Capitolo 21

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Non avrebbero mai pensato che di punto in bianco, in assenza di due di loro, durante una giornata all'apparenza tranquilla, sarebbero stati messi sotto attacco, cogliendoli del tutto impreparati

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Non avrebbero mai pensato che di punto in bianco, in assenza di due di loro, durante una giornata all'apparenza tranquilla, sarebbero stati messi sotto attacco, cogliendoli del tutto impreparati. Hongjoong non sapeva che fare, così come il signor Kim, che era rimasto interdetto e scioccato nel rivedere quella donna, di cui ancora i sei ragazzi non conoscevano l'identità. Nonostante avessero appreso che si chiamasse Jung Jinha, non avevano la minima idea di chi fosse e come facesse Choonhee a conoscerla.
Adesso nei corridoi del bunker correva il caos alla velocità della luce, gli uomini di Jinha si erano divisi e percorrevano qualsiasi anta trovassero libera, mentre i ragazzi si erano divisi in cerca di un nascondiglio in cui potersi rifugiare e dunque scappare dai nemici.
Yeosang e Yunho non avevano idea di quanti soldati avessero fatto irruzione all'interno della loro base, ma il più grande cercò una stanza infondo al bunker dove potersi rinchiudere insieme al compagno, pensando fosse quella più sicura e che non avrebbe dato facilmente nell'occhio.
Dall'altra parte c'era Choonhee e Hongjoong che si erano diretti nel corridoio centrale che portava al centro di controllo ed al laboratorio in cui era stata eseguita l'elettroshock sul cervello di Wooyoung, correvano inseguiti da almeno cinque uomini e il ragazzo dai capelli blu, nonostante la sua velocità, non riusciva molto bene a stare al passo del signor Kim, che invece sembrava già allenato a quel tipo di attacchi. Forse aveva fatto pratica quando aveva disertato dal piano malefico del presidente Min.

"Dobbiamo raggiungere il centro di controllo per bloccare tutte le entrate, così li intrappoleremo a gruppi e sarà più facile per noi" disse Choonhee in corsa, al ché Hongjoong fece un cenno con la testa; non gli sembrava il momento di aggiungere altro, un po' perché non aveva idea di cosa dire e un po' anche per il semplice fatto che non c'era tempo per ribattere, dunque qualsiasi soluzione allo stare fermi a farsi catturare sarebbe andata bene.
I due non ci misero molto ad arrivare al centro di controllo dove si chiusero immediatamente dentro, con i soldati alle calcagna che cercarono di entrare forzando la porta blindata a non chiudersi, ed Hongjoong, davanti all'ingresso, tentò di scalciare i corpi degli uomini in divisa nera con l'intento di allontanarli.
Choonhee nel frattempo aveva iniziato a chiudere qualsiasi ingresso, proprio nel momento in cui San e Wooyoung stavano rientrando.
Completamente all'oscuro di tutto, rientrarono all'interno del bunker con un'espressione rilassata e felice, mentre si tenevano per mano e si sorridevano timidamente di tanto in tanto.
Quando avevano fatto ritorno, durante il tragitto si erano fatti domande del tipo "ti è piaciuto?", e si erano risposti entrambi, dicendosi che era stata la cosa più bella che avessero mai fatto. Avevano percepito il cuore più leggero e se possibile, i sentimenti che avevano provato l'uno per l'altro fino a quel momento si erano ampliati ancora di più.
Rimasero sconvolti però, quando fecero la loro entrata nel bunker, dopo aver sceso le scale. Videro tavoli e sedie nella sala comune completamente buttati a terra senza alcuna delicatezza e non ci misero molto a capire che qualcuno aveva fatto irruzione, ma adesso erano soli all'interno della stanza e poco dopo la porta d'ingresso dietro di loro si serrò.
Wooyoung girò la testa e sbarrò gli occhi.

Il mondo di domani: l'esperimento || woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora