Capitolo 9

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Il giorno tanto atteso arrivò molto presto, tanto che i ragazzi non ebbero tutto il tempo per studiare la mappa dell'ospedale

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Il giorno tanto atteso arrivò molto presto, tanto che i ragazzi non ebbero tutto il tempo per studiare la mappa dell'ospedale. A dir la verità l'avrebbero avuto se solo non avessero chiuso occhio neanche per due ore per potersi riposare, ma purtroppo la stanchezza li aveva assaliti e non avevano potuto farne a meno.
D'altronde necessitavano di dormire, il signor Kim aveva capito la situazione; poteva anche solo immaginare cos'aveva passato il gruppo di quegli otto giovani ragazzi sotto il controllo dei medici e degli scienziati collaboratori del presidente Min.
Poi aveva ripensato alle due cicatrici che aveva visto sulle teste di San e Wooyoung e quello gli era sembrato davvero strano. Non ricordava di aver sentito dire da quelli che sarebbero dovuti essere suoi colleghi che l'esperimento avrebbe riguardato anche l'apertura dei cervelli umani.
C'era sicuramente qualcosa sotto e presto avrebbero scoperto di cosa si trattasse.
In ogni caso Choonhee fece suonare la sveglia all'interno delle camere degli otto ragazzi. Quando San aprì un occhio e controllò lo schermo della sveglia sul proprio comodino si accorse che fossero appena le cinque del mattino ma purtroppo non poté procrastinare neanche un minuto a letto, poiché il tempo stringeva ed anche un solo secondo era prezioso, per loro.
Il gruppo, dopo aver fatto una veloce colazione, si ritrovò nella sala di controllo attorno al tavolo insieme al capo di San. C'era qualcuno che ancora sbadigliava ma tutti cercarono di essere il più attivi possibile mentalmente.
Durante la giornata precedente passata a studiare avevano stabilito chi, oltre a Wooyoung e Choonhee, sarebbe andato con loro.

"Ricapitoliamo: io, Wooyoung, Hongjoong e Jongho andremo all'ospedale. Ci porteremo dietro una ventina di microcamere e le attaccheremo in quante più stanze possibile. Per comunicare tra di noi, anche con voi che rimarrete qui, avremo degli walkie-talkie. Voi da qui dovrete dirci se le microspie sono state accese tutte, saranno collegate a quegli schermi" Choonhee indicò gli schermi in cui veniva proiettata in tempo reale la situazione all'esterno del negozio.

"Ma come faremo ad andare e tornare? A piedi è un po' lunga da qui" disse Jongho. L'unica cosa che probabilmente avevano dimenticato di chiedere era proprio quella, ma il signor Kim aveva pensato tutto alla perfezione, senza farsi sfuggire neanche un dettaglio.

"Vedete quel furgone bianco nello schermo numero quattro?" Chiese l'uomo, indicando con un cenno della testa l'oggetto in questione. I ragazzi annuirono e lui continuò.

"È il furgone del negozio, lo usavamo per fare consegne a casa. Adesso possiamo dire che è diventato il nostro cavallo di Troia."

E dopo quelle parole il gruppo cominciò a prepararsi.
Il signor Kim prese quattro zaini da una piccola stanza appena dietro gli schermi poi sparì e poco dopo tornò con essi pieni delle microspie ed un walkie-talkie per uno.

"Li ho riempiti in modo equo per tutti. Abbiamo cinque microcamere per uno ed un walkie-talkie a testa" annunciò. I tre ragazzi annuirono, San invece rimase a guardare in particolar modo Wooyoung, che però sembrava ancora piuttosto infastidito dalle parole che gli aveva rivolto due sere addietro.
Prima che potesse uscire dalla stanza di controllo insieme agli altri tre, San si avvicinò di scatto a lui e gli prese inaspettatamente una mano. Aveva paura che sarebbe potuto essere un suicidio quello, non aveva la certezza che poi si sarebbero rivisti e dunque non voleva che rimanesse arrabbiato con lui.
I loro occhi si incontrarono e il tocco di San sulla mano di Wooyoung bruciò, tanto che il più piccolo ebbe l'istinto di interrompere quel contatto ma non lo fece.
Entrambi percepirono l'agitazione l'uno nel petto dell'altro e fu la prima volta in cui provarono lo stesso stato d'animo.

Il mondo di domani: l'esperimento || woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora