Capitolo 3

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Ormai per i quattro ragazzi intrappolati all'interno di quel mondo parallelo era passata probabilmente già una settimana e il bello era che avevano mangiato solamente tre volte nell'arco di quel tempo

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Ormai per i quattro ragazzi intrappolati all'interno di quel mondo parallelo era passata probabilmente già una settimana e il bello era che avevano mangiato solamente tre volte nell'arco di quel tempo.
Il fatto era che non avevano la minima idea di cosa fare nonostante avessero messo a soqquadro tutto il garage con la speranza di trovare qualcosa in grado di aiutarli come ad esempio era successo per quel pezzo di carta con su scritta la filastrocca.
Hongjoong si torturava le dita delle mani le une con le altre, San faceva uguale.
Jongho nel frattempo aveva deciso di affacciarsi fuori: non c'era nessuno, solo erba cresciuta in mezzo alla strada, ricoprendo gran parte del cemento. Sembrava come se la città fosse stata abbandonata e il ragazzo provò un brivido lungo la schiena. Cosa stava a significare tutto quello?
Nell'aria non volava neanche una mosca, le persone erano sparite o meglio, erano stati loro quattro ad esser catapultati in un mondo del tutto parallelo, sembrava quasi la proiezione di un ipotetico futuro.
Jongho tornò subito dentro a quell'illuminazione ed osservò i suoi amici.

"E se qualcuno ci avesse portati qui per farci vedere come sarà il mondo tra qualche anno?"

Parlò di getto senza prima pensare, al ché San si voltò e subito dopo anche gli altri due.
Hongjoong lo osservò con sguardo serio e per un momento prese in considerazione le parole del più piccolo.

"Ma se anche fosse perché questo qualcuno ha deciso di farlo vedere proprio a noi? Per quale motivo? E comunque in che modo? Per quanto ne so siamo qui in carne ed ossa, o sbaglio?"

Fu Mingi questa volta a rispondere, mentre con l'ultima domanda che pose si portò una mano vicino ad una spalla e con due dita si pizzicò la pelle, non facendo accadere assolutamente nulla. Alzò le braccia come a voler dire "hai visto?" in maniera retorica e Jongho storse il naso.

"Hai visto qualcosa fuori?" Domandò San a quel punto verso il ragazzo dai capelli rossi. Lui annuì, poi si diresse nuovamente all'esterno, seguito dagli altri tre.
Appena si affacciarono le loro labbra si modellarono in una O, così come i loro occhi assunsero un'aria totalmente sorpresa, che però fu tutto tranne che positiva.
Era una strana sensazione quella provata nello stomaco dai quattro amici perché erano ancora totalmente confusi e non riuscivano a farsi una ragione per il fatto che fossero finiti in un'altra dimensione.
Hongjoong pensò che magari si trattasse solo di un gioco tipo quelli con la realtà aumentata, per questo si aspettò che da un momento all'altro sarebbe arrivato un mostro contro cui combattere e da sconfiggere per poter andare avanti, oppure al contrario se non ci riuscivano sarebbero morti anche nella vita reale, un po' come un anime giapponese che aveva visto qualche mese fa, si chiamava sword art online.
Il mostro che aveva creduto di vedere da un momento all'altro però non arrivò.

"Hyung, che facciamo?" Decise San di parlare per interrompere quel silenzio diventato a dir poco tagliente. Il maggiore sospirò, strinse le mani in due pugni e scosse la testa arreso, ma prima di dire qualcosa tornò dentro al loro rifugio e si guardò intorno alla ricerca di qualcosa.
San lo seguì a ruota insieme agli altri due e rimasero ad osservarlo attentamente, mentre da una scatola nascosta sotto ad un tavolino dietro al divano estrasse una piccola radio in stile vintage.
Si sedette sopra il sofà e si portò l'oggetto sulle gambe.

Il mondo di domani: l'esperimento || woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora