un altro rifiuto.

Dalla parte della strada sulla sinistra c'era Mimmo che continuava a pensare a come poter restare solo con Simone non che ora non lo fossero ma per strada non era una buona idea, ad un tratto gli si accese la lampadina e sorrise, sapeva benissimo chi chiamare per poter trovare una scusa e farli restare da soli in un luogo appartato. Tolse il telefono dalla tasca e lo sblocco dando un occhiata al riccio di fianco a lui per assicurarsi che non guardasse il telefono.

Apri la chat e scrisse un mex veloce

jacopo: Trova un modo non riesco ad avvicinarmi

Il mex fu letto nel giro di 3 secondi e dopo 5 si senti il telefono di Simone suonare.

Il proprietario del telefono lo estrasse per poi rispondere subito vendendo il nome in rubrica

"Jenny🤯"

"Jenny dimmi che è successo...Si aspe parla piano non ho capito...ma smetti di piangere senno non capisco...oh merda ma hai chiamato il veterinario? ok ok arrivo subito aspettami e fai dei respiri profondi"

La chiamata si chiuse Simone si giro verso Mimmo

"Ti va di venire il cane di Jenny sta male" mimmo annui e si fecero una corsa verso casa.

Appena arrivati salirono ed entrarono ma appena entrambi furono dentro la porta si chiuse e fece anche uno scatto per far intendere si essere chiusa a chiave, Mimmo sorrise pensando che quella ragazza per quanto protettiva fosse anche diabolica.

È un sogno nella realtàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora