3 anni dopo
La vita di Simone procedeva bene, aveva finito il corso di matematica ma si era innamorato di Pisa e aveva deciso di rimanerci, si era fatto anche buoni amici senza allontanarsi da quelli che aveva lasciato a Roma, però Pisa non gli profumava di ricordi...come ormai era diventata Roma.
Abitava in un piccolo appartamento in centro agli inizi era solo lui solo che poi fece amicizia con la sua vicina di casa che , a detta sua, aveva dei coinquilini orribili se la trovava sempre in casa, aveva fatto l'abitudine di svegliarsi con l'odore di caffè e vedere una ragazza bassina danzare in cucina nelle note di qualche boy band coreana. Infatti stamattina era così che si era svegliato con una canzone abbastanza allegra di sottofondo che riempiva i muri ormai pieni di foto di Simone da piccolo e foto di loro due insieme, chiunque li vedesse da fuori pensava fossero una coppia ma oltre ad amore fraterno non c'era niente.
Simone le aveva raccontato di Manuel e di Mimmo e lui rise quando Jenny l'aveva chiamato "crocerossina" perché infondo aveva ragione come dargli torto.
C'era lei quando durante una notte Manuel si presentò a Pisa sotto casa in panico perché gli mancava Simone a caso e si era lasciato con Nina.
"BUONGIORNO SIMOOOOOO" urlo lei appena si accorse che in quella cucina non c'era solo più lei e le note della canzone ma un ragazzo con i capelli ricci scompigliati e una faccia assonnata.
"Hey devo cambiare la serratura mi sa" disse lui ridendo
"Ahahah divertente, ma comunque vieni con me a vedere la nuova libreria aperta da poco?"
Chiese lei facendo gli occhi dolci, Simone era abituato a quella cosa, Jessy faceva così quando voleva ottenere qualcosa da Simone...anche se a detta degli altri lo faceva solo con lui.
"Ti ho già detto di sì. A che ora andiamo?"
Chiese, ne avevano parlato la sera precedente ma avevano esagerato con le birre e non si ricordava molto.
"Mmh possiamo fare anche alle 15, alle 10 devo portare Mimi dal veterinario"
Aveva un gatto che aveva trovato in un bidone in un vicolo e si era innamorata persa di lui e lo accudiva come se fosse un figlio, delle volte anche Simone veniva accudito come se fosse suo figlio o suo fratello minore.Il ragazzo fece si con la testa e si avvicinò verso la cucina, notando che c'era un cornetto e un cappuccino proprio dove di solito si sedeva lui
"Ti ho portato la colazione, io ora scappo che preparo Mimì, ci vediamo dopo" disse avanzando verso la porta, ma ad un certo punto si gira
"Ah dimenticavo quella del bar mi ha chiesto di te, io non so più che fare prima o poi gli farò un disegnino per farglielo capire che non la vuoi"
Disse poi uscendo di corsa.Jenny era una ragazza abbastanza euforica, riusciva a tenerti attivo anche alle 6 di mattina. Questo se era di buon umore, invece se non lo era era abbastanza facile capirlo, si presentava si sedeva all'angolo del divano e guardava per terra senza neanche commentare, molte mattine si era ritrovato lei seduta sul divano a fissare il pavimento, soprattutto dopo che aveva conosciuto Manuel, neanche a lei stava molto simpatico poi dopo quello che le aveva raccontato non gli andava molto a genio però si adeguava, per Simone. Se Simone gli avesse chiesto di fare amicizia con Manuel Jenny anche contro voglia ci avrebbe provato, perché infondo se un ragazzo come Simone voleva bene a Manuel qualcosa di buono aveva no...
Jenny quando finì dal veterinario mando un messaggio a Simone per chiedergli se fosse a casa
{Da Crocerossina}
- no sto in giro, anzi per essere sincero sono davanti la biblioteca ti aspetto, ma sta per iniziare a piovere.Jenny leggendo quel messaggio aumento il passo per tornare a casa sistemare Mimì e raggiungere Simone. Stava sorridendo aveva fatto di tutto per riuscire a portare Simone lì e voleva esserci anche lei quando avrebbe aperto la porta di quella biblioteca, era riusciva a fare qualcosa per lui e sperava di avere la reazione che voleva.
Una volta arrivata e un po' bagnata per l'acqua entro, sperando di trovare Simone ma non c'era così si affrettò a prendere il telefono e chiamarlo.
{Il numero da lei chiamato è al momento inraggiungile si prega di provare più tardi}
"Gli si è spento il cel, ma dove cazzo è andato ora" disse provando a mandargli un messaggio ma anche esso invano
"Jenny" si giro senza togliere gli occhi dal telefono, aveva capito chi fosse a parlargli erano venuti qui per questo
"Jacopo, hai visto Simone?" disse continuando a mandare imprecazioni nella chat con Simone
"In realtà è entrato mi ha visto ed è scappato...non credo sia stata un ottima idea"Jenny alzo gli occhi dal telefono e fisso gli occhi blu di Jacopo.
"Porca merda, dovevo esserci io. Va be' vado a cercarlo e ci parlo tranqui". Disse infilandosi il telefono nella tasca posteriore dei jeans e sistemandosi il suo cappellino di lana bianco e con scritto Fuck in caratteri cubitali in nero, per poi alzarsi il cappello della felpa e correre fuori...dove lo sapeva Simone andava sempre lì quando stava male o era in panico per qualcosa.Dopo 30 minuti di corsa Jenny odiava correre non era portata ed in più il suo cuore non glielo poteva permettere proprio.
Appena lo video diminuì il passo, era bagnato fradicio e quei bellissimi ricci erano ormai parte integrante della fronte di Simone, che aveva le braccia legate alle gambe e con la testa sopra, stava guardando il panorama.
Jenny lo raggiunse e si siede di fianco a lui aspettando che dicesse qualcosa
"Jeje scusa" disse di rimando lui pensando che lei era arrabbiata per avergli dato buca e averla fatta correre e preoccupare
"Hey Hey perché ti stai scusando ora?" Disse lei avvicinandosi a lui
"Non potresti correre e io ti ho fatto preoccupare"
Jenny si alzò dal suo posto e si mise davanti a Simone e gli sollevò la testa
"Simo, correrei in capo al mondo se fosse per te e lo sai ora però te mi dici perché sei scappato" disse lei facendo la faccia da curiosa, anche se sapeva benissimo il perché
"Ti ricordi che ti raccontai del ragazzo che mi piaceva ma era dovuto andare via?"
"Simo, sarò sincera con te, lo so perché sei scappato. Ti ho portato in quella biblioteca apposta, volevo che lo incontrassi di nuovo ma non avevo previsto che potesse farti male così, si ok ora ha una fottutissima vita nuova, e ha cambiato nome ma per te lui sarà sempre Mimmo, e poi lo sai come ha scelto di chiamarsi?"
Simone fece di no con la testa
"Forse è meglio se te lo dice lui... vuoi andare o torniamo a casa, se non te la senti non ti preoccupare ci parlo"
Simone guardo Jenny e ci penso un attimo, o almeno per lui anche se sapeva già che sarebbe tornato, era scappato perché non si aspettava di trovarlo li è stato così avventato che non è riuscito a pensare che se lo stesse immaginando che stava candendo di nuovo in quell'oblio d'amore straziato...dopo di lui non ha voluto nessun altro per paura di fossrire e dimenticarsi di Mimmo."Posso chiederti una cosa?" Stavano camminando in silenzio verso la biblioteca, e fu Simone a spezzare quel silenzio che con Jenny non era imbarazzante anzi era confortante ti trasmetteva un senso di tranquillità e supporto.
"Mmh certo dimmi" rispose lei vuovendo la testa abbastanza da fare credere al ragazzo che il cervello abbia ritrovato traumi per le continue botte ricevute
"Come l'hai trovato?"
Simone voleva sapere o meglio sperava di saperlo, se lo meritava
"Allora ti ricordi che ti dissi che quella testa di cazzo di mio padre che voleva parlarmi?" Fece una pausa e Simone annui per spronarla a continuare
"Bhe diciamo che la situa è degenerata lui ha bevuto troppo e ha parlato anche troppo, ho scoperto che fa il giudice e coincidenza ha preso il caso di un ragazzo napoletano, all'inizio non mi interessava molto lo sai quanto mi stanno sul cazzo i discorsi di legge e bla bla bla, bene che poi ha anche detto delle cose orribili sulla mia casa, ah sì scusa dicevo ad un certo punto si è fatto scappare il nome e mi suono familiare, così diciamo che alla fine ho usato il suo stato da sbronzo per aprire certi documenti e ho scoperto il nome e dove vivesse. L'ho incontrato e gli ho parlato gli ho spiegato il come l'ho trovato e che ero legata a te, gli ho chiesto se fosse disposto a incontrarti e niente ora siamo qua"
Nel mentre che parlava erano arrivati davanti la libreria. Jenny preso Simone per mano mentre quest'ultimo fece un respiro profondo ed entrarono
"BUON POMERIGGIO" disse Jenny per far girare il diretto interessato che appena noto Simone rimase bloccato sul posto
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È un sogno nella realtà
RomanceErano passati anni dall'ultima volta che i miei occhi annegassero nei suoi, non dimenticherò mai quel dolore lancinante nel vederlo piangere, nel dovergli spezzare il cuore quando avevo promesso che avremmo fatto tutto insieme. Erano passati anni da...