6 ANNI PRIMA
Avevo promesso a me stesso di non farlo mai soffrire aveva fatto tanto per me, mi aveva protetto dalla cazzata fatta ad Ernesto che si per quanto avessi voluto e quel ragazzo se lo meritava non aveva nessun diritto di mettere le mani addosso a Simone, senza motivo oddio il motivo c'era ma non aveva senso nel 2023 picchiare qualcuno perché hai una mentalità del medioevo è imbarazzante e quella testa di cazzo se la meritava la testa spaccata. Nessuno dice che magari la reazione è stata esagerata ma chiunque fosse stato al mio posto avrebbe fatto la stessa cosa.
Avevo promesso a me stesso di provare ad amarlo perché si meritava tutto l'amore di sto mondo certo non ero al suo di livello ma con quegli occhi da cerbiatto lui guardava me e nessun'altro e la cosa mi faceva sentire unico come neanche Dalila era riuscita a fare. Mi ero innamorato di lui e ne ero anche fiero e orgoglioso perché anche io che avevo commesso tanti errori con il mondo Dio mi aveva dato la redenzione facendomi incontrare Simone che per me aveva saltato giorni di scuola.
Avevo capito di poter contare su di lui definitivamente quando, Palombo era andato a lasciare un segno alla moglie di Molosso, lui era corso da lui e gli aveva detto che solo a lui teneva e Simone non ha esitato un secondo a lasciare la partita e a fargli compagnia per poi riportarlo in carcere.
Aveva giurato di non voler vedere più quegli occhi colmi di delusione puntati contro di lui quando aveva detto che lui con le guardi non ci parla perché non si fa, era cresciuto cosi e non poteva ma fece un eccezione per lui, avevano promesso di farlo uscire e per lui voleva dire poter vedere Simone tutto il giorno, stare sempre insieme andare a prendere un gelato oppure andare ad un concerto cosi decise di collaborare solo per lui e lo avrebbe fatto 100 altre volte se fosse finita con loro due insieme e felici.
Aveva promesso di amarlo e di non farlo soffrire ma dovette mandare tutto a puttane quando dopo l'arresto Pantera gli disse una frase che non aveva minimamente capito ma due parole che gli avevano trafitto il cuore e l'anima portando i suoi occhi a trasformarsi in una cascata "PROTEZIONE TESTIMONI" era finita, si era fottutamente libero ma a che scopo? Lui che aveva collaborato solo per poter essere libero e stare con Simone ora dovevano dividerli, sembrava una presa in giro.
Cazzo fermi, Simone non sa niente, fu questo il secondo pensiero che sbuco dentro il cervello di MImmo
"Pante io devo parlarci non posso sparire a caso, non con lui" disse continuando a torturarsi le mani
"Lo so Mimmo ma io non posso farci niente" disse osservandolo con un filo di pieta negli occhi
"Pante non hai capito niente, se sono qui è grazie a lui e io non posso fargli credere di essere no stronzo approfittatore perché la legge non dice una sega prima di farti prendere delle decisioni, quindi per l'amor del celo io ho bisogno di parlarci Pante io solo lui avevo e ora me lo state strappando dalle mani almeno fatemelo salutare per favore"
Mimmo non sa come ma finalmente era in biblioteca anche se sperava di scappare insieme lontano pure da Pantera che li bloccava a stare insieme
Erano passati 4 giorni 9 ore e 44 minuti dall'ultimo abbraccio con Simone e Mimmo era in un auto della polizia che stava andando dove non si sa. Ma sembrava un viaggio infinito, se non fosse sicuro di come fosse una dogana avrebbe pensato che fossero arrivati in Svizzera, capi di trovarsi in toscana quando il cartello "Pisa" gli era davanti. Ancora doveva decidere come chiamarsi, arrivati in caserma lo fecero scendere ed entrare per firmare dei documenti.
"Allora ragazzo qui c'è un elenco di nomi e cognomi che potresti scegliere " disse una guardia
"Posso sceglierlo io?" disse Mimmo speranzoso, lui fece di si con la testa e si sedette per iniziare a fare i documenti
"Jacopo...Jacopo Balestra" disse ,Pantera lo guardo esterrefatto.
Voleva dare una gioia a Simone, glielo aveva raccontato do la sera della partita, del fratello e del fatto che fosse ingiusto il mondo sarebbe stato figo leggere il nome del fratello su una laurea di filosofia perché sapeva che l'amante dei numeri tra di loro di certo non era Jacopo, Mimmo sperava che anche se lontano Simone avrebbe apprezzato che si fossero incontrati e avrebbe capito che per quanto fosse importante per lui era più importante renderlo felice ed orgoglioso, cosi decise anche di mettersi a studiare.
Prese la maturità con un bel 100 aveva preso la laurea in filosofia anche essa con il massimo dei punteggio. L'aveva incorniciate con la speranza che Simone un giorno di questi potesse ammirarle ed esserne orgoglioso, cosi avrebbe memorizzato quel luccichio degli occhi e non le lacrime di tristezza che ormai lo affliggevano anche di notte.
Poi arrivo l'opportunità del lavoro, la biblioteca che avrebbe aperto a breve, era riuscito a fare un colloquio e ottenne il lavoro, era gasato l'aveva anche scritto nelle note da dire a Simone.
Si aveva una lista di note che si intitolava "Cose da dire a Simo"
1 Mi sono dato il nome di tuo fratello spero non ti dia fastidio
2 Mi sono iscritto a scuola e sono uscito con 100
3 Ho imparato a fare la vera carbonara
4 Ho preso la patente
5 Sono passato all'esame di ammissione di filosofia
6 Ho superato tutte le sessioni con il massimo dei voti
7SIMO C'E L'HO FATTA HO LA LAUREA A NOME DI TUO FRATELLO
Era felice certo non durava molto perché appena aveva da gioire prendeva il telefono per raccontarlo a Simone ma si bloccava, non poteva dicerto chiamarlo.
Quando un giorno mentre era in casa a sbirciare le storie in evidenza di Simone gli arrivo una chiamate una di quelle che gli cambierà la vita.
Ora voi che siete persone positive penserete "cazzo forse ne è uscito o ha vinto cosi tanti soldi che neanche ci farà caso"
L'altra meta penserà in negativo che magari Molosso mi ha trovato.
Al telefono però a parlare era una ragazzina
"Hey ciao parlo con Jacopo?"
"si però non sono interessato a niente grazie mille"
"neanche a sapere di Simone?"
Il mondo di Mimmo si fermo aveva udito quel nome come se glielo avessero appena urlato nelle orecchia ma ad urlare ora era il suo cuore. Si mise subito seduto
"Gli è successo qualcosa?" chiese preoccupato, era sicuro non fosse la voce di Laura o Anita dall'altra parte del telefono quindi perché contattare proprio lui
"no no, solo possiamo incontrarci al bar vicino la torre di Pisa?"
"Si ma come faccio a capire chi sei?"
"Tranquillo io so chi sei e ti ho anche visto. Ci vediamo domani alle 17. Ciao"
La chiamata era finita cosi senza ma senza se
Il giorno dopo avevo conosciuto Jenny euforica come un tornado, mi aveva detto che Simone era a pisa per università e aveva deciso di restare, era sicurissima volesse vedermi ma se gli avessi fatto solo versare una lacrima mi avrebbe decapitato e portato la testa a Molosso in persona senza se senza ma.
Cosi ci eravamo organizzati dovevano entrate in biblioteca e per caso incontrarmi perché aveva scelto proprio quella. Doveva esserci anche Jessy per evitare che Simone desse di matto, ma quel giorno Simone entro senza aspettare la sua amica e gli si era riaperta una ferita che forse non era mai stata chiusa.
NA:questo è quello che è successo in 6 anni al nostro Mimmo io l'ho riassunto in un capitolo per farvi capire che comunque si è realizzato ma ha sempre aspettato qualcuno a cui dirlo in modo tale da sentire qualcuno fiero di lui.
Ci ho pensato prima di farlo perché non ero sicura si legasse alla storia, ma è anche giusto dare spazio ai pensieri di Mimmo e anche agli altri personaggi della storia.PS non tutte le cose sono state dette a Simone che capirete più avanti
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È un sogno nella realtà
RomanceErano passati anni dall'ultima volta che i miei occhi annegassero nei suoi, non dimenticherò mai quel dolore lancinante nel vederlo piangere, nel dovergli spezzare il cuore quando avevo promesso che avremmo fatto tutto insieme. Erano passati anni da...